Herbalis Distilleria Poli

Herbalis, il primo amaro dell’Accademia Botanica di Poli Distillerie

Dopo 125 anni dall'infusione del Vaca Mora, Jacopo Poli presenta il nuovo prodotto ispirato alle preparazioni galeniche della tradizione officinale.

«Nel passato gli uomini hanno percorso le vie del mondo principalmente per due ragioni: la religione e le spezie». Jacopo Poli introduce così al viaggio che Poli Distillerie ha intrapreso per realizzare il nuovo amaro Herbalis. Ottenuta da un’infusione di 15 botaniche officinali in una soluzione idroalcolica, per arrivare a una tintura cui viene aggiunto brandy italiano invecchiato tre anni, la nuova etichetta della storica azienda di Schiavon (Vicenza) è una sintesi fra sapienza distillatoria e tradizione erboristica.

Herbalis – come dice il nome stesso – è frutto infatti della lavorazione di erbe e piante utilizzate anche nelle preparazioni galeniche di farmaci per una comprovata funzione digestiva. «Tutte queste piante, secondo le più autorevoli farmacopee, favoriscono l’eliminazione dei gas e il transito intestinale – chiosa Poli –. Insomma, sorseggiare un bicchierino di Herbalis è come assaporare una tisana di erboristeria, con un pizzico di piacere in più». E in effetti, andando oltre la battuta, secondo l’erborista Marco Martino la distilleria potrebbe a tutti gli effetti presentare la richiesta di riconoscimento come “integratore alimentare” togliendo un po’ di zucchero e realizzando la produzione in locali dedicati, separati dagli alambicchi.

Una “Accademia Botanica” ispirata

Herbalis va ad affiancare lo storico Vaca Mora, l’amaro di stile galenico a base di radici e spezie creato dal fondatore della distilleria Gio Batta Poli quando ancora a Schiavon c’era solo un’osteria. È però il primo prodotto di un nuovo concept, che Poli ha chiamato Accademia Botanica.

Il progetto è volto a valorizzare l’uso erboristico delle piante officinali in ambito liquoristico, dato che fin dal 1898 la famiglia Poli usa materie prime naturali per la preparazione dei propri infusi. Ai ricettari di Gio Batta Poli, si è aggiunta nel tempo una nutrita collezione di testi antichi e di farmacopee dedicati alla distillazione delle erbe, da cui è scaturito un desiderio di ricerca.

Ecco che l’Accademia Botanica intende legarsi alla tradizione per una più profonda consapevolezza delle proprietà benefiche delle botaniche usate nei liquori. L’ispirazione rincorre direttamente le rotte delle spezie e l’antica tradizione liquoristico-farmaceutica dei monasteri.

Aroma sfaccettato in 15 botaniche

«L’aroma di Herbalis ricorda una giara ricolma di erbe aromatiche, contornata da agrumi mediterranei», sintetizza Poli con un’immagine che evoca immediatamente profumi e immagini. Il nuovo Herbalis “amaro officinale” è frutto di tre anni di ricerca e sperimentazioni nel mix di piante e ogni lotto richiede un percorso di lavorazione che dura sei mesi. La sua struttura aromatica può contare sulla fusione armonica di cinque note organolettiche fondamentali: le agresti e mentolate date da rosmarino, salvia, menta e origano, poi quelle agrumate del limone e dell’arancio dolce e amaro, a seguire le sensazioni anisate e dolci di coriandolo, liquirizia e finocchio, per finire con quelle balsamiche e resinose di cardamomo e ginepro e quelle amaricanti di assenzio romano, carciofo e abrotano.

Per Jacopo Poli l’obiettivo – condiviso con il team di Meregalli Spirits, che distribuisce i prodotti della distilleria veneta da 35 anni – era di proporre un amaro dallo stile fresco e mediterraneo, che non disdegna qualche dolcezza e dunque potrebbe risultare più suadente per palati meno avvezzi alla parte amaricante delle piante, più spinta nell’originale Vaca Mora.

 

Maggiori informazioni

In apertura: Jacopo Poli di Distilleria Poli con il nuovo amaro Herbalis

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