Ferrari può essere descritta senza retorica come un’istituzione del vino italiano, del made in Italy e della spumantistica italiana. Le bottiglie di Ferrari Trento Doc sono sinonimo di festeggiamenti in famiglia, allegria, obiettivi raggiunti e feste, nonché dei brindisi sfacciati della Formula Uno e di altri importanti eventi sportivi. Tutto inizia nel 1902, con l’intuizione cristallina di Giulio Ferrari di fare uno spumante che possa competere con quello d’oltralpe. Visto che non aveva eredi Giulio, il pioniere del Metodo Classico in Italia, lasciò l’azienda alla famiglia Lunelli che, con grande sensibilità e capacità di coniugare il presente con il passato, sta portando Ferrari con passo sicuro nel futuro. Quest’anno lo storico chef de cave, Ruben Larentis, artefice dei successi degli ultimi decenni della cantina trentina, è andato in pensione dopo 37 anni. Al suo posto è entrato un maestro dello Champagne, Cyril Brun, con esperienze in maison come Veuve Clicquot e Charles Heidsieck.
D’ora in poi sarà lui a trasformare le uve provenienti sia dalle vigne di proprietà che dai circa 500 conferitori. I vigneti, che coprono quasi 800 ettari sulle montagne trentine, sono in gran parte biologici, e la famiglia Lunelli dà un importante contributo a favore di una viticoltura sostenibile di montagna. Altri progetti non mancano, per esempio il mastodontico lavoro della nuova cantina la cui apertura è prevista nel 2024. La struttura sarà invisibile all’esterno e integrata nel paesaggio delle vigne, con grande valore artistico, didattico e con un fortissimo legame con il territorio. La nuova cantina avrà ampi spazi per lo stoccaggio delle bottiglie in affinamento, per la ricerca e la vinificazione, e ogni anno potrà ospitare circa 50mila amanti del vino. Cantine Ferrari e la famiglia Lunelli portano avanti la storia senza essere nostalgici, con serietà e allegria, cosa che di per sé meriterebbe un brindisi – e non ci sono dubbi su quale bottiglia andrebbe stappata per festeggiare i successi raggiunti.
Trentodoc Riserva Bruno Lunelli
La terza generazione della famiglia Lunelli ha reso omaggio al nonno nonché capostipite Bruno Lunelli, per il centenario dalla nascita, con un’edizione speciale Riserva realizzata in sole 6.891 bottiglie numerate (e con fondo convesso). Un vino complesso, profondo, maturo con una lunghissima persistenza che coniuga intensità e finezza. È uno spumante gastronomico adatto a tutto pasto.