Le Serre by Vivi

Ferragosto in città

Da Torino a Napoli, una selezione di indirizzi gastronomici che non va in vacanza, tra ristorazione take-away, gelaterie artigianali, pizzerie, fine dining e cucina tipica.

Il Ferragosto sin dall’epoca romana è un festività all’insegna della convivialità, diventa nell’epoca moderna il momento clou delle vacanze estive. È il cosiddetto “giro di boa” della stagione che svuota progressivamente le città (facendo la fortuna di chi resta) e riempie i lidi balneari e sentieri di montagna. Attenzione, però, a sottovalutare il fascino di una Roma senza traffico o una di Milano semi-deserta: è proprio in questo periodo che le metropoli offrono scorci che difficilmente si trova il tempo di apprezzare che rendono la permanenza in città meno noiosa di quanto si possa pensare, anche perché le saracinesche dei ristoranti non chiudono per intere settimane come una volta. Ad esempio, l’atmosfera a Trastevere, il rione più esteso della Capitale, è sempre vibrante e non perde mai il suo fascino decadente. Lo si apprezza in particolare tra i vicoli stretti e acciottolati dove ci si imbatte nella finestrella take-away di Checco Er Carettiere, istituzione della cucina romana che, oltre al vicino ristorante, resta aperta anche per il suo format d’asporto noto per primi della tradizione, supplì, bollito alla picchiapò e pollo alla cacciatora. Chi cerca disperatamente di sfuggire al deserto canicolare di Roma, nelle strade del tridente romano la gelateria artigianale Fatamorgana ha da poco inaugurato il suo sesto punto vendita in città: 54 gusti custoditi nei pozzetti e una pasticceria che fa capolino dalla vetrina tra torta sacher, caprese e il nuovo Fatamisù, un tiramisù espresso con savoiardi homemade imbevuti di caffè e crema gelato al mascarpone. Per chi vuole gestire al meglio gli sgarri a tavola anche nel giorno di Ferragosto c’è le Serre by Vivi, il botanical garden restaurant in zona Monte Mario che nel suo verdissimo dehors propone Ceviche di spigola e gamberi con patata dolce, sedano, peperone, cipolla di Tropea, coriandolo e uova di salmone con spuma di fico d’India al lime e peperoncino, da accompagnare con uno dei loro cocktail, come il Gurfa, a base di Mezcal dalle note fresche e leggermente affumicate.

A Milano Cocciuto ha sfruttato il periodo estivo per aprire il 7 agosto il suo quinto locale in via Turati. Il format è la commistione di una tavola ricercata affidata all’estro degli chef Alessandro Laganà e Mattia Fabris e la pizzeria guidata dal pizzaiolo Matteo Messina; la novità rispetto alle altre insegne del gruppo è il servizio all day long: dalla colazione a base di uova e croissant, al pranzo con insalate e hamburger, passando alla cena in cui vengono raccomandati piatti più ricercati e pizze, condite con diversi presidi Slow Food. I carnivori potranno fare affidamento su Il Mannarino, macelleria con annessa cucina e una meta confortevole sia per il pranzo che per la cena: qui il taglio di carne si sceglie direttamente dal banco. Da non sottovalutare anche le loro bombette pugliesi, simbolo della terra natia di Gianmarco Venuto e Filippo Sironi, i due giovani imprenditori che hanno ideato il brand. Non chiude per la pausa estiva Crema Alta che con i suoi oltre 60 gusti riesce a mettere in difficoltà anche i più decisi, almeno in fatto di creme e frutta: dalle 10 varietà di cioccolato ad assaggi inediti come lo Zabaione al Barolo Chinato o la Crema al fingerlime.

