A differenza della parola “trullo”, a primo impatto, il nome Valle d’Itria potrebbe non destare immediata curiosità. Eppure, questa vallata tutta colline, vigneti, uliveti, orti, viottoli e muri a secco – i tipici “parietoni” – è la culla delle iconiche costruzioni a forma di cono che hanno reso celebre Alberobello. Ma la Valle d’Itria ha anche molto altro da offrire. Oltre alla magia di Ostuni, la “Città Bianca”, con il suo centro storico caratterizzato dalle case luminose color latte, c’è l’eleganza senza tempo di Locorotondo, la tradizione culinaria di Martina Franca e Cisternino, e la tranquillità di Noci. Un paesaggio plasmato nel corso dei secoli da generazioni di agricoltori, che si snoda tra boschi, macchia mediterranea e vigneti dai quali nascono vini pregiati, come quelli della Doc Ostuni. Senza dimenticare gli ulivi secolari, che continuano a produrre un olio d’oliva di qualità superiore, il vero “oro verde” di questa terra.
La Valle d’Itria si rivela una delle zone più interessanti per gli amanti della buona tavola. Sarà forse perché, lontano dalla frenesia della costa, l’entroterra offre una cucina che rispetta le tradizioni, sarà perché qui si trovano prodotti di straordinaria qualità, o forse perché le usanze alimentari locali sanno conquistare viaggiatori e appassionati. Tra le prelibatezze, spicca senza dubbio il capocollo di Martina Franca, un salume prelibato che, con la sua leggera affumicatura, lunga marinatura e generosa concia al vino, offre un sapore avvolgente e unico. Il risultato è un affettato che si scioglie in bocca, come quello superlativo prodotto da Santoro (Contrada Marinelli), nei pressi di Cisternino. A pochi chilometri da lì si trova Ceglie Messapica, celebre per il suo “U’piscquett’l”, un dolce squisito a base di mandorle, uova, miele, scorza di limone e agrumi. Un vero e proprio capolavoro della pasticceria locale, che trova una delle sue migliori espressioni al Caffè Centrale 1861.
Dove mangiare
Osteria Monacelle a Ostuni
Nel fascinoso centro storico di Ostuni, accanto al museo della Civiltà Preclassica, i piatti di Melina Carlucci raccontano in maniera impeccabile la cucina pugliese e le tante materie prime di qualità: pasta e pane (sublimi) prodotti in casa con farine dell’azienda agricola di famiglia, Vallegna, da dove provengono anche le verdure, così come i formaggi e i salumi saggiamente ricercati tra piccoli produttori e allevamenti. Semplicemente eccezionali le classiche Orecchiette integrali con cime di rapa e pane fritto, così come spicca tra i secondi l’Agnello di masseria in crosta alle erbe, porro e patate.
osteriamonacelle.com
Cibus a Ceglie Messapica
All’interno di un antico convento del XV secolo, il genius loci rurale e pastorale detta le sue leggi, in quanto si può apprezzare una delle migliori interpretazioni della cucina della Valle d’Itria. Lillino, il proprietario, incredibile cultore di formaggi e grande esperto gastronomico, propone un’esperienza sensoriale unica con piatti della tradizione e una cucina attentissima nel rispetto della stagionalità.
ristorantecibus.it
Dissapore a Carovigno
Tra le vie caratteristiche di Carovigno, Andrea Catalano e Franca Parianò accolgono gli ospiti con delle assolute prelibatezze all’interno di una splendida secolare abitazione, tra la cantina sotterranea e la terrazza affacciata sui tetti del borgo antico. Con estro e creatività le materie prime sono rilette alla ricerca di sapori non scontati come il Camuflage di seppia ripiena (pane, pomodoro, aglio nero, prezzemolo), Lu Salentu (orecchiette di grano arso, ricotta forte e limone) o la Guancia (guancia brasata, funghi, lampone, tartufo).
dissapore.eu
La Taverna da Maurizio a Marina di Ostuni
Chi volesse provare un’ottima cucina di mare può assaggiare i crudi o le cotture espresse de La Taverna da Maurizio presso la Marina di Ostuni. Il locale è stato ricavato da un vecchio fabbricato con volte a stella. La cucina è semplice, immediata, e molto rivolta alla valorizzazione della materia prima. Degni di nota sono le insalate di mare, il pescato del giorno e soprattutto le cozze gratinate al forno a legna.
facebook.com
I vini
Amalberga a Ostuni
Dario de Pascale e Roberto Fracassetti sono fondatori e soci dell’azienda (ne abbiamo già parlato qui) assieme a Roberto Candia e agli enologi Valentino Ciarla e Gloria Battista stanno, con enorme passione, riscoprendo, ma al contempo valorizzando e diffondendo la cultura enologica di un’area dal potenziale immenso: la Doc Ostuni, una denominazione ancora inespressa, nonostante i 50 anni d’età. Stùne Ostuni Doc (da uve di Imprigno e Francavidda) e Ottavianello Ostuni Doc non solo comunicano perfettamente l’identità del territorio e la sua rinascita, ma risultano vini oltremodo “contemporanei”, di immediata beva, sapidi, caratterizzati dalla freschezza agrumata e accompagnati da una acidità perfettamente integrata.
amalberga.it
Azienda agricola Greco a Ostuni
Se la Doc Ostuni è rimasta in vita e non è caduta nell’oblio, bisogna ringraziare Oronzo Greco, un vignaiolo d’altri tempi che ha testardamente deciso di difendere tale denominazione cominciando a imbottigliare i suoi vini dal 2005. Nella sua piccola e vivace azienda a conduzione familiare, Oronzo è coadiuvato nell’amministrazione dalla sorella Antonella e in campagna dall’indomito e saggio papà Francesco. I suoi nettari sono davvero ben fatti: Signora Nina Bianco di Ostuni Dop e Barocco Ottavianello di Ostuni Dop sono schietti, genuini e rappresentano l’identità verace e caratteriale del loro artefice.
agricolagrecoostuni.it
L’olio
Azienda agricola Martucci a Contrada Ramunno, Ostuni
Imprenditori sensibili e agricoltori da generazioni rappresentano la maggior produzione di olio nel territorio di Ostuni. Disegnata dal compianto Eugenio Martucci (un autentico filosofo), oggi, l’azienda viene sapientemente condotta dai figli Michele ed Elena, che danno un contributo enorme allo sviluppo innovativo della olivicoltura ad Ostuni.