La zona delle Langhe a Serralunga d’Alba è sempre un approdo confortevole per chi vuole dilettarsi tra visite in cantina, buon cibo e ospitalità di charme. In questo scenario di colline vitate e borghi storici (siamo in territori patrimonio Unesco), ha riaperto i battenti Boscareto Resort & Spa di proprietà della famiglia Dogliani, con una rimodulazione degli spazi precedenti dando alla luce dieci inedite suite che si vanno a sommare alle 39 camere già presenti – come le cinque roof top junior suite affacciate sui dolci pendii. Un restyling ricco di novità, a partire dallo staff dell’albergo che avrà come direttore Marco Filippi che lascia il prestigioso Hotel de Russie a Roma per fare ritorno nella terra natia della sua famiglia.
«Sono particolarmente felice di tornare a lavorare in questa parte del Piemonte, divenuta in questi ultimi anni una meta di spicco nel panorama del lusso internazionale – racconta Filippi –. Sono consapevole degli importanti investimenti realizzati dalla famiglia Dogliani nella rivisitazione del Resort, e il mio obiettivo sarà farlo diventare ancora di più la destinazione preferita di questo meraviglioso territorio». A coniugare il lusso del comparto ospitalità con la gastronomia è La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti, che rispecchia il concetto di accoglienza a firma Boscareto e la filosofia di cucina e di sala dello chef dopo il suo addio alla Madernassa.
«Il mio buongiorno si vede dal giardino – commenta Mammoliti –. Per me l’elemento “natura” è fondamentale nella creazione di una ricetta: volevo che questo approccio trovasse continuità nel ristorante, con degli interni che parlassero di natura senza dover spiegare nulla. Tutto è semplicemente sotto agli occhi». A confermare questo approccio green è anche l’arredamento del locale completamente ridisegnato dall’interior designer Stefano Guidotti.
Lo chef si esprime attraverso una cucina che evoca memoria, istintività e naturalità, tutti concetti che alimentano i tre menu degustazione dell’insegna: “Mad 100% natura”, “Emozione” e “Voyage”. «Ho capito con gli anni che per essere un bravo cuoco devi avere le mani sporche di terra. Non potrei immaginare la mia cucina senza l’orto, senza la serra. Inoltre sono da sempre convinto che i ricordi più intimi legati al cibo risiedano in una parte remota della nostra mente, dove sono entrati in tenera età, o magari anche più avanti negli anni. Hanno però tutti la stessa matrice, sono connessi a un momento bello, che ci ha fatto stare bene e che mai dimenticheremo».
A impreziosire il nuovo corso di La Rei Natura è la serra di 200 metri quadri situata all’ingresso e accessibile ai clienti che possono così guardare con i loro stessi occhi tutte le erbe utilizzate nei piatti del ristorante.