Per chi non vuole rinunciare a un’esperienza stellata, il ristorante Unforgettable di Torino è un luogo dal sapore cosmopolita grazie alla proposta contemporanea dello chef Christian Mandura: un solo tavolo sociale da 10 posti, con vegetali protagonisti nel piatto mentre le proteine animali fanno da contorno. Al piano superiore si trova Paradigma, intima saletta che propone un menu in cui si restituisce centralità alla carne servita in ogni declinazione possibile. Non delude mai Trapizzino in piazza Carlina, sincero street food romano creato da Stefano Callegari che ha conquistato anche il capoluogo piemontese con la sua tasca di pizza bianca farcita con polpette al sugo, lingua in salsa verde o parmigiana di melanzane. Per chi volesse trascorrere una giornata all’insegna dell’arte e della cucina, c’è la mostra fotografica di Mimmo Jodice presso Gallerie d’Italia, polo museale di Intesa San Paolo: dopo il percorso espositivo fermatevi da Scatto, la nuova avventura dei Costardi Bros – per la stagione estiva il collaudato duo si divide tra Piemonte e Sardegna, isola nella quale hanno aperto il loro pop-up in Costa Smeralda – che omaggia il mondo della fotografia non solo nel nome ma anche nella presentazione del menu, consegnato proprio in una scrigno di immagini; tre in tutto le degustazioni – Disegno, Ritratto e Scatto libero –, dalle forti radici territoriali, come dimostrano il Vitello tonnato, l’Animella Vermouth e avena e i Tajarin e finanziera, esempio di alcuni piatti in degustazione.

A Napoli, il progetto gastronomico di Gallerie d’Italia, teatro di mostre temporanee e grandi eventi, è affidato a Giuseppe Iannotti, 2 stelle Michelin a Telese, che racconta le specialità della Campania da Luminist, caffetteria e bistrot al piano terra, e presso 177 Toledo fine dining e cocktail bar – aperto lo scorso giugno – in cima alla terrazza panoramica dell’edificio progettato nel 1940 da Marcello Piacentini. Se dalla cucina più informale escono piatti che ricordano la tradizione partenopea, ricordata dagli ziti alla genovese o dalla pasta “ammiscata” provola e patate, all’ultimo piano va in scena una cucina più raffinata scandita dallo Spiedino di rane o dalla Pesca alla scapece. Pure la pizza qui non va mai in vacanza: da Concettina ai Tre Santi – da non sottovalutare anche la possibilità di mangiare all’aperto nel cuore del rione Sanità – che resta operativo tutti i giorni sia a pranzo che a cena, a 50 Kalò a Mergellina dove il patron e pizzaiolo Ciro Salvo – non è difficile trovarlo in sede anche ad agosto – sforna senza sosta le sue tonde. Da provare la Marinara con le scarole. 

Nel capoluogo toscano The Lodge Bar Club è una location gettonata tra i fiorentini in questo periodo dell’anno. Una vista speciale sulla capitale dell’arte rinascimentale e una proposta trasversale che contempla l’aperitivo, la cena e il dopocena con piatti che spaziano dal plateau di crudi al tomahawk con chimichurri e verdure al forno, più un sushi bar che accompagna la drink list. A regalare momenti di refrigerio è anche il rooftop del Marriott Hotel Westin Excelsior, con il ristorante Se-Sto On Arno guidato dall’executive chef Marco Migliorati che unisce gusti contemporanei e a sapori internazionali come nel Gazpacho andaluso con verdure marinate croccanti, uova di quaglia pochè e croutons di pane integrale o nell’Ombrina, salsa al latte di cocco, daikon, coriandolo fresco e emulsione al lime. La veracità di Firenze si ritrova soprattutto nelle tavole più autentiche come Braciere Malatesta in attività dal 1954. Situato in pieno centro, vanta una griglia con l’antica brace a carbone per esaltare le ottime costate e lombate di Chianina e Scottona (la cottura è rigorosamente al sangue), ma anche galletto e rosticciana, piatto tipico di maiale cotto sul fuoco.

Maggiori informazioni

In apertura: il dehors di Le Serre by Vivi 

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