Da Cogne a Courmayeur, dove mangiare, bere e dormire in Valle d’Aosta

Con un'altitudine media di oltre 2mila metri, la più piccola regione d'Italia vive in simbiosi con la natura: dalle taverne tipiche con piatti corroboranti ai relais di lusso con vista sul Monte Bianco, fino ai vigneron che coltivano i vitigni autoctoni.

Immersa in importanti sistemi montuosi, la Valle d’Aosta è da millenni una comunità alpina in piena armonia con la natura: paesaggi mozzafiato a un’altitudine media di oltre 2.000 metri; vie escursionistiche in vallate ancora selvagge e, soprattutto, una biodiversità davvero invidiabile per le sue dimensioni. Il prato di Sant’Orso (una delle praterie più alte ed estese d’Europa), le spettacolari cascate di Lillaz, le miniere, i sentieri della Valnontey in mezzo ai camosci e agli stambecchi a Cogne; mentre lo Skyway (incredibile funivia ai piedi del Monte Bianco), le incantevoli Val Ferret e Val Veny, il giardino botanico Alpino Saussurea (il più elevato d’Europa) a Courmayeur, rappresentano soltanto alcune delle splendide attrazioni che queste due celebri località offrono al pubblico.

La tradizione culinaria della piccola regione, strettamente legata alla composizione del suo territorio, ha sempre celebrato l’arte della stagionatura e della conservazione. Ogni ricetta, infatti, è sempre stata agganciata a una tradizione secolare di caccia e allevamento, dovuta anche alla necessità di affrontare al meglio le basse temperature autunno-invernali. All’interno della cucina valdostana sono predilette quindi preparazioni dall’alto contenuto calorico a base di selvaggina ed eccellenti formaggi, spesso provenienti da pascoli d’alpeggio in alta quota. Caratteristica è infine la coltivazione di orzo, segale, mais, porri, patate, barbabietole ed erbe aromatiche, usate quest’ultime sia per scopo officinale sia per la macerazione e la stagionatura delle carni. Soprattutto in questi due luoghi ameni (Cogne e Courmayeur) lo sviluppo del turismo poi e la necessità di soddisfare il gusto di gente proveniente da differenti Paesi hanno determinato, in questi ultimi tempi, il nascere di una nuova cucina – accanto a quella tradizionale – che, può essere considerata tipica, ma che non deve però essere confusa con quella tradizionale.

Per quanto riguarda invece il paesaggio vitivinicolo, esso rappresenta la cartina di tornasole di come l’uomo interagisce con il proprio territorio. Non si tratta di disquisire se nella viticoltura di montagna sia esagerato definirla “estrema” o “eroica”: le insidie e le asperità che attendono in questi luoghi i vigneron sono oggettivamente più forti che da altre parti. L’imposizione di una necessaria e delicata manualità di lavoro non basta, perché la caparbietà e la sapienza nel saper controllare le erosioni nei versanti con pendenze, ben al di sopra del 30%, è quello che qui sorprende. L’indigeno Priè Blanc, l’elvetica Petite Arvine, il transalpino Pinot Gris dispensano bianchi indubbiamente ricchi di personalità, dal gusto salato e montano, raffinati, acidi e aerei. La produzione rossista, eccellente nei suoi locali Fumin, Cornalin e Petit Rouge in Alta Valle, sta recitando un ruolo di primissimo piano, merito di un carattere locale tutto da scoprire, che si allontana dai modelli del rosso carnoso e concentrato per assumere i connotati del vino più sfumato, ma comunque tonico e incisivo, non di rado speziato e solo apparentemente leggero.

Le taverne tipiche dove mangiare

Bar à fromage – Rue Grand Paradis 22, Cogne

In uno dei più curati chalet valligiani, sublimi formaggi sono accompagnati da deliziosi piatti tipici della vita pastorale del passato. In più, il tanto legno è arredato con gusto sopraffino.
hotelbellevue.it

Lou Ressignon Rue des Mines 22, Cogne

Charme da autentica dimora di montagna: tovaglie e tendaggi rossi, stampe alle pareti, panche, grolle e camino. Da gustare in particolare le zuppe locali, le crespelle di farina di segale e le fondute.
louressignon.it

La Brasserie du Bon Bec – Via Bourgeois 72, Cogne

Favoloso locale arredato magnificamente dove l’accoglienza è un autentico caposaldo. Deliziosa la Frecacha (tortino di carne bovina e patate), la Tartiflette (fritto di patate con pancetta) e per i dolci, la Crema di Cogne.
hotelbellevue.it

I vigneron

 Ermes Pavese – Strada Pineta 26, Morgex

Ermes è assoluto protagonista del Blanc de Morgex, nettare prelibato ottenuto dal Prié Blanc. Le sue piante, che poggiano su suoli morenici e sabbiosi, sono allevate con la classica pergola bassa: uno scrigno di assoluto fascino montano, così come la storica Vigna delle Sette Scalinate, in frazione Villar de Morgex, nella cui parte più vecchia, nasce la selezione Nathan.
ermespavese.it

Didier Gerbelle – Frazione Cherettes 20, Aymavilles

Espressivi e valdostani fino al midollo, sen­za mai perdere di vista rigore e precisione tecnica: questi sono le peculiarità dei vini di Didier, che dimostra tenacia anche nel recupero del Blanc comune, un vitigno quasi scomparso e oggi coltivato su una superficie di circa quattromila metri. Ottimo il suo Rouge Peque-na!, frutto di un blend di Cornalin, Premetta e Fumin.
gerbelle.vievini.it

La Plantze – Frazione Vereytaz 30, Saint Pierre

Giovane vigneron di razza, Henry Anselmet rappresenta una nuova generazione di vignaioli valdostani che prediligono una lettura “personale” del territorio, in quanto le piccole quantità prodotte sono figlie una libertà espressiva senza pari, in tutte le fasi della lavorazione: un lavoro fatto di ricerca, sperimentazione e curiosità, senza dimenticare la lezione di chi lo ha preceduto. Avvolgente, fruttato e incisivo il suo Pinot Gris Trii Rundin.
laplantze.it

 I relais da scoprire

Hotel Bellevue – Rue Grand Paradis 22, Cogne

La famiglia Roullet è l’anima di questa casa. Arredi rustici ma di gran pregio, finiture in legno e bellissimi tappeti per un hotel gioiello, che beneficia anche della Spa di montagna e di un’offerta culinaria di gran pregio: quella del ristorante stellato firmato da Niccolò de Riu.
hotelbellevue.it

Hotel le Massif – Strada regionale 38, Courmayeur

Un cinque stelle ai piedi del massiccio del Monte Bianco. Due le sistemazioni, Le Massif è vicinissimo alla funivia e al centro, mentre lo chalet La Loge du Massif è collocato a Plan Checrouit, direttamente sulle piste da sci. Il design del primo, junior suite e suite, è tipico delle strutture alpine: pietra locale e legno.
lemassifcourmayeur.com

Mont Blanc Hotel Village – Località La Croisette 36, La Salle

Un relais perfetto per un weekend, così come per soggiorni di maggiore durata. Con fantastica vista sul Monte Bianco, è dotato di piscine coperte e dell’invitante centro benessere con palestra La Mine du Bien-être. È collegato con Courmayeur e con gli impianti di risalita da una navetta a disposizione degli ospiti. Costruito in pietra e legno, propone spaziosi ambienti con curati pavimenti in cotto.
relaismontblanc.it

Maggiori informazioni

Foto di copertina: Bellevue Hotel & Spa (Facebook)

 

 

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati