Può il risotto alla milanese – orgoglio della tradizione gastronomica meneghina – diventare un cocktail da sorseggiare al bancone di un bar? Sì, secondo la filosofia di Daniele Celli, il nuovo bar manager dell’Hotel Principe di Savoia di Milano (Dorchester Collection) che interpreta il piatto con il signature El Milanes. Gli ingredienti tipici della ricetta a base di zafferano, burro e scalogno vengono miscelati insieme Rye whisky, Sherry e sakè e serviti in un divertente bicchiere che ricalca le sembianze di un chicco di riso; in abbinamento al drink viene servito un piccolo cilindro a forma di ossobuco colmo di midollo che completa così l’omaggio al piatto più famoso di Milano.
Questo cocktail è un esempio della divertente drink list studiata dal giovane mixologist abruzzese, coadiuvato in questa nuova avventura dal consulente Marco Russo – founder insieme a Flavio Angiolillo dello speakeasy di fama internazionale 1930 (al 46esimo posto dell’ultima classifica dei 50 Best Bars) dove Daniele Celli ha affinato le sue tecniche e conoscenze – e dal bartender Federico Salvalaggio.
«Il Principe Bar è da sempre uno dei luoghi di riferimento a Milano per chi cerca cocktail d’autore e un’atmosfera raffinata e cosmopolita – dichiara il direttore dell’Hotel Principe di Savoia Ezio Indiani –. Sono certo che questa nuova fase, con la guida di Daniele Celli e la consulenza beverage di Marco Russo, eleverà ulteriormente l’esperienza per i nostri ospiti milanesi e per i clienti dell’hotel. La ricerca assidua, la cura degli ingredienti e l’alchimia della mixology, saranno le parole chiave del futuro del Principe Bar».
E infatti nel nuovo menu del bar dell’Hotel Principe di Savoia il tema centrale è proprio la contemporaneità, che si riflette attraverso una trasformazione laboriosa delle materie prime, sempre di stagione, che consentiranno a Celli di rinnovare la sua proposta ogni tre mesi. Tra i sei signature presenti consigliamo – oltre il già citato El Milanes – il Fall in Fall con Bulleit Bourbon whiskey, Abbott’s (un bitter caratterizzato da sentori di chiodi di garofano, cannella e vaniglia), angostura, sale aromatizzato al tartufo e sciroppo ai funghi porcini, con sentori di bosco e legna che derivano dall’affumicatura e dalle scaglie di tartufo nero a guarnire. Per chi invece non vuole rinunciare al gusto dei grandi classici della mixology c’è una sezione che ripercorre la storia del bere miscelato dall’Ottocento, con spunti interessanti come il Baltimore Eggnogg con cognac, rum, Madeira, zucchero, latte, uova, panna e garnish di noce moscata o il Morning Glory Fizz con Johnnie Walker Black Label whisky, limone e lime, zucchero, assenzio, albume e soda.
La nuova anima cosmopolita dell’hotel del gruppo Dorchester Collection si riflette anche nel cibo, con tapas che sanno di Polpette di polpo, di Crab cake con insalatina croccante ma anche di Steak sandwich di Wagyu con maionese alla senape e patatine fritte – c’è poi spazio per piatti più tradizionali come i Tagliolini pomodoro fresco, stracciatella e tartare di tonno –, il tutto in un’atmosfera avvolta da musica jazz e soul così come dai dj set che sono pronti ad animare le serate del lounge bar.
