Uno dei segreti meglio custoditi della zona spoletina è quello di una locanda agriturismo che si raggiunge con poco meno di mezz’ora di tornanti, salendo da Campello sul Clitunno, a pochi chilometri da Spoleto. Si arriva così a mille metri di altitudine, in una zona di montagna dai colori sorprendenti, circondati dal meglio dell’Appennino. Qui i proprietari cavano personalmente la “trifola” che la natura mette loro a disposizione, in una delle zone più feconde per un particolare tipo di tartufo, sia dal punto di vista della qualità sia della quantità.
Fra stagioni non sempre felici (il prezioso tubero è comunque soggetto agli andamenti di piogge, temperature e venti), aste e richiesta internazionale, i prezzi del tartufo negli ultimi anni si sono alzati e la possibilità di accedere a questa prelibatezza è diventata per pochi. L’Umbria, terra di ottimi tartufi neri, conserva invece ancora una tradizione familiare di consumo domenicale che, grazie anche a una diffusa capacità dei cavatori, può consentire di provare profumi e sapori straordinari senza doversi svenare. Non stiamo parlando di tartufo bianco, come dicevamo, ma di quello nero, scorzone autunnale (quest’anno particolarmente interessante) oppure nero pregiato, il migliore, nella stagione che va da gennaio a marzo. Più che alla classica grattata su una tagliatella al burro, sono destinati a essere nobilitati da cotture che ne estraggano l’intensità caratteristica, e quindi regalano le migliori espressioni in preparazioni “cucinate”. E qui, a Campello sul Clitunno, in questa trattoria di famiglia dalle tavole conviviali apparecchiate di fresco, è un susseguirsi di ricette semplici capaci di tirare fuori la vera essenza del tubero.
L’antipasto lo propone in un crostino con un po’ di aglio e nella straordinaria frittata morbida, aggiunta di un tocco di scorza di limone (già, limone e tartufo nero sono un’accoppiata eccellente). Poi di primo qui si scelgono quasi sempre gli stringozzi (pasta di acqua e farina tipica della zona) conditi con una pioggia di tartufo scaldato nell’extravergine (altra perla locale), ma ci sono anche tagliatelle con lo stufato, al sugo, che propongono una versione inedita del condimento con il tartufo. Di secondo ancora la nobile frittata, soprattutto se non l’avete presa di antipasto, oppure un agnello a scottadito rivestito in cottura di una bella grattata di nero.
L’atmosfera è allegra e festosa, il servizio informale e i vini sono principalmente della cantina Antonelli San Marco di Montefalco, che produce Grechetto, un’ottima versione di Trebbiano Spoletino, ma soprattutto sangiovese per il Rosso che l’ha resa celebre. Li troverete già in tavola, assieme a una calda pizza di pane alle patate che apre le danze. Danze che non vi costeranno più di trenta-quaranta euro, cosa che ha dell’incredibile. Dunque non ditelo troppo in giro…
LOCANDA PETTINO
Frazione Pettino,
Località Colle
06042 Campello sul Clitunno (PG)
Tel.: 0743 276021
Prezzo medio: 35€ vini esclusi
foto Shutterstock
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