Una saga familiare iniziata nel quartiere Appio Latino nel 1958, quando Gilberto Stramaccioni apre la sua pizzicheria in via Tommaso da Celano. Nel 2011 tocca a suo figlio Paolo inaugurare, all’ombra della Basilica di San Giovanni, una bottega dall’insegna esplicita e ambiziosa, che nel corso degli anni ha saputo conquistare il cuore (e i palati) dei buongustai della zona e non solo. Da qualche settimana, con il coinvolgimento della terza generazione di Stramaccioni (i giovanissimi Luca e Mattia), La Differenza è diventata anche bistrot.
Oltre alle prelibatezze dal banco (imperdibili i taglieri di salumi e formaggi), vengono serviti piatti semplici ma gustosi, realizzati dalla chef Micol Mariani, con la supervisione esterna di Emanuele Cozzo di Bistrot 64. L’offerta del pranzo e quella della cena sono diverse. Al menu, diviso tra “Sfizicheria” e “Cucina”, si aggiungono le proposte del giorno. I coperti all’interno della sala, di circa 40 metri quadrati, sono 24, a cui si aggiungono 6 sedute alte al bar, 4 al bancone che affaccia sulla cucina e una decina all’esterno. Da bere: circa 200 le etichette di vini, tra naturali e convenzionali. Snella la carta di cocktail prevalentemente classici ma, anche nel caso di distillati e liquori, è lodevole la ricerca di prodotti di nicchia.