«Se fai una cosa da solo, quale cassa di risonanza potrà mai avere? In gruppo, unendo le forze, le idee, qualsiasi progetto può diventare più importante. Questo è un concetto che mamma mi ripete da sempre». Violante Gardini Cinelli Colombini il concetto lo ha assimilato, coltivato, elevato a dogma che guida una carriera: fin da giovanissima è stata presidente toscana dei Leo (giovani del Lions), poi presidente di AGIVI (Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani), quindi eletta per due mandati alla guida regionale del Movimento Turismo del Vino di cui, dal giugno 2024, è la nuova presidente nazionale. Il ruolo torna così in Toscana, proprio dove la madre Donatella Cinelli Colombini – produttrice di rilievo con Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle in Val d’Orcia – fu la fondatrice del movimento nel 1993. Tempi in cui «l’interesse per andare a visitare una cantina doveva essere completamente costruito», come ricorda la stessa Violante, mentre «oggi le aziende sono sempre aperte».
Violante, sei nata in un contesto in cui il vino è di casa. Avevi un destino segnato?
Sono l’unica che in famiglia può vantare di essere nata a Montalcino, forse in questo c’è un segnale. Come nel fatto che da piccola, più che con le Barbie, giocavo a costruire case coi cartoni del vino. Eppure dai miei genitori non ho ricevuto alcuna pressione. Amavo la matematica, scelsi il liceo scientifico e poi la facoltà di economia aziendale, già immaginando il valore aggiunto che avrei potuto portare in azienda. Ma la passione per il vino è cresciuta pian piano, anche grazie alle visite in cantina in cui mia madre mi coinvolgeva.
Che situazione hai trovato in MTV quando sei stata eletta presidente?
Molto buona sia a livello economico, il che ci permetterà di avviare progetti ambiziosi, sia a livello umano, con consiglieri e presidenti regionali molto attivi. C’è voglia di proporre e di condividere esperienze, anche vedendosi più spesso, imparando uno dall’altro. Si può sognare in grande perché il gruppo è forte.
L’enoturismo è in salute, si stimano 2,9 miliardi di valore totale in crescita del 16% sul 2023, con un incremento del 15-20% di nuove cantine coinvolte nell’ultimo biennio. C’è qualche dato in particolare che vuoi menzionare?
Dall’indagine condotta nel 2023 da Nomisma-Wine Monitor per Movimento Turismo del Vino, Città del Vino e Donne del Vino si rilevano diversi aspetti interessanti: tra questi la crescita di piccole cantine a conduzione familiare che svolgono accoglienza, il 39% sul totale. Possiamo aggiungere che i responsabili della Wine Hospitality sono donne per il 73%, a fronte di un 55% di titolari maschi.
Tra i tuoi obiettivi c’è quello di portare le 700 cantine del MTV al top dell’enoturismo italiano. Attraverso quali strade?
Sempre stando ai numeri registriamo una crescita delle esperienze offerte ma anche un’uniformità, dato che per il 96% dei casi la proposta consiste in una visita che si chiude con la degustazione. Punteremo a valorizzare la specificità di ogni cantina, la storia di ogni territorio, a rendere più attraente l’offerta. Va in tal senso anche la formula dell’attuale Cantine Aperte in Vendemmia, che propone una merenda rappresentativa delle tradizioni locali: dal pane con burro e vino in Toscana al formaggio Montasio del Friuli, dalla piadina con squacquerone e prosciutto in Emilia ai peperoni cruschi in Basilicata.
Quindi un’offerta non esclusivamente dedicata ai super appassionati?
Proprio così, sia negli eventi classici come Calici di Stelle o Cantine Aperte, sia creando occasioni che guardino alle famiglie e alle attività per bambini, ai visitatori occasionali, agli amanti della natura, ai praticanti di bicicletta o yoga, a chi ha a cuore la sostenibilità. Con un’attenzione particolare alla generazione Z e al consumo consapevole: vivere e capire il vino rende più attraenti, è vero, ma se ne abusi ottieni l’effetto contrario, e questo lo si può comunicare con leggerezza.
Puoi citare qualche specifica esperienza offerta? Cosa cercano gli enoturisti oggi?
Le iniziative più apprezzate vanno dalle classiche passeggiate in vigna alle visite in cantina, dai workshop di vendemmia didattica ai laboratori di pittura in cui si utilizzano i componenti naturali dell’uva, come foglie e acini. E ancora, dai giochi per approfondire le curiosità legate al vino fino al diventare “vignaioli per un giorno”.
Insediandoti hai accennato all’importanza di un comparto scientifico che affianchi le aziende nelle loro attività.
Creeremo un comitato scientifico e saremo supportati da un osservatorio. Stiamo definendo la collaborazione con un istituto universitario per monitorare le azioni degli enoturisti ed essere sempre al passo con le nuove tendenze; i dati saranno usati affinché le cantine socie MTV siano pioniere nell’innovazione e nella diversificazione dell’offerta turistica. Inoltre, molte aziende, in vista della stagione turistica, si devono impegnare nella ricerca e nella formazione del personale, dai manager agli addetti, il che è oneroso e non sempre possibile. Servono scuole specializzate per creare determinate figure professionali. Questo è uno dei temi che mi sta più a cuore e ci stiamo lavorando, sempre in collaborazione con un’università.