«Ho passato 25 anni a lavorare in spazi chiusi , senza finestre e senza luce naturale», racconta Alex Guarnaschelli, chef, autrice e personaggio televisivo. «Voglio avere segnale telefonico nella mia cucina e, se qualcuno mi chiede che tempo fa, voglio poter guardare fuori dalla finestra e vedere se piove». Guarnaschelli ha terminato da poco la ristrutturazione della sua cascina in stile bungalow a Bridgehampton, nello stato di New York. Oltre alla luce, la chef desiderava una grande finestra panoramica proprio davanti al piano cottura. Adesso, mentre è ai fornelli, può vedere il suo orto e se c’è il sole.
Voleva che cucina e sala da pranzo fossero di gusto contemporaneo e molto spaziose — una decisione che Guarnaschelli ha difeso con fermezza, anche davanti allo scetticismo dei suoi architetti. «I nemici dello spazio ce l’hanno con me!», esclama lei con una risata. «Continuavano a ripetermi: “Aggiungi un tavolo, un lampadario, un altro punto luce”, ma io volevo uno spazio più aperto che mai. Quando qualcuno viene a trovarmi, voglio che senta il profumo del cibo e che percepisca la vastità degli ambienti». Gli altri elementi essenziali di arredo li ha ricavati dalle sue esperienze professionali, da Guy Savoy, a Parigi, da Daniel, a New York, da Patina, a Los Angeles. Funzionalità e sicurezza senza compromessi sono fondamentali per lei: il forno, per esempio, è situato vicino al lavello. Altri elementi irrinunciabili? Lavelli e lavastoviglie doppi, così da poter tenere separati i piatti utilizzati per cucinare da quelli destinati alla tavola. E un frigorifero-cantina, rifornito di bottiglie per ogni occasione, con un ripiano superiore destinato ai sottaceti.
Per festeggiare la fine dei lavori, Guarnaschelli ha invitato l’intera squadra di architetti, molti dei quali sono diventati suoi buoni amici. Il gruppo è raccolto attorno alla cucina da otto fornelli, dove la chef prepara alcuni piatti, ride e chiacchiera con tutti. È proprio come l’aveva immaginato — il bancone all’americana è collegato a un ampio buffet in legno di quercia, sul quale troneggia un vassoio di piccoli panini ripieni di formaggio fuso alla piastra e confettura di porri, accanto agli immancabili martini extra dirty, un classico della chef. Una volta terminati i martini, Guarnaschelli invita gli ospiti ad accomodarsi in sala da pranzo. Il gruppo non è molto numeroso, ma la padrona di casa può ospitare fino a 18 persone, dal momento che si è dotata di tre tavoli separati. «Sono tutti ricavati dallo stesso pezzo di legno», racconta lei, «così da poterli sistemare a mio piacimento, come dei mattoncini di Lego. Posso avere un tavolo unico molto lungo, oppure uno quadrato, o ancora dei tavoli più piccoli per serate intime».
La tavola è apparecchiata per sei e tutti vi si dirigono pregustando la succulenta lonza di maiale con cipolla caramellata e sugo alla senape e i broccoli al forno con vinaigrette ai gambi di broccolo. Dalle grandi finestre le ultime luci della sera accarezzano la stanza, riscaldandola di bagliori rosati. Dopo un caloroso brindisi, Guarnaschelli volge lo sguardo verso la cucina e la grande finestra che sovrasta i fornelli. Rimane in silenzio per un momento, godendosi nell’intimo lo spazio e la luce. Poi torna subito nel vivo della serata. Un altro bicchiere di vino, e la cena continua.
Alex Guarnaschelli (testimonianza raccolta da Kate Heddings)
foto di Charissa Fay
Food&Wine Italia may receive compensation for some links to products and services on this website. Offers may be subject to change without notice | © 2024 Food&Wine Italia. All rights reserved.