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Franciacorta

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Corte Aura in Franciacorta: elogio della lentezza

Nel versante Ovest della Franciacorta l'azienda fondata nel 2009 da Federico Fossati lavora con scrupolosità i propri vini che hanno un tempo minimo di permanenza sui lieviti di almeno 36 mesi, in leggera controtendenza rispetto alla denominazione.

Franciacorta è una parola che rappresenta molto di più di quello che si pensa, poiché non è solo una delle denominazioni più celebri (e antiche) d’Italia, ma è il vento che soffia dalla Valcamonica, è l’acqua del lago d’Iseo con le sue cangianti cromaticità, è la bellezza di Monte Isola, isolotto popolato da radi paesini arroccati alle pendici di un monte, ove il tempo pare essersi fermato. La Franciacorta del lato occidentale è quella che forse vive ancora la agricola maggiore, dove l’anima contadina si è preservata, evolvendo secondo criteri moderni di tecniche produttive e di qualità del prodotto. In questo versante nasce nel 2009 Corte Aura dall’iniziativa di Federico Fossati, originario di Padova, che lascia il suo studio di commercialista per inseguire il sogno di produrre un vino in un territorio di vocazione.

Il nome viene dalla culla della cultura greca e sostanzialmente vuole significare un certo insieme di energia positiva; mentre l’etichetta porta l’effige di una tartaruga, simbolo di pazienza, meticolosità e, non di meno, longevità, a testimonianza del fatto che, in questi luoghi, il tempo rimane lo strumento indispensabile per preparare la cuvée e attendere che l’evoluzione si realizzi. Approcciarsi, infatti, a Corte Aura significa fermarsi alla finezza della sua bollicina, godendo della sua complessità e meravigliandosi per la precisione dei sorsi: vini “senza fretta”, che si attardano nel contatto con i lieviti e, successivamente, in bottiglia; vini che fanno il loro ingresso sul mercato soltanto quando la proprietà ritiene essere pronti. Qui, pertanto, non viene seguito un aritmetico schema di produzione e immissione nei mercati, ma la schietta regola dei palati. Nessun Franciacorta Corte Aura, neppure quello senza millesimo, si separa dai propri lieviti di rifermentazione prima di 36 mesi, aspirando piuttosto all’internazionalità e in leggera controtendenza rispetto alla denominazione, vendendo il 42% delle 120 mila bottiglia in più di 25 Paesi.

L’azienda può contare inoltre su vigne dislocate a macchia di leopardo in più comuni della Franciacorta – 18 ettari di vigneto a Chardonnay e Pinot Noir, con rese sempre sotto i 100 quintali per ettaro nei Comuni di Erbusco, Adro, Monticelli Brusati e Rodengo Saiano – dove ogni parcella viene valutata singolarmente, come spiega il valido ed esperto Pierangelo Bonomi, nonché direttore tecnico dell’azienda, «con precisi test in diagonale, in cui l’uva viene assaggiata nelle diverse zone, dalle periferiche alla centrale, per effettuare vendemmie diversificate, accorte e provvidenziali».

La novità assoluta, rappresentata dal Franciacorta Docg Dosaggio Zero “Raramè” 2012 (oltre 90 mesi di permanenza sui propri lieviti in bottiglia sdraiata, quindi ulteriori 24 mesi “in punta”, allo scopo di perfezionarne l’evoluzione) sprigiona note di frutta matura e candita; il palato è ricco e polposo, rigoroso e sapido. Tra gli ultimi nati e da poco immesso sul mercato, il Franciacorta Docg Extra Brut “Blau” 2016 che rappresenta, tra l’altro, il primo esperimento sul Pinot Nero in purezza, con sosta sui lieviti per oltre 60 mesi, mette invece in luce toni speziati e di frutti rossi, che anticipano un gusto teso e affilato, di gran carattere, dalla carbonica sottile e dal finale ritmato. Il Franciacorta Docg Satèn 2018 (oltre 55 mesi sui lieviti), poi, fruttato e floreale, evidenzia sapidità e freschezza, con un pizzico di dolcezza sul finale; mentre il Franciacorta Docg Pas Dosé “Insé” (54 mesi sui lieviti) si apre in piacevoli aromi di limone e menta, giocando su un ottimo volume ed un sviluppo alquanto rinfrescante.

La cantina continua così imperterrita nei suoi nettari a ricercare l’eleganza, maturando negli anni una volontà di investire sul tempo di contatto sui lieviti e sui dosaggi snelli. Consapevole e orgogliosa della propria variabilità dei suoi areali, persegue l’obiettivo di creare dei Franciacorta che siano al contempo facili da bere, strutturati e complessi nella loro architettura. Anche perché, se i grandi hanno fatto la storia di questo minuscolo fazzoletto bresciano, i piccoli produttori come Corte Aura sono quelli che tessano la trama dell’attualità portando in giro per il mondo le sfumature più fini, discrete, dirompenti, complesse, originali e vivaci.

Maggiori informazioni

Corte Aura
Via Colzano, 13, 25030 Adro (BS)
corteaura.it

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