Nel vivace quartiere Borgo Dora, a due passi da Porta Palazzo, arriva un luogo destinato a diventare punto di riferimento per la città: si chiama Jigeenyi, parola che in lingua wolof significa “donne”, ed è molto più di un locale. È un progetto sociale, culturale e gastronomico che parla di empowerment, inclusione e scambio.
Dietro questa nuova realtà c’è l’impegno dell’Associazione Renken ETS, da anni attiva tra Italia e Senegal per costruire ponti e abbattere barriere attraverso educazione, cultura e cooperazione. Jigeenyi non è solo un bar e ristorante, ma uno spazio ibrido che unisce cucina, arte, formazione e comunità.
Un locale, mille storie da raccontare
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 24, Jigeenyi si propone come un luogo dove convivono le cucine africane, i percorsi formativi per persone vulnerabili, e una proposta culturale varia e accessibile. Il menu? Un vero e proprio viaggio multisensoriale che tocca Senegal, Gambia, Congo, Iran, Brasile, Colombia e Italia. Dalla celebre Yassa senegalese alle Fataya di Dakar, ogni piatto racconta le origini di chi lo prepara. La vera forza del progetto sta nelle persone: lo staff di base è composto da 13 lavoratori, in gran parte donne e persone trans, con un’attenzione particolare a chi vive condizioni di fragilità socio-economica.
Una festa lunga tre giorni per aprire le danze
L’inaugurazione – da venerdì 11 a domenica 13 aprile – promette di essere un’esplosione di energia. Si parte venerdì con Dj set afrobeat e live che scalderanno il cuore e faranno ballare il Balon, storico mercato delle pulci della città: sul palco artisti come Ibson Daone e Abou Samb Band, tra reggae, afro-fusion e ritmi che uniscono i continenti.
Sabato sarà la volta di voci torinesi e contaminazioni urban: dalle sonorità intime e politiche di Nonsonopoetica al viaggio sonoro di Narconauta, tra rap e sperimentazione.
Domenica si chiude con un’atmosfera più soft ma altrettanto coinvolgente, grazie ai Mélo-Coton, trio che rende omaggio alla chanson française e a quell’aria bohémienne che fa sognare Parigi anche in mezzo al Balon.
Cultura, formazione e diritti: la missione di Renken
Oltre alla proposta culinaria e musicale, Jigeenyi sarà sede di laboratori, corsi di cucina africana, attività per bambini, cineforum, incontri culturali e percorsi di orientamento al lavoro. Nel 2025 sono già previsti progetti che coinvolgeranno 60 donne in percorsi professionali e oltre 200 studenti in attività legate all’educazione alla cittadinanza globale.
Renken ETS, promotrice del progetto, è anche la realtà dietro al festival CreativAfrica, dedicato alla creatività afrodiscendente. Il suo lavoro è radicato in una visione decoloniale, transfemminista e antirazzista della cooperazione culturale e sociale.
Una nuova casa per Torino
Con questa apertura, il quartiere del Balon guadagna un luogo che non è solo un punto di ritrovo, ma una casa per chi vuole costruire comunità. «Dopo la nostra esperienza in Barriera, aprire a Porta Palazzo è una sfida. Crediamo che si possa lavorare sul legame con la popolazione con background migratorio che abita qui» dichiara Giulia Gozzelino, vice-presidente di Renken ETS. Jigeenyi non è solo una nuova apertura: è una dichiarazione d’intenti, un invito ad attraversare confini con il cuore, il palato e la mente.