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Capofaro ph. Benedetto Tarantino

Capofaro, arriva Patrizia Di Benedetto

La stagione 2024 dell’affascinante struttura eoliana porta una bella novità: a guidare la cucina della Wine Destination della famiglia Tasca sull’isola di Salina è la chef siciliana del Bye Bye Blues di Mondello.

È uno dei luoghi più incantevoli del Mediterraneo, il che si deve in parte al fascino della posizione sulla punta di Salina, forse la più bella e selvaggia – ma anche la più gourmet – delle isole Eolie, con il faro che si affaccia sui profili di Stromboli e Panarea, e in parte alla cura con cui la famiglia Tasca ha immaginato e creato Capofaro Locanda & Malvasia, tra vigne che digradano verso il mare, stanze sotto al faro e un ristorante da cui lo sguardo può abbracciare tanto la bella piscina che il mare. Ed è pure una destinazione enogastronomica di rilievo, segnata negli anni dalle mani felici degli chef che si sono avvicendati alla guida del ristorante.

Per l’estate 2024 la struttura parte del circuito Relais&Chateaux, la cui stagione si apre adesso, vende un’importante novità: mentre Gabriele Camiolo, protagonista degli ultimi due anni, si è spostato alla Dimora delle Balze di Noto dove guida il Lumia Organic Restaurant, a supervisionare la cucina di Capofaro arriva Patrizia Di Benedetto, nome di peso nella recente storia gastronomica siciliana, nonché prima donna stellata della regione. Dal 1990 artefice del ristorante Bye Bye Blues a Mondello con il marito Antonio Barraco, una stella Michelin dal 2010 (e che dal 2019 conta anche una sede a Taiwan dedicata alla pasticceria, fiore all’occhiello del locale), Di Benedetto è entrata in cucina da autodidatta per sostituire un cuoco poco affidabile e vi è rimasta, costruendo uno stile personale affinato anche grazie alle esperienze all’estero tra cui le numerose trasferte in Giappone. Dal 2003 accanto a lei in cucina c’è infatti il sous chef  Yukihiko Matsuguma, che per l’estate sarà a Capofaro in qualità di resident chef.

In continuità con l’approccio di Tasca – azienda da sempre attenta alla sostenibilità “vera” e recentemente certificata B Corp – la proposta gastronomica si preannuncia basata sull’attenta selezione e ricerca sulla materia prima nel rispetto del sempre più fragile equilibrio del Mediterraneo e ancor più di questa piccola e bellissima isola, e su una “moderna semplificazione” dei menu basata sulla razionalizzazione delle proposte che varieranno spesso, in base alle disponibilità in arrivo a Salina, e sulla volontà di renderle il più possibili “leggibili” e immediate. Protagonista sarà naturalmente il mare, ma in chiave non scontata, affiancato dal mondo vegetale “di prossimità”, vale a dire da ciò che arriva dall’orto della Tenuta e dai fornitori locali. Non mancheranno alcune selezionate proposte di carne, il tutto esaltato da tecniche di cottura inaspettate.

«La mia è una cucina decisamente femminile, e per femminile intendo una cucina fatta d’istinto, di sentimento, di creatività», afferma la chef. «Sono molto felice di cimentarmi con l’isola e vorrei portare a Capofaro il mio modo di intendere il territorio: che non è soltanto quello che si vede, una semplice realtà geografica, ma un’espressione culturale, fatta di tanti altri elementi che esistono e che di solito rimangono invisibili». Le fa eco Alberto Tasca d’Almerita, sottolineando la sintonia complessiva del nuovo assetto: «Con Patrizia – che la Sicilia conosce per la “rivoluzione” gastronomica da lei compiuta in tutti questi anni – e la sua storia, la sua maturità, la sua energia è nato subito un grande feeling. Capofaro guidato da due donne di spessore ed esperienza, la General Manager Antonella Puglisi e Patrizia, rappresenta un’ulteriore evoluzione della nostra idea di ospitalità, contemporanea ed inclusiva».

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