A Fiumicino c’è il principale aeroporto di Roma, e tutti lo sanno. Ma ci sono anche una marineria importante, con una delle flotte pescherecce più numerose – e accorte alla salute dei mari, ne abbiamo parlato anche nel numero dedicato alla sostenibilità ittica – d’Italia, e l’asta del pesce che vanta numeri da record e una qualità di pescato di prima scelta; e ancora ci sono il Biodistretto Etrusco Romano – che abbraccia anche Cerveteri e 900 ettari del Comune di Roma compresi nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, con un patrimonio produttivo agro-alimentare ma anche storico e archeologico da scoprire e preservare, e l’Oasi WWF di Macchiagrande con i suoi 280 ettari (cui si sommano gli ulteriori 200 dell’Oasi Bosco Foce dell’Arrone e le vasche di Maccarese) di ambiente litoraneo incontaminato e ricchissimo.
Così come ci sono il Villaggio dei Pescatori di Fregene, che in estate diventa la meta di tantissimi romani per giornate al mare, pranzi di pesce e serate sulla spiaggia, e l’affascinante Castello San Giorgio di Maccarese, che fu residenza di caccia dei Rospigliosi e oggi è parte dei possedimenti dell’azienda agricola Maccarese Spa, diretta da Claudio Destro e di proprietà del Gruppo Benetton, che conta 3.200 ettari dedicati all’allevamento bovino e centro zootecnico e alla coltivazione di cereali, proteaginose, foraggi e ortaggi e di un mandorleto superintensivo impiantato di recente. E presto ci saranno anche una pista ciclabile che arriva da Roma fino al mare – sono stati stanziati i fondi per il completamento della tratta da Parco Leonardo a Fiumicino, che resta ancora poco collegata con la Capitale – e una nuova Igp, quella della Carota di Maccarese, per cui è partito l’iter di richiesta con la nascita del comitato promotore.
Ma, soprattutto, a Fiumicino e dintorni c’è una legione di cuochi e pizzaioli che potrebbe competere con qualsiasi “nazionale” sportiva. E se i nomi degli attaccanti li conosciamo bene – da Gianfranco Pascucci a Lele Usai e Marco Claroni, passando per la pizza in teglia di Sancho e la cucina marinara pieds dans l’eau della Baia di Fregene – altri ce ne sono da scoprire e approfondire.
Ognuno di loro con una propria identità gastronomica e con una propria proposta, per quanto quasi sempre legata al territorio ed al suo mare: dai piatti eleganti, concettuali ma godibilissimi di Pascucci al Porticciolo che spesso omaggiano anche le dune di Macchiagrande alla strepitosa “norcineria di mare” dell’Osteria dell’Orologio, dagli iconici spaghetti con le telline de La Baia alla cucina marinara rivisitata di Fabio Di Vilio alla Scialuppa da Salvatore, dai crudi di pesce di Maria Cristina Sebastiani da Rosario alla duplice anima culinaria di Usai – il “forestiero” del gruppo, in arrivo da Ostia prima di trasferirsi al centro nautico Nautilus –, raffinata e sperimentatrice a Il Tino e informale e divertente al bistrot Quarantunododici. E ancora, le proposte consolidate di indirizzi come Gina al Porto Romano (guidato da Marco Fiorucci) o Il Riviera di Andrea Salce a Fregene, e quelle più recenti come La Marina del giovane Alessandro Pietrini o Host Restaurant di Alessandro Caponi, che è anche un bravo panificatore. E parlando di lieviti e farine, ci sono appunto le squisite pizze di Franco Di Lelio e i suoi figli da Sancho, i premiatissimi panettoni e i cornetti (ma pure tanti altri dolci) di Arcangelo Patrizi e la bella new entry di Clementina, la pizzeria-pasticceria appena aperta da Luca Pezzetta e Jacopo Rocchi – quarta generazione della famiglia di Fiumicino che dal 1961 guida i bar pasticceria Rustichelli – e subito entrata in squadra.
La novità infatti è che per una volta hanno deciso di giocare tutti insieme, unendo impegno e “peso” per far conoscere questo territorio e i suoi prodotti e produttori (e piatti, per esempio lavorando alla De.Co per gli spaghetti con le telline e altre ricette tipiche insieme all’Assessorato alle Attività Produttive guidato da Erica Antonelli) a tutti e far diventare Fiumicino una destinazione gastronomica e culturale, lavorando anche sulla formazione dei giovani locali – e sulla capacità di attrarre e conservare risorse, prima di tutto umane – e sulla rivalutazione del concetto di “periferia”, che sempre più si dimostra vincente rispetto al centro se ci sono le energie e le volontà. Sono questi i presupposti e gli obiettivi dell’Associazione senza scopo di lucro voluta e creata da Pascucci, Usai, Claroni e Benny Gili de La Baia, cui si sono uniti ben presto e convintamente tutti gli altri (e non va dimenticato il supporto fondamentale di chi lavora in sala, a cominciare da Vanessa Melis di Pascucci al Porticciolo e Gerarda Fine dell’Osteria dell’Orologio, particolarmente determinate sul tema formazione).
Il nome non poteva che essere Periferia Iodata, fortunato slogan coniato da Pascucci e diventato un po’ il leit motiv della comunicazione gastronomica relativa a questo litorale, di cui riassume bene l’essenza. E la sua presentazione ufficiale, avvenuta con una bella cena di gala domenica 12 dicembre, non poteva trovare cornice migliore delle suggestive sale del Castello di San Giorgio, messo a disposizione per l’occasione dalla Maccarese Spa: un gioiello dove perfino molti dei cuochi locali non avevano mai messo piede, e che merita di essere conosciuto e visitato (la promessa è quella di un grande evento estivo nei suoi splendidi giardini). Tra gli obiettivi, sottolinea il presidente Gianfranco Pascucci, anche quello della tutela dell’ambiente: dalla gestione dei rifiuti trasportati dal Tevere alle possibili alternative all’uso del polistirolo per il trasporto del pesce, a favore della plastica riutilizzabile o altro soluzioni più sostenibili, allo studio con l’Assessorato Comunale all’Ambiente e che potrebbe coinvolgere in primis proprio l’Asta del pesce di Fiumicino. Traguardi ambiziosi, probabilmente impossibili da raggiungere per i singoli ma non per un team del genere.