Tre giorni (dal 13 al 15 settembre), quattro diverse località nel centro e nella zona orientale delle Asturie, cinque tra pranzi e cene e 20 chef donne, più circa 50 addetti ai lavori tra cui alcuni “chef uomini” che hanno cucinato in occasione delle festa finale e i rappresentanti istituzionali della regione delle Asturie. Sono questi i numeri della prima edizione di FéminAs, evento organizzato dalla Divisione Gastronomica del gruppo spagnolo Vocento – artefice anche di Madrid Fusión e San Sebastián Gastronomika – che si presenta come “il primo Congresso Internazionale di Gastronomia, Donne e Ruralità” con l’obiettivo di dare più spazio al ruolo femminile nella cucina tradizionale e nella tutela e valorizzazione del patrimonio culinario. Ma anche per parlare di argomenti di stringente attualità come gli orari di lavoro nel settore della ristorazione e il problema di prezzi e retribuzioni nel settore primario (legato allo sfruttamento delle risorse naturali) che rende difficile la nascita di attività nei piccoli borghi e paesi, con le testimonianze di artigiane e lavoratrici come l’allevatrice Lucía Velasco, la raccoglitrice di molluschi Rita Míguez e l’agricoltrice Eva Sañudo.
E se il ruolo di apripista nell’affermare un “discorso gastronomico” al femminile va al Parabere Forum ideato da Maria Canabal – piattaforma internazionale indipendente che ospita voci e punti di vista delle donne sui principali temi legati al cibo – il fatto che nascano evento incentrati sulle presenze ed esperienze delle donne, pur senza costruire recinti e demarcazioni, è da cogliere come un buon segnale.
Tra i temi emersi anche la sostenibilità ambientale, la leadership femminile, l’opportunità di dare maggiore visibilità alle professioniste del settore e la necessità di una razionalizzazione dei turni di lavoro, proposta da Lucía Freitas del ristorante stellato A Tafona di Santiago de Compostela. In occasione della tavola rotonda con le chef Pepa Muñoz (El Quenco de Pepa, Madrid) e Susi Díaz (La Finca, Elche) e con Sara Gómez (alla guida del “Women and Engineering Project”dell’Accademia Reale di Ingegneria di Spagna) e Lourdes Plana, presidente dell’Accademia di Gastronomia della Spagna, è stato sottolineato invece come “le attività in cui lavorano un numero uguale di uomini e donne, al 50%, sono quelle che funzionano meglio”.
Tra le ospiti del congresso, che hanno proposto preparazioni e metodi di cottura che uniscono passato e presente, pure la cuoca asturiana Esther Manzano – co-titolare con il fratello del ristorante Casa Marcial e del Narbasu restaurant, e sostenitrice della cucina “rurale” –, l’argentina Narda Lepes (Latin America’s Best Female Chef 2020), la colombiana Leo Espinosa (economista, artista e head chef di Leo a Bogotá). Ma pure il gemellaggio tra il club asturiano delle “Guisanderas” e l’Associazione delle cuoche tradizionali messicane di Oaxaca, e l’italiana Viviana Varese che ha presentato la cucina istintiva e mediterranea – “alta cucina rurale”, è stata definita al congresso – di W Villadorata, il ristorante inaugurato nell’estate 2021 alla Country House Villadorata di Noto, basata soprattutto sui prodotti locali e sulle cotture dirette e primordiali sulla fiamma viva, dall’antipasto al dessert.
«È stata un’esperienza molto intensa e intima, che ci ha permesso di conoscere un territorio come le Asturie e di confrontarci sui diversi aspetti della visione femminile della cucina, partendo dalla tradizione e della memoria per guardare al presente. Mi hanno colpito in particolare gli spunti ancestrali sul nutrimento in arrivo dall’America Latina, ma visti in chiave positiva e propositiva; è come se ognuna di noi avesse portato il proprio pezzo di terra per condividerlo», racconta la chef del ristorante milanese Viva. «E mi sembra anche che ci sia la volontà, da parte degli spagnoli ma condivisa tra tutti, di provare a capire quale sia il modo di trovare una nuova strada, per l’alta cucina. Io già da tempo ho iniziato a fare sempre più attenzione a valorizzare il territorio, che vuol dire anche materie prime, etica, sostenibilità».
Già fissata l’edizione 2022 di FéminAs, che si terrà nella zona occidentale delle Asturie, con quartier generale a Cangas del Narcea.