Nell’universo degli Champagne, quello prodotto da Bruno Paillard sin dalla nascita della sua Maison nel 1981 è molto differente dalle altre aziende che popolano la celebre regione nel Nord della Francia. «I nostri vini si caratterizzano per due tipicità fondamentali: provengono dai vigneti più a nord del Paese, e questo ci consente di usare una minor percentuale di alcol in cantina – afferma Paillard –, e sono coltivati su un sottosuolo ricco di gesso. In quest’ultimo caso, si tratta di un’eredità della precedente vita marittima di questa terra che risale a 80 milioni di anni fa. Come tutto ciò si traduce nel calice? Con un sorso dal profilo particolarmente iodato, salino e minerale».
Il fondatore della Maison di Champagne, che ha sempre creduto nella filosofia di creare bottiglie frutto di assemblaggi di diversi cru, uve e millesimi, ha presentato in anteprima sulla terrazza di Zuma a Roma la nuova etichetta della casa: Bruno Paillard Extra Brut Millésime Blanc de Blancs Grand Cru 2014. «È una mia scommessa perché il 2014 non è stata una buona annata, soprattutto per il Pinot, mentre lo Chardonnay ha reagito bene nonostante le condizioni climatiche avverse». Come per tutti i millesimati precedenti, che fotografano un’intera stagione vinicola con i suoi pregi e difetti, Paillard prosegue nel suo progetto di personalizzazione delle etichette a cura di artisti che interpretano la parola scelta per descrivere al meglio le peculiarità dell’annata dello Champagne. “Gourmand” è il termine che identifica questa edizione, grazie alla sua profonda eleganza, e la pittrice francese Monique Tello è l’artefice del disegno in calce alla bottiglia, in cui si notano una fluidità del tratto e l’utilizzo di colori accessi e armoniosi.
Le caratteristiche del Bruno Paillard Extra Brut Millésime Blanc de Blancs Grand Cru 2014
Frutto esclusivamente della prima spremitura delle uve di chardonnay coltivate nella zona della Côte des Blancs, Oger, Mesnil-sur-Oger, Cremant e Chouilly – sono solo una una parte dei 26 ettari di vigneti posseduti dalla Maison – questo Millesimato invecchia per sette anni sui lieviti per poi riposare altri 18 mesi post sboccatura. «Siamo ancora fedeli ai nostri viticoltori originari, con cui abbiamo cominciato questa entusiasmante avventura», confessa Bruno Paillard.
Uno Champagne che al naso è ancora fresco, con spiccate note agrumate e sentori di frutta fresca e albicocca, mentre al palato è goloso, rotondo e morbido nonostante l’età, dimostrando coerenza con l’analisi olfattiva. A confermare l’assaggio in splendida forma è la presenza di soli 3 grammi di residuo zuccherino, che sottolineano ancora una volta la convinzione di Paillard di puntare sull’Extra Brut. «Facciamo Extra Brut da sempre, non sono mai stato un amante del demi-sec». Considerando il mercato attuale, sempre più propenso alla produzione di bollicine o Champagne in versione secca, il fondatore della Maison è da sempre un innovatore.
