Dopo aver passato in rassegna il litorale sud della Capitale, la nostra indagine gastronomica delle coste (e non solo) del Lazio prosegue verso nord. Nello specifico, parliamo del tratto che va da Fregene fino a Civitavecchia, passando per Maccarese, Torre in Pietra, Ladispoli e Santa Marinella. Ecco allora una selezione di 10 indirizzi dove poter assaggiare un’ottima cucina di mare più qualche ristorante che, seppur vicino alle sponde, si concentra su prodotti di terra.
Il Patio
In uno degli stabilimenti più storici di Fregene c’è la proposta marinara e pieds dans l’eau di Antonio Verna e Federica Mondi – della famiglia dell’omonima pasticceria di Ponte Milvio –, che hanno rilevato Il Patio nel 2018. Un menu ricco di proposte giornaliere, dagli Spaghetti con le vongole veraci non allevate alla Mini catalana di King Crab, con la certezza del Sauté di Cozze e dei crudi che sono protagonisti alla voce degli antipasti. Una cucina gustosa, semplice ed efficace accompagnata da un’ottima selezione di vini bianchi e francesi e dolci proveniente direttamente dalla Pasticceria Mondi, come le monoporzioni di Mont Blanc, profiterole o cheesecake ai frutti di bosco.
La Scialuppa da Salvatore
Sempre a Fregene, questa volta nella zona del Villaggio dei Pescatori, questa insegna è una certezza per chi vuole assaggiare una moderna proposta iodata pensata dallo chef Fabio Di Vilio – se invece fate una passeggiata sul vicino lungomare di Maccarese, è sempre lui a curare il menu dello stabilimento Lo Scoglio. Il ristorante valorizza il territorio e il mare di Fiumicino (è infatti membro dell’Associazione no profit di Periferia Iodata) in un ambiente dove la lunga pedana in legno si spinge quasi fino a ridosso della riva. I piatti rivelano una spiccata creatività come la Seppia alla Wellington e la Ricciola con cavolo rosso, aglio nero e scalogno caramellato. Nella sezione del menu dedicata ai “senza spine”, Di Vilio si diverte con preparazioni in chiave street food tra cui la Rosetta con ‘nduja di polpo homemade, stracciatella e cipolla rossa caramellata. Se invece volete rimanere nella zona di comfort, la carta include anche “grandi classici”: Spaghetti ai lupini locali, plateau di crudi o crostacei da fare alla griglia o alla catalana.
Handmade
Tante anime gastronomiche compongono il bistrot Handmade di Fregene, condotto con passione e dimestichezza dalla coppia formata da Davide Boggian (chef) e Giulia Grossi, pasticcera e padrona di casa dell’indirizzo. Dalla colazione della domenica alla linea dei “quasi pronti” disponibili per l’asporto, fino alla novità di quest’estate: il chiringuito nella lingua di sabbia che ospita il Mastino. In questa temporanea location, Lisketta, oltre alla proposta giornaliera contraddistinta da aperitivi e tapas, ci sono diversi appuntamenti a tema culinario che animano l’insegna nel mese di agosto. Le prossime date in programma? “Sunset Sushi” di domenica 11 e “Ferro e Fuoco” per festeggiare il Ferragosto con un menu a base di Moscardini alla Luciana, Lasagna di mare, spiedini di calamari, mazzancolle alla griglia e pesce bianco ai ferri.
Bagno Saint-Tropez Fregene
Uno dei più noti stabilimenti della cittadina balneare a nord di Roma ha inaugurato la stagione estiva con un rebranding totale che ha coinvolto sia la spiaggia sia l’attività ristorativa. Un ritorno alla “Fregene dimenticata” degli anni 60 e 70 che omaggia lo stile classico dei luoghi iconici di quegli anni. La tradizione si riflette anche nei piatti del ristorante che interpreta la cucina marinara con qualche guizzo culinario più moderno come lo Spaghetto aglio, olio e peperoncino con battuta di gamberi e scampi. Per un aperitivo a ritmo di musica, cocktail e finger food – ottimo il bun ripieno di gamberi fritti e mango – il Santino è il chiosco del Bagno Saint-Tropez che ogni weekend organizza eventi con intrattenimento musicale.
Santa Lucia Maccarese
“Fuori dal mondo, a due passi dal mare”, è questo il claim che sintetizza la filosofia di questo resort agricolo con piscina, orto e distillati homemade nella campagna di Maccarese. Un luogo dove in cucina vige il rispetto della sostenibilità e della stagionalità della materia prima, grazie alla collaborazione con una fitta rete di produttori locali per implementare e valorizzare il lavoro della filiera laziale. Per questo in carta troverete spesso ricette dove carne e verdure sono protagonisti, come i Friggitelli dell’orto con ricotta e ‘nduja o il Carpaccio di manzo con mandorle (dell’azienda agricola Maccarese Spa) e maionese agli agrumi. Tra i primi sono ricchi di gusto gli Agnolotti del plin ripieni di anatra mentre nel periodo autunnale-primaverile il consiglio è di prenotare l’esperienza “Cena per due al braciere”: un percorso degustazione di sei portate da consumare nei tavoli a bordo piscina, dove il braciere sempre caldo e il cielo stellato renderanno speciale la vostra serata romantica.
