Nel menu di Antica Corona Reale, ristorante due stelle Michelin a Cervere, in provincia di Cuneo, in almeno tre piatti è presente il peperone di Carmagnola. In particolare, quello quadrato è protagonista nell’antipasto con le acciughe del Mar Cantabrico e le melanzane abbrustolite dell’orto. Questa è solo una delle varietà dell’ortaggio – le altre sono trottola, allungato, lungo detto anche corno di bue e tumaticot – che ha fatto di Carmagnola la città italiana del peperone.
Una risorsa per il comune italiano alle porte di Torino che, oltre ad aver ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il marchio di qualità del Consorzio del Peperone di Carmagnola e il riconoscimento come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), dal 1949 viene celebrata con una festa che dura più di una settimana. Si chiama Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola «l’evento che non solo onora uno dei prodotti simbolo della nostra agricoltura, ma che rappresenta anche un’importante vetrina per l’intero comparto agricolo e zootecnico del nostro territorio», come ricorda Roberto Gerbino, assessore all’agricoltura e alle attività produttive di Carmagnola.
Dal 30 agosto all’8 settembre questo appuntamento coinvolge tutta la comunità carmagnolese tanto che in calendario c’è anche un concorso urbano – riservato ai produttori dell’area di coltivazione del peperone di Carmagnola – nell’ambito della terza edizione di Peperone Day con cui verranno premiati gli esemplari più pesanti dei quattro ecotipi locali e della varietà quadrato allungato. La sfida è stata lanciata dal Consorzio del Peperone e dal Comune di Carmagnola a chiunque si sia cimentato nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o giardino. Verranno premiati i primi tre classificati, oltre alle scuole primarie e dell’infanzia che hanno partecipato alla competizione orticola. Tutti i peperoni che verranno iscritti alla gara saranno poi ritirati dal Comune e lasciati in esposizione per tutta la giornata prima di essere devoluti a un’associazione di volontariato carmagnolese che beneficerà del ricavato per le proprie attività e progetti. Sempre a scopo benefico, giovedì 6 settembre è in programma una cena a sostegno di Eprc Onlus per la ricerca sul cancro: nel menu il peperone locale sarà presente in varie forme e consistenze, dallo sformatino alla peperonata.
Non mancheranno, inoltre, le presenze di rinomati chef, da Gian Piero Vivalda, patron del ristorante menzionato all’inizio, a Giuseppe Cravero, titolare insieme alla moglie della trattoria Vascello D’Oro di Carrù, e tra gli ospiti ci sarà anche Gianluca Renzi, sous chef del ristorante Cannavacciuolo – Le Cattedrali che ha inaugurato ad inizio 2024 all’interno dell’omonimo relais nel Monferrato.
Il ricco palinsesto di appuntamenti di questi dieci giorni di festa verrà presentato da Nicola Prudente, in arte Tinto, e invita a partecipare a show cooking, degustazioni guidate, veri e propri percorsi enogastronomici il tutto circondati da spettacoli itineranti e intrattenimento per buongustai e addetti ai lavori. Tra le novità di questa edizione c’è poi “Casa Puglia”, spazio all’interno del “Villaggio Viva la Puglia” nei Giardini Unità d’Italia che conduce in un viaggio nei sapori del tacco d’Italia, dalla Daunia e Gargano, passando dalla Murgia e Terra di Bari, per concludersi in Valle d’Itria. Del resto, i peperoni sono uno degli ingredienti più amati e utilizzati nella cucina mediterranea: quindi non poteva mancare il coinvolgimento di cuochi del territorio sabaudo che verranno invitati a interpretare il Peperone di Carmagnola in alcune ricette pugliesi, e viceversa i colleghi del Sud Italia utilizzeranno il Peperone di Carmagnola nei piatti della loro cucina.
In versione 3D sarà invece il peperone creato dall’artista madonnara Michela Vicini: l’installazione, se osservata e fotografata dalla giusta angolazione, darà l’illusione di camminarci sopra o addirittura di volare.
