Belle spiagge e cale incantevoli da raggiungere via mare, graziosi borghi tra la costa e l’entroterra, natura selvaggia e paesaggi da scoprire tanto dalla barca che su quattro ruote, a piedi o pagaiando: per esempio percorrendo (per intero o in parte) il bellissimo itinerario cicloturistico de La Via Silente, perlustrando la costa tra la spiaggia di Lentiscelle, a Marina di Camerota, e la baia dagli Infreschi con un trekking vista mare, visitando l’affascinante borgo di Tortorella e le vicine cascate dette Capelli di Venere, o facendo un’uscita in canoa lungo le scenografiche Gole del Calore.
Il Cilento – bella regione storica all’estremità della Campania, in provincia di Salerno – è una perfetta destinazione estiva, e non solo: vistarla quando finisce la (relativa) calca vacanziera offre ancora più suggestioni e il pieno di relax. Quanto al gusto, invece? Di certo non mancano anche qui le proposte interessanti, mozzarella di bufala a parte. E se gran parte degli indirizzi si concentra nella parte più a nord della zona – intorno a Paestum, Agropoli e Casal Velino – anche scendendo verso il Golfo di Policastro qualcosa che merita decisamente l’assaggio c’è. Ecco qualche indirizzo “sparso” da segnare.
Alici-Cucina Mediterranea, Capaccio Paestum
Lungo l’animata via Tavernelle dove, a ridosso della zona archeologica che custodisce i bellissimi templi della Magna Grecia, è un pullulare di ristoranti, enoteche e gelaterie, il locale dello chef patron Giovanni Prearo si distingue per l’atmosfera rilassata e accogliente e per l’interessante proposta incentrata su elaborazioni non banali del territorio dando un’interpretazione personale del “tipico cilentano”: dalle squisite alici marinate con limone, prezzemolo e peperoncino calabrese alle cozze gratinate, passando per i cavatelli con vongole bianche e salsa di tallucci e fiori di zucca e le linguine con zafferano di Montano Antilia e gamberi rossi. Il menu è ricco e vario, così come la carta dei vini, e il servizio è garbato e attento. E poi, una passeggiata ad ammirare lo splendore dei templi illuminati.
Rosmarino, Capaccio Paestum
In alternativa alla cena “stellata” dall’Osteria Arbustico – il ristorante dello chef Cristian Torsiello all’interno del bell’hotel Royal Paestum – è molto piacevole concedersi un aperitivo rinforzato o una cena vera e propria vista mare, nel ristorante presso il Lido Laura, sull’omonima spiaggia abbracciata alle spalle da una rigogliosa pineta, la cui proposta gastronomica è curata sempre dallo chef. Gustose tapas cilentane (a cominciare da una splendida insalata caprese e dalle alici con aglio, olio e peperoncino) e cocktail fantasiosi ideati dall’head bartender Lorenzo Di Pasquale, tra cui l’ottimo e scenografico Cielitudine (Gin Mare Capri infuso al cardamomo, lavanda, soluzione salina e aria di zagara) possono precedere il menu da cui scegliere crudi di frutti di mare e tartare, pesci e crostacei alla griglia e primi piatti dallo spirito spiccatamente mediterraneo.
Ristolab – Ritiro Mediterraneo, Pollica
Abbiamo già raccontato approfonditamente del bel progetto di Sofia Cavalleri e Amabile Cortiglia (si legge qui), incentrato sulla protezione della biodiversità culturale e agricola di queste zone dal passato (e non solo) fortemente rurale. Oltre a belle serate in campagna nel casale di Cannicchio dove ci sono anche le accoglienti camere, o presso altri locali ed eventi, in estate i piatti del loro “ristorante-laboratorio” – come lo Spaghettone con fondo e tartare di gambero rosso di Acciaroli – si possono assaggiare nella sede estiva a Pioppi, A Casa di Delia. In attesa che apra il ristorante vero e proprio circondato dall’uliveto.
Storie di Pane – Vallo della Lucania
Imperdibile, se si soggiorna in zona o ci si trova a passare da queste parti, una tappa in questa bella bakery e fornitissima gastronomia nella cittadina dell’entroterra di Ascea. Nel quartiere generale di Paolo De Simone – bravissimo pizzaiolo e imprenditore che porta i sapori cilentani anche a Milano con Modus – si può far scorta di squisitezze locali tra gli scaffali e i ricchi banchi da cui scegliere pagnotte, focacce, rustici o preparazioni pronte. Ma è molto piacevole anche venire qui per una ricchissima e rilassata colazione con croissant perfettamente sfogliati (anche con farciture salate), torte e biscotti, caffetteria di qualità e succhi. O per l’aperitivo con birre artigianali locali, drink ben fatti e calici di cantine (soprattutto) cilentane da accompagnare con i vari sfizi di rosticceria. Ma, soprattutto, Storie di Pane è un luogo di ritrovo di chi vive qui tutto l’anno o magari torna per i mesi estivi e, sedendosi ai tavolini all’esterno o nella sala interna, capita spesso di intrecciare conoscenze e ascoltare storie interessanti.
