Roma

Gusta: il nuovo spazio tra moto d’autore e cibo conviviale

A Roma ha aperto un locale che unisce la cultura dei motori alla passione per la gastronomia contraddistinta da una proposta dinamica ed ecclettica.

Unire la passione per le moto con l’amore per il cibo. È questo il binomio che racchiude l’essenza di Gusta, il ristorante e bar che sorge all’interno dell’atelier del luxury brand MV Agusta. Un mix dal concept originale e accattivante nato da un’idea dei fratelli Maurizio e Stefano Celon, che nel complesso architettonico e urbanistico – che ricorda la City londinese – di piazza Carlo Magno (adiacente alla stazione Tiburtina) a Roma, hanno creato un polo gastronomico dalla cifra stilistica cangiante, dove cibo e motori condividono un unico spazio. Il locale infatti apre le porte ai suoi ospiti sin dalla colazione con le proposte del bar MV Cafè, tra cornetti artigianali, maritozzi salati e dolci da credenza.
All’ora di pranzo si comincia ad assaggiare la cucina dello chef di casa Edoardo Conti, qui dal primo giorno di apertura e completamente coinvolto nel progetto, tanto da essersi costruito il suo regno su misura (e a vista) per renderlo il più funzionale possibile. Per il lunch quindi spazio a piatti come roast beef, tortilla di patate, tartare di carne e pesce e misticanza di spiedo di pollo con maionese homemade.

Ma è la sera, quando le luci degli uffici si spengono, che si illumina la sala ecclettica e dallo stile urban di Gusta, dove i cocktail – realizzati con sciroppi, pestati, succhi ed essenze fatti in casa – del bar manager Alessandro Mastrofini sono il preludio alla filosofia culinaria dello chef, attento alla selezione dei prodotti e convinto sostenitore di un menu moderno che non segue le regole canoniche di antipasto, primo e secondo ma si declina in maniera orizzontale. Le voci classiche della carta vengono quindi sostituite da cinque parole chiave: fritti, bakery, crudi, hot e dolci in cui ogni portata costituisce un capitolo a sé della storia raccontata da Conti. Per questo motivo la sua è una cucina conviviale – para compartir citando la Spagna –, pensata sin dall’impiattamento per essere condivisa tra i commensali.

L’inizio può essere scandito da un gustoso Supplì al ragù dalla panatura azzeccata (complice l’utilizzo del panko), o da un Fiore di zucca in tempura in versione scomposta con alici, basilico e mozzarella. Si entra nel vivo del pasto con i crudi, tra Tartare di scamone e il suo midollo e l’Insalata di seppia, sedano e bottarga con olio aromatizzato alle erbe. Le esperienze estere dello chef trovano giustizia nell’Hummus con friggitelli e limone – da scarpetta – e nell’Abanico di Patanegra alla brace: un piatto convincente sia nella presentazione nel braciere arricchito dalle erbe affumicate sia nel sapore intenso e avvolgente del maiale, accompagnato da broccoletti e mayo al limone.
Dalla sezione “hot” è estremamente godurioso lo Spaghetto con burro di Normandia, alici di Cetara, gel al limone e polvere di alloro, mentre si chiude in dolcezza con la brioche da pucciare nella granita di mandorle impreziosita dalla polvere di capperi e dal sale Maldon. A completare l’esperienza, l’approccio convincente durante il servizio del giovane Riccardo Celon, il figlio del patron Maurizio, che ha trasformato la sua passione per l’enogastronomia in un lavoro diventando il sommelier di Gusta.

Maggiori informazioni

Gusta
Piazza Carlo Magno 13, Roma
ristorantegusta.it

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