Riservato ma vivace, e per nulla minimalista, l’ambiente. “Educata” – come Ciccio Sultano definisce la sua commistione tra cucina siciliana borghese e popolare – ma servita senza alcuna formalità, la proposta gastronomica. Sedendosi alla tavola di Giano, il ristorante del nuovo hotel W Rome che porta la firma dello chef siciliano, si ritrova tutta la convivialità allegra dei pranzi in famiglia siciliani, la condivisione delle portate, i tempi lenti (se lo si desidera) delle chiacchiere. E un menu – affidato al talento giovane di Nicola Zamperetti per la parte salata e di Cesare Murzilli per la parte dolce, insieme a Fabrizio Fiorani che dopo la pasticceria del Duomo di Ragusa supervisiona anche quella del locale romano – fatto di assaggi clamorosi come la Ventresca di tonno brasata con crema agrodolce di cipolle e fondo bruno o le Sarde alla beccafico alla palermitana, di primi piatti appaganti ed eleganti come lo Spaghetto Taratata (bottarga di tonno rosso, limone e carpaccio di cernia) o il Tortello di ricotta (con ragù d’agnello e Tuma persa), pietanze “popolari” ma sontuose come lo Sgombro in guazzetto con pomodoro, capperi, olive, limone e patate e lo strepitoso Pollo ruspante che nasconde un ripieno di erbe e verdure, come si faceva in casa una volta, da accompagnare con contorni come Patata e cipolla o dei deliziosi carciofi aglio e prezzemolo.
Le scintille arrivano al momento del dolce, quando una grande macchina distributrice di palline viene portata al tavolo (“è pesante?”, chiediamo al giovane cameriere incaricato della faccenda; la risposta è un “no” probabilmente non del tutto sincero) e, inserendo un gettone di plastica raffigurante la faccia di Fiorani – chi lo conosce sa che non è incline alla falsa modestia, cosa ben diversa dalla vanagloria – ne esce una boule trasparente con del gelato alla vaniglia da ricoprire con croccante frutta secca. È solo il pre-dessert, che anticipa i dolci da ordinare dalla “carta” dedicata: delle foto Polaroid sparse sul tavolo, da cui scegliere tra The best cannolo secondo tradizione, l’iconico Tiramisù di Fiorani – con tanto di occhiali di frolla al caffè con cui farsi un selfie prima di addentarli, volendo – o Ciccio’s suggestion, Olio, sale e grano, dedicato dal pasticcere allo chef e agli elementi base della cucina siciliana; o affidarsi invece al suggerimento di Cesare.
La giocosa visione culinaria di Sultano – condivisa dallo staff – si sposa perfettamente al mood esuberante del W, che porta a Roma la catena di alberghi lifestyle di lusso americana W Hotels, di proprietà di Marriott International. Un’apertura, avvenuta a inizio dicembre 2021, che arriva nel momento giusto (speriamo non troppo danneggiato dalla situazione sanitaria) a rompere gli schemi spesso ingessati dell’ospitalità di lusso di Via Veneto, inserendosi nel fermento di aperture e lavori in corso della Capitale e trovando una clientela giovane e frizzante che sembra averlo già scelto come luogo d’elezione.
Lo si percepisce chiaramente entrando della hall – dove non c’è una vera e propria reception classica – accolti col sorriso e prontezza da ragazzi senza divisa, e ancora di più sedendosi ai tavolini della W Lounge. Qui (o nel Giardino Clandestino, l’appartato ma spazioso cortile interno che con la bella stagione avrà il suo bancone dedicato), tra musica dal vivo e dj set ci si possono godere i cocktail di Emanuele Broccatelli – a cominciare da Italians do it bitter: Amaro Perfetto (parte della linea di cocktail in bottiglia Drink.it, creata dal bartender), bitter e sidro brut nature – e une serie di bocconi dallo spirito siciliano, da pane e panelle agli sfincioni e i tacos di caponata. Dopo una lunga pausa dal bancone per dedicarsi ai suoi progetti imprenditoriali, Broccatelli è stato infatti convinto a tornare in pista proprio dalla nuova apertura del W, e dalla squadra messa insieme per l’occasione; tanto che è sempre lui a curare l’interessante carta dei vini di Giano, dove abbondano referenze di nicchia e grandi artigiani del vino.
E non finisce qui. Al piano terra, con ingresso indipendente, c’è anche Zucchero X Fabrizio Fiorani, la “boutique del dolce” del pasticcere dove venire per la prima colazione (anche con un’offerta di caffetteria) o per una merenda con i raffinati dessert monoporzione, o per far scorta di delizie scegliendo tra gli scaffali e il tavolo centrale, tra scritte al neon, colori squillanti e packaging a effetto (ma funzionali): dal kit per i cannoli ai biscotti super friabili, dalle praline alle Happy Pills, con tanto di confezione in blister. E dalla primavera, al “super team” del W si unirà anche il nome di Pier Daniele Seu, che porterà le sue pizze sulla terrazza dell’Otto Rooftop Bar: il posto giusto per godersi la vista sui tetti di Roma tra DJ set, cocktail, crudi e – appunto – pizze buonissime.