La scelta del nome della cantina non è affatto casuale, perché tanto hanno dovuto attendere i viticoltori della cooperativa prima di poter raccogliere le uve ed assaggiare finalmente il loro vino. Risalgono al 1958 le prime viti impiantate su terreni dove in precedenza si estendevano filari di grano, alberi di limoni e piante di cotone, ed erano solo 68 i braccianti che a Menfi, nella Sicilia Sud-Occidentale, si occupavano della gestione della terra; un numero che nel giro di pochi anni è cambiato, nel 1965 infatti si registravano già 302 soci in cooperativa, mentre oggi se ne contano all’incirca 2mila su 6mila ettari di terreno vitato, un unico grande terreno diviso tra coloro che hanno deciso di condividere un sogno, quello di valorizzare il territorio e il lavoro di tutti.
Un territorio piccolo a ben guardare, ma ricco di biodiversità, grazie al sole che splende alto per almeno 300 giorni l’anno sui cinque suoli diversi che nutrono oltre 30 cultivar, e per la vicinanza al mar Mediterraneo, che con la sua brezza rinfresca le vigne nelle giornate più cocenti; tutto questo è Settesoli, una cooperativa che tiene molto a cuore il tema della sostenibilità ambientale. Data la grandezza dell’impegno, infatti, e l’impatto che questo potrebbe avere sulla viticoltura siciliana, nel 2015 si è deciso di iniziare il processo di conversione al biologico, tanto che circa 800 ettari sono già certificati bio, mentre in produzione sono state introdotte bottiglie più leggere e il 60% di queste proviene da vetro riciclato.
Settesoli è la prima cooperativa italiana ad aver aderito anche alla certificazione Alta Qualità Bio, un progetto che coinvolge attualmente 78 dei soci e garantirà una maggiore qualità delle uve e un’ulteriore diminuzione dell’inquinamento del suolo. Ciò avverrà osservando indicazioni più restrittive rispetto a quelle previste dalle vigenti normative comunitarie in materia di agricoltura biologica, ma l’idea di fondo è quella che pian piano questa certificazione sarà applicata a tutta la produzione.
Il marchio di punta della cooperativa è Mandrarossa, linea lanciata nel 1999 dopo 20 anni di studio dei diversi suoli e microvinificazioni, di uvaggi internazionali ed autoctoni. I vini provengono da Menfi, dall’Etna e dalla piccola isola di Pantelleria; Mandrarossa ha anche cinque vigneti dove si sperimentano nuovi uvaggi e le loro reazioni rispetto al cambiamento climatico.
Grillo DOC Bertolino Soprano Mandrarossa
Vendemmia nella prima settimana di settembre, è un Grillo che affina quasi un anno in botti grandi. Il risultato è un vino luminoso, ricco, con note di pesche gialle, fiori di zagara e nocciole. In bocca offre un equilibrato gioco tra morbidezza e freschezza dove la sapidità finale invita ad un nuovo sorso.