Continua il progetto dei Temporary Wine di Andrea Moser che, dopo anni trascorsi tra le botti di Franz Haas e Cantina Kaltern, lo scorso anno ha deciso di mettersi in proprio con il lancio di AMProject. Una nuova visione del vino che porta l’enologo a cambiare regione e vitigni dopo ogni consulenza per produrre vini irripetibili, sempre nuovi e con una storia territoriale, agronomica e culturale di spessore. Nel 2024 il winemaker altoatesino è tornato nella sua regione, occupandosi di una vigna a 500 metri di altezza rispetto al Lago di Caldaro.
«Non vogliamo adattare l’uva alle nostre idee per costruire un vino riconoscibile nel tempo – sottolinea Moser – ma far emergere ogni anno le caratteristiche ben chiare dell’annata e offrire una fotografia puntuale delle uve in quel momento storico e in quel luogo specifico». Un accordo triennale che permetterà a Moser di interpretare i due vitigni di questa porzione di territorio, il Pinot Bianco e il Pinot Nero, senza preconcetti e in maniera biodinamica, pratica enologica ideale per approfondire gli aspetti più curiosi di questa specifica vigna, con la possibilità di lavorare le stesse uve in tre annate differenti.
Fly e Run, i due Temporary Wine
I vini sono ispirati ai caratteri dei due figli di Moser. Fly è un Pinot Bianco – disponibile in sole 1.280 bottiglie – e data la sua maturazione in anfora e barrique è leggiadro e verticale, contraddistinto da un sorso affidabile, proprio come il figlio maggiore Jan. Run è invece un Pinot Nero in purezza – 1.550 esemplari –, le cui note giocano sulla frutta fresca e croccante con un accenno di sentori speziati. Un vino giovane e cangiante come Dominik, il secondogenito dell’enologo errante.