Nel monumentale edificio storico dell’ex Banco di Napoli di via Toledo 117 inaugura Luminist, inedito indirizzo gastronomico nel cuore della città partenopea firmato dallo chef Giuseppe Iannotti, già 2 stelle Michelin al Kresios di Telese Terme. Dopo l’importante apertura lo scorso maggio del nuovo polo dell’arte all’interno di Gallerie d’Italia – secondo il progetto architettonico di Michele De Lucchi di AMDL Circle – con ben 10mila metri quadri espositivi, l’altro polo destinato a turisti, visitatori del museo o semplici buongustai è gastronomico.
In linea con lo spirito del sistema museale del gruppo bancario e con rimando alla tradizione locale, finalmente anche a Napoli – in Italia non mancano gli esempi virtuosi di ristoranti nei musei, uno degli ultimi e più ambiziosi è a Milano con Andrea Aprea nella Fondazione Luigi Rovati, nonché Best Interior Design agli ultimi Food&Wine Italia Awards – si può felicemente interrompere o concludere la visita al museo per accomodarsi a una buona, se non ottima tavola, capace di attrarre un doppio pubblico di appassionati. Se per salire all’ultimo piano e provare il cocktail bar o il fine dining bisognerà aspettare ancora qualche mese, l’attesa è resa dolce negli spazi della caffetteria dove si viene subito catturati dalla pasticceria a cura del maestro pasticcere Armando Palmieri chiamato da Iannotti a interpretare burrosi classici francesi. Al grande bancone vengono invece serviti espresso, cappuccino, specialty coffee e ogni genere di bevanda calda e fredda da accompagnare a croissant riempiti al momento con creme diverse, fragranti pain au chocolat e non manca la gelateria con gusti artigianali. Il partito della colazione continentale può optare per piatti salati e un’intera carta dedicata alle uova, dalle strapazzate a quelle in camicia. A partire da mezzogiorno ci si può trasferire al bistrot, sempre al piano terra con ingresso indipendente rispetto al percorso espositivo delle Gallerie: qui il repertorio culinario partenopeo è stato affidato all’executive Antonio Grazioli e non prescinde da genovese o ziti allardiati, alici marinate, cozze o baccalà, ma anche da trippa alla napoletana e spaghetti con le vongole. Il racconto moderno della cucina di mamma Iannotti strizza però l’occhio a Oriente come nel pesce e riso che ricorda un sushi all’italiana o nell’hamburger di tonno rosso, per un melting pot d’eccezione in un luogo insolito dove si respira arte e cultura accanto all’odore del ragù napoletano.
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