Daria Monticchiello

I locali del cuore: Daria a Monticchiello

A tavola per stare meglio. Marco Bolasco ha scovato un indirizzo terapeutico in Val d'Orcia: la cura è a base di accoglienza calorosa e grandi carni.

Adesso abbiamo tutti bisogno di una cura, di qualcosa per lenire gli strappi dell’anima. Ma c’è un luogo che può essere terapeutico, anche solo ad osservarlo, come un giardino zen: la Val d’Orcia. Con le sue colline pettinate, i cipressi e i borghi incantati, rimane uno dei profili paesaggistici più belli da guardare da lontano e da vivere da vicino. Che normalmente è piuttosto frequentato ma che oggi appare incantato e più bello. E come nel kintsukuroi possiamo imparare a curare le nostre ferite per farne la nostra bellezza.

A due passi da Pienza, che da qui si osserva come dall’alto, c’è il piccolo borgo di Monticchiello. Da qui si guarda a Bagno Vignoni e San Quirico ma ci si può spingere fino all’Amiata. Ci si arriva facilmente dalla provinciale ma percorrendo la Strada di San Bartolomeo da Montepulciano, in buona parte sterrata, il percorso è ancora più affascinante. A Monticchiello famosa era l’osteria La Porta, proprio all’ingresso del borgo.

È ancora lì ma la sua anima storica, la titolare Daria Cappelli, si è spostata un centinaio di metri più su, in un ristorante che porta il suo nome, fra la via San Luigi e la piazzetta, per qualche tavolo all’ombra. In questa zona pecorini e salumi sono una garanzia ma la ristorazione è troppo spesso dedita ad un turismo frettoloso e distratto. Daria invece la qualità l’ha cercata da sempre, ed è manifestata fin dall’accoglienza, garbata e attenta, a chi arriva. I clienti non sono tutti uguali e lei sa vestire per ciascuno una proposta e un modo di servire, che alla fine fa la differenza. Al centro del menù, ovviamente di terra, la materia prima, senza però storytelling ma con tutta la sostanza di preparazioni centrate e gustose.

La tartare è rinomata ma il pâté di fegatini – va detto – non è da meno, con i profumi e i crostini che lo accompagnano. E dalla grande cantina a disposizione (molte bottiglie fanno bella mostra sugli scaffali all’interno e si possono comprare), con gli antipasti, è difficile resistere a una Riserva Santa Caterina di Panizzi: la Vernaccia è passata di moda ed è dunque il momento giusto per berla. Un bel Nobile di Montepulciano come quello di Contucci invece, altro vino che sconta una insensata sudditanza rispetto a Montalcino (ma che per questo non costa troppo), è l’accompagnamento adatto alle grandi carni proposte, sapide e frollate, che non si tagliano con un grissino ma che garantiscono l’intensità che una tagliata come si deve o un carré di agnello devono avere. Daria anche su questo lavora da anni, e si vede.

Maggiori informazioni

RISTORANTE DARIA
Via San Luigi, 3 53026,
Monticchiello di Pienza (SI)
Tel. 0578 755170
Prezzo medio: 55€ vini esclusi
info@ristorantedaria.it
ristorantedaria.it

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