Baglio di pianetto

Fermata 125. La nuova sfida (anche a tavola) di Baglio di Pianetto

La versatilità a tavola è la sfida che solo i grandi vini sanno vincere. Dalla Sicilia alla Cina, ecco tre idee per le tavole natalizie cui L'Etna Bianco che nasce Passopisciaro riesce a tener testa.

Sa essere un fedele compagno dei piatti tipici della sua terra ma riesce a cimentarsi tranquillamente anche fuori regione, andando fuori dai canoni classici dell’abbinamento. E anche fuori dai confini nazionali, perché no? Spesso si sposa con ricette internazionali che sanno creare un gioco di corrispondenze con i suoi profumi e la sua struttura. Tra le tante peculiarità dell’Etna Bianco Doc Fermata 125 di Baglio di Pianetto, non manca certo l’estrema versatilità a tavola. Merito del territorio di provenienza – le meravigliose vigne poste a nord del vulcano siciliano – e del vitigno Carricante, antica varietà autoctona che dà origine a vini di grande carattere e complessità.

Il nome è un omaggio alla storica ferrovia Cirmcumetnea che collega Catania a Riposto compiendo il periplo dell’Etna, e alla sua fermata di Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia dove si trova la cantina che lo produce. La regia è quella di Baglio di Pianetto, solida realtà siciliana nata nel 1997 da un’intuizione del conte Paolo Marzotto: dopo le due tenute a Santa Cristina di Gela, nel palermitano, e nella parte sud orientale della Sicilia, tra Noto e Pachino, con la Tenuta Baroni, ha deciso di mettere radici anche alle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa. A circa 800 metri di altitudine, il carricante riesce ad assumere caratteristiche di grande originalità e a esprimere al meglio tutte le sue doti di freschezza al palato e di aromaticità nei profumi, grazie ai terreni sabbiosi di origine vulcanica e allo sbalzo termico tra notte e giorno che caratterizza questo magnifico terroir. Il risultato è un vino bianco biologico di grande eleganza e armonia.

Gli abbinamenti

Sarde a Beccafico

Se un tempo i nobili siciliani portavano a tavola i beccafichi, uccelletti dalle carni prelibate, il popolo doveva accontentarsi di utilizzare le meno costose sarde, senza privarle della coda, proprio come si faceva con le piume del beccafico per poterlo prendere con le mani come fosse un moderno finger food. Ne è nata, come spesso capita, una ricetta golosa ricca di sfumature e profumi: le Sarde a Beccafico. All’interno dei pesci sfilettati e arrotolati, infatti, troviamo un ripieno di pangrattato, uva passa, pinoli, e cipolla precedentemente irrorato da succo di limone e zucchero. Un connubio agrodolce che trova una sponda perfetta e un centrato contrasto con la freschezza agrumata dell’Etna Bianco Doc Fermata 125. L’esuberanza aromatica, inoltre, va di pari passo con quella di questo Carricante, che sorprende con note di zagara e acacia.

Tartare di manzo con alici e stracciatella

Se l’assioma che vede la carne rossa prediligere un vino rosso difficilmente riesce ad essere scalfito, trova in realtà delle eccezioni quando prendiamo in considerazione una ricetta dal sapore tutto piemontese, ma che ha al suo interno contaminazioni anche con altre regioni: la Tartare di manzo con alici e stracciatella. La sapidità delle acciughe, la tendenza dolce della stracciatella, la delicata ma vivace succulenza della carne cruda, l’aromaticità del timo e il tocco piccante di una punta di peperoncino, rendono questo gustosissimo piatto decisamente più complesso di quanto ci si possa immaginare. Il vino? Ebbene sì: un bianco fresco, con tocchi minerali e ottima struttura, è la miglior soluzione possibile. L’Etna Bianco Doc Fermata 125 ha un sorso sapido e persistente, ideale per avvolgere la consistenza della carne cruda.

Ravioli cinesi alle verdure

La cucina orientale, sempre più amata e diffusa anche in Italia, ci mette spesso in difficoltà quando dobbiamo scegliere un vino per accompagnarla: in realtà può trovare dei validi partner a tavola scegliendo tra i vini che più riescono a esaltare le sue raffinate preparazioni. Tra i piatti più popolari troviamo le tante versioni di quelli che comunemente chiamiamo ravioli, ma che in Cina, Giappone o Corea vengono realizzati in modi differenti a seconda della pasta e del ripieno utilizzati. Se scegliamo i Ravioli cinesi alle verdure ci troviamo di fronte a un grande classico, presente in diverse varianti a seconda della cottura (bolliti, al vapore, brasati). La “dolcezza” e consistenza della pasta hanno bisogno di un vino bianco che ha nel binomio acido-sapido il suo timbro distintivo, come l’Etna Bianco Doc Fermata 125. Inoltre, la personalità delle verdure del ripieno – come ad esempio il cavolo, lo scalogno e il cipollotto –, unita all’eventuale aggiunta della salsa di soia o dello zenzero, trova un’ottima sintonia con i tocchi agrumati e la freschezza balsamica del Carricante etneo di Baglio di Pianetto.

 

 

 

Maggiori informazioni

In collaborazione con

Baglio di Pianetto
S. Cristina Gela (PA)
bagliodipianetto.it

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