Museo Bottega Biscottificio Mattei Firenze

La mostra fotografica fiorentina che celebra la prima donna biscottiera dell’Italia unita

Il museo-bottega Antonio Mattei festeggia i suoi 166 anni di storia con un omaggio a Italia Piccioli Ciampolini, ideatrice dei Brutti Buoni.

Nascosto come fosse il retro della bottega, il museo del negozio fiorentino di Biscottificio Antonio Mattei nella centralissima e allo stesso tempo defilata via Porta Rossa 76/r si svela al pubblico con una nuova mostra fotografica dedicata a “Italia Piccioli Ciampolini, la prima donna ‘biscottiera’ dell’Italia unita”. Nello stesso ambiente (si tratta infatti di una stanza intima e familiare caratterizzata da una parete color blu che riprende la nuance delle dolci confezioni e dalle caratteristiche cappelliere in stile vintage) che lo scorso anno ospitò un’esposizione multisensoriale, a partire da martedì 23 aprile verrà aperto al pubblico l’archivio di famiglia con immagini d’epoca che ritraggono la donna-imprenditrice che dà il nome a questo appuntamento artistico. Con uno spiccato senso degli affari e un forte istinto materno, accudì il nonno degli attuali fratelli proprietari – Francesco, Marcella, Elisabetta, Letizia Pandolfini – dopo che lui rimase orfano di madre all’età di undici anni.

«La figura di Italia Piccioli Ciampolini è fondamentale per la nostra famiglia – spiega Letizia Pandolfini che si occupa dell’archivio familiare e ha lavorato alla realizzazione della mostra –. Introdusse nostro nonno fin da piccolo al lavoro nel Biscottificio. Lei con il marito riforniva di farina il laboratorio, ma dal 1904 acquistò l’azienda e vi profuse idee e dedizione. Fu proprio Italia a inventare la ricetta dei biscotti Brutti Buoni che, ancora oggi, vengono prodotti con successo. Il nonno Ernesto cominciò a lavorare fin da piccolo come garzone e, nel 1920, divenne l’unico proprietario del Biscottificio».

Nato a Prato come forno di metà Ottocento grazie a un’intuizione di Antonio Mattei, Biscottificio Mattei si specializzò nei biscotti alle mandorle – oggi conosciuti in tutto il mondo con il nome di cantucci o cantuccini – prima di essere acquistato dalla famiglia Pandolfini che aggiunse nuove ricette, tra cui i Brutti Buoni, presenti tra gli scaffali già dal 1910. La loro genesi è più mai attuale e testimonia l’attenzione sul tema dello spreco alimentare che negli anni della guerra era sostenuti da esempi virtuosi come questo. Per non gettare i chiari d’uovo avanzati dalle altre produzioni (in particolare dalla torta mantovana che richiede più tuorli che albumi), si seguì l’intuizione di Italia che contribuì alla definizione di questa insegna come “la prima biscotteria dell’Italia unita” nel segno di albumi, mandorle e zucchero.

«La memoria familiare custodisce il senso della nostra storia aziendale – aggiunge Letizia Pandolfini –. Essere orgogliosi del proprio passato significa essere ambiziosi per il futuro: vogliamo raccontare per rafforzare la nostra identità, ma anche per alimentare il racconto della cultura imprenditoriale e il ruolo delle donne in quegli anni. Non è nostalgia, non è il racconto del glorioso passato, è la cronaca della fatica e della forza, un modo per onorare la figura di Italia, senza la quale il biscottificio con ogni probabilità non sarebbe arrivato alla nostra famiglia Pandolfini».

La mostra è accessibile dal martedì alla domenica dalle 11 alle 19 orario continuato fino al 28 luglio 2024 e per l’occasione i visitatori ricevono in omaggio un biscotto Brutto Buono, ideale da accompagnare con un vino liquoroso o un caffè.

Maggiori informazioni

Biscottificio Antonio Mattei Museo Bottega a Firenze
Via Porta Rossa 76/r, 50123 Firenze
antoniomattei.it

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