Osteria di Maccarese
Nella suggestiva piazzetta del borgo medievale di Maccarese, ormai da qualche anno, Osteria di Maccarese è diventato l’indirizzo di riferimento per i romani alla ricerca di una buona cucina di terra non distante dal mare. Il prosciutto tagliato al coltello e le prelibate interpretazioni della cucina romana, tra cui la coratella e i fagioli con le cotiche, sono gli antipasti che valgono la visita, mentre il signature dell’osteria è racchiuso nei sapori del Fieno di Maccarese – pasta all’uovo tipica di Canepina, frazione del comune di Viterbo – al ragù di quattro carni. Ma il ristorante si è fatto conoscere negli anni per la sua interessante scelta di fiorentine o costate da fare alla griglia: la Scottona di Maccarese celebra il territorio, altrimenti ci sono la Rubia Gallega, la Sashi o la Simmental che incontrano il gusto dei palati più esigenti. Degna di nota anche la cantina.
Osteria dell’Elefante
Risalendo il litorale romano, un’altra tappa che merita la sosta è questa insegna incastonata tra le grotte di tufo che promuove una cucina di territorio verace e immediata. Il progetto gastronomico completa l’attività di Cantina Castello di Torre in Pietra, azienda agricola e vitivinicola a conduzione biologica della famiglia Majnoni e Antonelli che rifornisce il ristorante con le verdure del proprio orto e i prodotti degli allevatori e agricoltori locali del Biodistretto Etrusco Romano (di cui la cantina è tra i membri fondatori) e dove, ça va sans dire, non mancano i vini dell’azienda a conduzione familiare che valorizza le varietà autoctone della regione, su tutte il Cesanese. La Calamarata alla carbonara con tartufo fresco è sempre una buona idea, così come gli Gnocchetti di patate al sugo di pollo e peperoni, mentre è intrigante (non solo per i vegetariani) lo Strudel di verdure tra i secondi piatti.
MarTerreno
Spaghetto Mancini ai ricci di mare, Zuppa di crostacei o Filetto di rana pescatrice (cotto come fosse un saltimbocca alla romana), sono solo alcune delle interpretazioni di mare di questo ristorante ospitato all’interno dello stabilimento Bagni Trentatré di Ladispoli. I punti di forza di questo locale sono il pesce fresco giornaliero e le verdure dell’orto di proprietà, fonte di ispirazione per contorni rivisitati come la Melanzana arrosto con feta greca e pomodori confit. La cucina è il regno del cuoco Alessio Emiliani, ma la location ospita anche un cocktail bar (aperto tutto l’anno) con una drink list composta da grandi classici come Negroni e Mojito a signature tra cui il Mulo Siculo – con vodka Aquamaris infusa al timo e salicornia, liquore allo zenzero, lime e mango – da degustare in riva al mare.
Molo 21
È una delle tavole più interessanti di Santa Marinella. Una terrazza a picco sul mare, dove poter ammirare la costa frastagliata che contraddistingue la zona e scoprire le specialità gastronomiche di Kevin Murphy, chef di origini canadesi e grande appassionato della cucina italiana. Dopo esser arrivato in Italia nel 2002, il cuoco si è stabilito in questa località aprendo nel 2012 Molo 21 e da quel momento il suo percorso è migliorato anno dopo anno. Un ristorante che vanta virtuose collaborazioni con i pescatori del porto di Santa Marinella e piccole aziende del territorio, per un menu dove il pescato, soprattutto in versione cruda, è declinato in diverse preparazioni. Da provare la Tartare di tonno pinna gialla al wasabi con uova di sperlano o l’Insalata di seppie locali cotte a bassa temperatura e verza viola marinata con aceto di riso e coriandolo. In carta c’è anche un piatto che rimanda al Paese di origine di Murphy, il Canada, ossia un Tortello di astice canadese chiuso a mano con pomodoro e basilico.
Forma
Dal 2017 lo chef Gianluca Formichella – per tanti anni alla corte di Paolo Trippini – è tornato nella sua città natale, Civitavecchia, per aprire Forme, insegna gourmet tra le vie del centro storico che indaga il territorio con piatti sia di mare che di terra, tra cui la buonissima Tartare di Scottona alle nocciole della Tuscia con fondo bruno. Un menu in cui, a ormai sette anni dall’apertura, sono tanti i signature che invogliano a tornare, come gli Spaghettoni mancini con emulsione di ricci e paprika dolce e affumicata. Un bel lavoro quello svolto da Formichella, che ha permesso al suo ristorante di entrare in Guida Michelin nel 2022 e di essere inserito nel 2023 nella speciale categoria dei Bib Gourmand (i ristoranti dal miglior rapporto qualità-prezzo).