Figlio di Paolo Foradori – riconosciuto tra i padri nobili del Pinot Nero altoatesino – Martin Foradori Hofstätter è la quarta generazione alla guida dell’azienda vitivinicola di famiglia. A lui è toccato il compito di traghettarla verso processi di internazionalizzazione e verso la costruzione di un’offerta enoturistica davvero interessante. Le vigne di pinot nero e gewürztraminer, lagrein, pinot bianco e schiava, affondano le loro radici su altopiani e colline compresi tra i 250 e 850 metri di altezza. Per valorizzare le peculiarità dei terroir e le condizioni microclimatiche la Tenuta J. Hofstätter – paladina da lungo tempo della zonazione in Alto Adige – è stata la prima azienda del territorio a introdurre, nel 1987, il termine “Vigna” per alcune etichette. Questi cru sono legati principalmente ai vigneti storici di proprietà, dalle particelle della zona di Tramin-Termeno, intorno al borgo dove sorge la cantina del XVI secolo, nascono il Gewürztraminer Vigna Kolbenhof e il Lagrein Vigna Steinraffler, mentre sopra al paese di Egna hanno origine i Pinot Nero Mazon. Inoltre, l’acquisto (nel 2017) di Maso Michei in Trentino, ha integrato nelle proprietà Hofstätter una tenuta di alta montagna – a 823 metri d’altitudine sul confine con il Parco Naturale dei Lessini in Veneto – e un lavoro di viticoltura eroica con raccolta manuale e potatura tra i filari innevati, da cui la cantina ottiene vini bianchi freschi e longevi (da cui potrebbe nascere un nuovo cru.) La proposta enoturistica è pensata come un’esperienza che coinvolge i cinque sensi, anche in vendemmia: gli ospiti possono visitare la cantina, degustare i vini in enoteca e passeggiare con un calice nel giardino-vigneto di gewürztraminer. È un vero “laboratorio” all’aperto, nel quale sono state impiantate oltre 30 tipologie del vitigno aromatico, con diversi cloni, mutazioni e incroci con altre varietà. Tra i filari si può anche pranzare con pizze gourmet e piatti della tradizione altoatesina e dell’Abruzzo proposti da Marzia Buzzanca, la cuoca-sommelier che guida la cucina. Belli da scoprire anche i panoramici masi dell’Alto Adige a bordo di uno storico fuoristrada 4×4 appartenuto all’esercito austriaco, per una wine experience tra vette e saliscendi ricamati di vigneti. C’è anche il Keller Kino: un piccolo cinema in posizione sopraelevata dal quale gli enoappassionati possono osservare le fasi che seguono la raccolta delle uve e le prime lavorazioni in cantina.