Nel 2018 a Castel di Sangro Niko Romito ha creato ALT coinvolgendo ex allievi della sua Accademia in un “modello di ristorazione su strada con un approccio popolare, un contenuto di qualità e di ricerca a prezzi accessibili e un’offerta trasversale dalla colazione alla cena”: dalle bombe dolci e salate, al pollo fritto o al toast. Dopo la seconda apertura a Montesilvano, grazie all’accordo di sviluppo con Enilive ALT diventa un progetto scalabile che unisce innovazione energetica, servizi e food di qualità, con 100 aperture previste in tre anni in cui la proposta garantita dall’Accademia Niko Romito trova spazio nei mobility point incentrati sulle nuove esigenze degli utenti.
Passare da un indirizzo a cento in pochi anni pone importanti sfide di gestione e implementazione di procedure e ricette. In questo, quanto aiuta la tecnologia?
La tecnologia applicata alla trasformazione del cibo è fondamentale. Metodo e protocolli aiutano ad avere un menu ingegnerizzato e processi collaudati. È un salto metodologico enorme, che garantisce qualità e identità.
Qual è la visione per il progetto da qui a dieci anni?
Mi piacerebbe che tra qualche anno ALT potesse raccontare di un progetto italiano che parla di cibo, innovazione e centralità delle persone. Lo sviluppo sul modello che stiamo costruendo con Enilive rappresenta un salto culturale importante per la ristorazione in mobilità perché rende popolare un cibo buono.
Qual è a tuo parere la portata principale di innovazione di un progetto simile?
Cosa pensi della scelta di premiare il progetto ALT per la portata innovativa? Il premio ad ALT è un riconosci- mento al lavoro di squadra portato avanti in questi anni, in cui abbiamo creduto che la ricerca gastronomica dovesse interessare anche modelli più popolari per diffondere una cultura del cibo fondata su valori di salubrità e gusto, bontà e benessere a tavola. Il progetto è ambizioso e ha un grande potenziale. Vogliamo che ALT diventi una destinazione, un posto in cui fermarsi e restare per una sosta piacevole e di gusto in un contesto curato, con un accesso popolare e sempre riconoscibile in qualsiasi location, sia per gli aspetti architettonici e di allestimento che per l’offerta gastronomica. E vorrei che la portata innovativa di questa idea possa garantire una opportunità di lavoro e di crescita per tanti altri giovani e imprenditori.
Cantina Tollo
cantinatollo.it
Cantina Tollo non è solamente una cooperativa, con ben 625 viticoltori associati, conosciuta per la sua produzione vinicola, ma una realtà divenuta nel corso degli anni un punto di riferimento economico e sociale per la zona abruzzese di Tollo. Il lavoro virtuoso compiuto sin dagli anni 60 ha permesso all’azienda di espandersi con i suoi vigneti sia in Molise sia in Puglia e di creare altre due imprese: Auramadre, dedicata solamente alla produzione di vini bio, e Feudo Antico che, con la denominazione Tullus (divenuta Docg nel 2019), promuove le uve autoctone come passerina, montepulciano e pecorino. A testimonianza della visione etica, nel 2022 Cantina Tollo ha ottenuto la certificazione Equalitas, uno standard che definisce i requisiti secondo i tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella filiera del vino.