Verdicchio

Il fascino senza tempo del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Sette Verdicchio Riserva da conservare in cantina come gemme preziose, frutto di un territorio vocato per la produzione di vini ad alta longevità

Città natale dall’imperatore Federico II, Jesi conserva un centro storico che merita una visita approfondita alla ricerca di tracce antiche e tradizioni più moderne. Il territorio dell’entroterra jesino è però caratterizzato da una solida produzione vitivinicola che trova identità nei 25 piccoli borghi cintati e fortificati che prendono il nome di “Castelli”. È questa radice storica da cui deriva il nome la Doc Castelli di Jesi, caratterizzata dal Verdicchio dei Castelli di Jesi che raccoglie nel calice l’espressione peculiare di questa terra. L’areale è delimitato a nord dal fiume Cesano e a sud dal Musone, mentre a est si affaccia sull’Adriatico e a ovest sale fino a 550 metri di altitudine nel pre-Appennino. 

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è conosciuto per la forte personalità e per una longevità sorprendente, legata all’acidità e alla mineralità che i terreni conferiscono al vino. La raccolta precoce nei vigneti delle zone più alte dà vita a vini agili, freschi, dai richiami floreali e accentuate sfumature agrumate, ma orientate a una maggiore complessità con l’invecchiamento. 

Sebbene la denominazione abbia una zona classica, nella quale il vitigno si è diffuso in origine, dal 2010 è stata riconosciuta la Docg Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, capace di esprimere un potenziale di invecchiamento che ne fa uno dei grandi bianchi italiani. Il disciplinare impone rese basse e un affinamento minimo di 18 mesi, anche per questo la produzione è limitata e contribuisce ad accrescere la preziosità di questo vino.

Ecco allora una selezione di Castelli di Jesi Verdicchio Riserva da archiviare in cantina e godere nel tempo – dato che più invecchia, più offre complessità ed eleganza nel calice.

Villa Bucci – Villa Bucci Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021

Acquisita recentemente dal gruppo Oniverse/Signorvino, Villa Bucci è un pezzo di storia di questo territorio e del Verdicchio. Forte di una tradizione familiare legata all’agricoltura dal Settecento, Ampelio Bucci ha fatto di questa boutique winery un’icona conosciuta e apprezzata nel mondo. La Riserva Villa Bucci trova nel calice un equilibrio e una precisione che si confermano annata dopo annata. Profumi ammandorlati scivolano verso erbe aromatiche e acidità fruttate; il vino è setoso al palato, portando nel sorso una bella freschezza e una sapidità che si allunga. Chapeau!

La Staffa – Rincrocca Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021

Un vino artigianale, «fatto a mano dall’inizio alla fine». Riccardo Baldi presenta con quest’immagine il suo progetto vitivinicolo La Staffa. L’azienda agricola (bio) produce vini artigiani con una solida identità territoriale, fatta di acidità e sapidità. La Riserva Rincrocca nasce da uve di una vigna impiantata nel 1972; vinificazione e affinamento avvengono in cemento e probabilmente questo porta nel calice una bella tensione citrina, un’acidità tagliente che però viene gestita da un corpo compatto. Il naso è raffinato tra erbe aromatiche, frutti esotici acerbi e fiori essiccati. Longevità da vendere.

Pievalta – San Paolo Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021

Nel 2002 la storica azienda franciacortina Barone Pizzini sceglie i Castelli di Jesi per dare vita a un nuovo progetto centrato sul Verdicchio, affidando all’enologo Alessandro Fenino la direzione di Pievalta. Affiancato da Silvia Loschi (per l’ospitalità), guida l’azienda in conduzione biodinamica e forgia vini artigiani di grande raffinatezza. La Riserva San Paolo nasce da un vigneto sul Monte Follonica e viene lavorato tra acciaio, botte grande e cemento. I profumi sono citrini con sfumature di maracuja, in bocca entra portando freschezza e sapidità, con una chiusura leggermente amaricante che alza l’asticella dell’eleganza. L’affinamento in legno richiede una sosta prolungata in cantina.

Sartarelli – Milletta Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021

Ferruccio Sartarelli faceva il fornaio, ma con visione imprenditoriale nel 1972 decide di investire sulla vigna anziché trasferirsi in Argentina. E per fortuna, perché la dedizione di questa azienda al Verdicchio ha portato a valorizzare qualità e longevità nei vini. La Riserva Milletta nasce dal vigneto (dedicato da Ferruccio alla moglie Matilde) in cui è avvenuta la prima selezione delle viti di Sartarelli alla fine del secolo scorso. Lavorato solo in acciaio, il vino regala profumi agrumati e tropicali che fanno presagire l’acidità del sorso; al palato è sapido con una venatura amaricante che dà lunghezza. Giovanissimo, merita qualche anno di attesa.

Umani Ronchi – Plenio Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021

Umani Ronchi nasce più di 60 anni fa a Cupramontana e oggi, pur avendo allargato l’attività ad altri territori vinicoli, rimane legata all’area del Verdicchio Classico. La Riserva Plenio nasce appunto dalle colline di Cupramontana, in una delle vigne più alte e storicamente vocate dei Castelli di Jesi. È un vino di struttura e acidità: al naso l’ananas fa da contraltare alle erbe mediterranee, mentre il sorso è in equilibrio tra morbidezze da affinamento, acidità e calore. Potente e teso, ha bisogno di tempo per esprimersi. 

Filodivino – Dino Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2020

Filodivino nasce dall’incontro con il territorio marchigiano dell’imprenditore tessile Alberto Gandolfi e di sua moglie Alida. Scatta la scintilla e inizia l’avventura tra le vigne, con un investimento importante nella cantina (affascinante) e nel resort che permette di godere di tutta la bellezza delle colline vitate. Accompagnati da Luca D’Attoma, si legano al Verdicchio. E la Riserva Dino presenta la complessità portata da una parziale macerazione sulle bucce e il bilanciamento garantito dall’ineluttabile spalla acida del Verdicchio. Note tisanoreiche e fiori essiccati seducono al naso, mentre il sorso è fresco e pepato, con una lieve astringenza dovuta ai tannini. Lungo e sapido, non manca di longevità.

Tenuta di Tavignano – Misco Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2019

Con 30 ettari di vigneto incastonati in una proprietà di 230 ettari complessivi, Tenuta di Tavignano gode di una posizione molto favorevole per accogliere ospiti nella bellezza e per fare vini capaci di spiccare. Se già il Misco è una gran bella introduzione al Verdicchio, la Riserva porta nel calice una maggiore complessità che merita qualche anno di cantina. Al naso spiccano erbe aromatiche con un accenno mentolato e frutti tropicali, mentre il palato gode di un passo a due tra frutto e acidità, con un sorso avvolgente che però non stanca. Non male per un vino che non tocca legno.

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