Anche se la visione non è mai mancata, è la storia recente a lanciare la cantina Ceretto verso nuove vette del vino di Langa, oltre che a definire una collocazione del tutto originale nello scacchiere enologico italiano. È vero che la famiglia ha sempre creduto nel territorio, prima comprando uve e imbottigliando i vini con un suo marchio, quindi investendo in vigne e completando il processo di filiera. Un percorso che porterà, nel tempo, a definire un patrimonio assai rilevante in termini di terreni e parcelle, tanto sul piano quantitativo quanto su quello del blasone (oggi le proprietà spaziano da Bricco Rocche a Barolo, Bricco Asili a Barbaresco, Monsordo Bernardina nei pressi di Alba, I Vignaioli di Santo Stefano a Santo Stefano Belbo). La differenza con altre realtà della zona, che hanno compiuto percorsi simili, è nella capacità dimostrata nel lanciare sfide sempre moderne, al di là delle mode e delle epoche. Gli esempi di successo sono tanti, sia nei grandi rossi del territorio quanto in progetti divenuti iconici e di larga produzione. Chi non ha mai sentito parlare dell’Arneis Blangé, uno dei bianchi più noti della zona e tra i primi a diffondersi oltre i confini regionali? Oggi Ceretto è un’azienda ancorata alle proprie radici eppure incredibilmente dinamica. Con Alessandro Ceretto al timone ha compiuto numerosi passi in avanti sul piano produttivo e stilistico: nel 2015 è arrivata la certificazione biologica e di seguito la conduzione biodinamica delle vigne; di pari passo i vini rossi, a partire da Barolo e Barbaresco, hanno trovato una fisionomia sempre più chiara fatta di eleganza, dettagli e sapore senza orpelli. Il contorno, si fa per dire, non è da meno. Insieme al grande chef Enrico Crippa è decollato il progetto legato alla ristorazione. Il vertice è Piazza Duomo, nel cuore di Alba, primo tre stelle Michelin in Piemonte e sempre sulla cresta dell’onda; quindi la tavola prêt-à- porter La Piola e la produzione di torrone di qualità con il marchio Relanghe. Sempre più affermata è la distribuzione di famiglia: Terroir, specialista in grandi vini esteri, a partire dalle più note denominazioni francesi. Chiudono il cerchio i progetti architettonici e quelli legati all’arte. Cosa chiedere di più?
Barbaresco Docg Asili
Realizzato nella prima cantina voluta da Bruno e Marcello Ceretto, nel 1973, questo Barbaresco deriva dalle uve di uno dei Cru più celebrati della zona. Matura per due anni in botti di legno, di medie e grandi dimensioni, che accompagnano il percorso di crescita di un rosso raffinato, puro ed elegante.