DaZero, Vallo della Lucania
Sempre più che consigliabile la sosta alla sede originaria del progetto nato per valorizzare gli eccellenti prodotti locali – dalla mozzarella nella mortella alle alici di Menaica e i salumi di Gioi, e così via – sulla pizza, collaborando con produttori e allevatori locali per le forniture di materie prime e ingredienti o per la creazione di prodotti personalizzati con il marchio Incontro. Oggi il brand guidato da Giuseppe Boccia conta altre 6 sedi tra Milano, Torino, Bologna e Firenze ma l’essenza del progetto resta profondamente cilentana e lo si può verificare sedendosi qui e assaggiando una delle pizze in menu, come la Tre Pomodori, con datterini gialli, pomodorini del Piennolo, pomodoro secco, mozzarella nella mortella e basilico fresco, o la Capricciosa con pomodoro Incontro, fior di latte, prosciutto cotto, salame artigianale di Gioi, carciofini, funghi, olive e basilico. Da non farsi sfuggire, magari dopo il dolce, anche un assaggio del delizioso liquore Incontro a base di limone e fico del Cilento.
La Chioccia d’Oro, Vallo della Lucania
Lo scorso anno Carmine Mainenti, già socio fondatore di DaZero, ha rilevato assieme a Davide Mea (chef & patron de La Taverna del Mozzo a Marina di Camerota) questa storica trattoria cilentana alle porte della frazione di Novi Velia, in attività dal 1979. La bella sala interna è stata rinnovata con garbo contemporaneo e la terrazza garantisce di cenare al fresco anche in piena estate. La consueta proposta di cucina tipica cilentana non è stata tradita ma intelligentemente aggiornata negli ingredienti di qualità, in qualche accortezza tecnica e con l’aggiunta di portate nuove ma coerenti con il contesto. Si può iniziare con un uovo al tegamino con patate e tartufo estivo, con un assaggio di mozzarella nella mortella o con un bel piatto di verdure preparate in tanti modi. Tra i primi spiccano i fusilli al ragù cilentano e i bigoli con fiori di zucca saltati, crema di zucchine, guanciale croccante e ricotta salata, mentre tra i secondi di carne c’è il coniglio disossato con funghi porcini e con le squisite patate arreganate. E anche la cantina, frutto della selezione di Carmine, risulta molto interessante. Il locale è Bib Gourmand della guida Michelin.
Ma’Uamma Locanda Degustativa, Vibonati
Il grazioso borgo arroccato sulla collina cilentana alle spalle di Villammare merita una visita a prescindere, per esplorarne le stradine punteggiate da eleganti palazzi nobiliari dagli splendidi portoni inerpicandosi fin su al santuario di Sant’Antonio Abate, per godere anche del panorama. Per ristorarsi, niente di meglio che sedersi ai tavoli di questo grazioso localino nella parte bassa del paese, sistemati sulle scalette del piccolo vicolo che conduce all’interno del borgo. Tra tovagliette colorate, quadri ai muri, vasi fioriti e musica “giusta”, sembrerebbe quasi di essere in Grecia o in un paesino spagnolo: l’atmosfera cosmopolita si deve a Lucrezia e Fabrizio: lei originaria di Firenze, lui nato ad Amburgo ma cresciuto a Napoli, si sono trasferiti qui da Berlino nel 2021 e hanno preso in gestione il locale nel 2022. Dopo gli sfizi come i cannolini di baccalà o i taralloni sugna e pepe, si può scegliere tra otto piatti ogni sera, che Fabrizio crea secondo stagione e raccolto. Deliziosi il crudo di zucchine con pecorini e fichi e i ravioli con cianfotta e latte di capra. In alternativa Pesche, zucca estiva e burrata, Spada con melanzane e San Marzano, Manzo patate e friggitelli e così via, da assaggiare anche nella degustazione di sei portate. E da accompagnare con l’ottimo pane della casa e con belle bottiglie di vino.
Crivella, Sapri
Si arriva fino all’ultimo lembo del Cilento, prima che la costa rocciosa lasci spazio al breve tratto di litorale lucano, per assaggiare gli ottimi gelati di Enzo Crivella, affiancato dalla moglie Nicoletta. Le sere d’estate il suo chiosco sul lungomare di Sapri è preso d’assalto per coni e coppette da riempire con gusti classici o più originali, ma sempre realizzati con ingredienti di qualità e cura artigiana: dal delizioso fico bianco del Cilento alle more selvatiche, fino al sorprendente Sale & Pepe con pistacchio di Stigliano, sale di Maldon, pomodorini canditi e pepe di Sichuan. Ma per chi desidera un’esperienza più immersiva quest’anno il vulcanico Enzo ha trasformato la sua storica sala da tè e caffè Chocolatèra – dall’altro lato della strada – in una sorta di “locale clandestino” dove chi riesce ad accaparrarsi uno dei pochi tavoli può assaggiare gusti di gelato inediti come lavanda degli Alburni o al sale doppio, limoni canditi e plancton, che accompagnano affettati di pesce, formaggi locali o piccole preparazioni di cucina, da abbinare a bei calici. E ci sono anche i dessert che uniscono lievitati e gelato, come il babà con crema gelato al rosmarino e fragoline o la zeppola cilentana con ricotta di capra, fichi e arance candite.