Se la pizza è da sempre un cibo universale e amatissimo in ogni angolo del mondo, negli ultimi anni la grande crescita qualitativa (e comunicativa) del settore in Italia ha fatto sì che sempre di più si affermasse anche fuori dai confini nazionali il primato nostrano – e napoletano in particolare, come è giusto che sia viste le origini storiche e il profondo legame tra la città di Partenope e la pizza – a riguardo. E se di certo non mancano le insegne autentiche in ogni continente, oggi sempre più spesso sono i “nostri” pizzaioli a portare la bandiera della pizza italiana nel mondo, aprendo sedi all’estero o in occasione di serate ed eventi.
Accadrà a breve anche a Singapore con l’arrivo di Diego Vitagliano per quattro cene dal 20 al 23 febbraio andate sold out in brevissimo tempo nonostante il doppio turno, a conferma dell’appeal della pizza napoletana e del suo nome pure nella metropoli asiatica che sorge nell’omonima isola. Interprete d’eccellenza della pizza partenopea “contemporanea” ma sempre pronto a sperimentare con diversi tipi di impasti, premiatissimo in Italia e non solo, Vitagliano – che oltre ai tre locali tra Napoli e Pozzuoli ha anche una sede a Doha, e dovrebbe essere in procinto di riaprire a Roma – sarà infatti ospite di Antonio Miscellaneo, chef bellunese autodidatta che dopo numerose esperienze tra Italia e mondo si è stabilito qui aprendo la sua La Bottega Enoteca, ristorante e pizzeria dove propone una cucina italiana basata su ricette di ispirazione regionale e su prodotti freschi, lavorati in proprio.
«Sono stato sempre affascinato dall’Asia e dal suo grande melting pot, e mi muovo dunque con grande emozione per presentare la mia pizza a Singapore e osservare attentamente il feedback delle persone del posto» spiega Vitagliano, cui fa eco Miscellaneo: «Sono stato il primo a proporre la pizza napoletana contemporanea a Singapore, nel 2018, e da allora ad oggi il gusto locale si è molto evoluto; e il sold out per queste cene evento con Diego sono la dimostrazione più lampante che ormai la pizza contemporanea è entrata nel cuore di tutti i singaporiani».
Accomunati dall’essere sul podio della classifica 50 Top Pizza – Vitagliano nella 50 Top Pizza World 2023, Miscellaneo nella 50 Top Pizza Asia Pacific 2023 e al 19esimo posto della classifica generale –, per le quattro cene-evento (organizzate in collaborazione con Food Confidential) i due proporranno un menu a quattro mani di otto portate (proposto a 168 dollari di Singapore a persona , pari a circa 115 euro, con l’abbinamento a tre bevande analcoliche, o con il vino con un sovraprezzo di $ 20 a persona) che parla schiettamente italiano, anche grazie ad alcuni ingredienti speciali – e irreperibili a Singapore – che il pizzaiolo napoletano porterà con sé in valigia: Pomodori del Piennolo Dop del Vesuvio, aglio orsino del Parco Nazionale del Cilento e il dolce e intenso peperone crusco di Teggiano.
Sarà lui a firmare la frittatina croccante aglio e olio, la pizza Magma (il cui impasto croccante, alla pala, è condito da crema salsiccia di maiale piccante, ‘nduja fatta in casa e peperone crusco croccante, basilico e ricotta salata), la classica ma buonissima Marinara (con pomodoro San Marzano Dop selezionato, aglio, basilico, confit di pomodori San Marzano e origano), la Abbra-Ciami (con provola affumicata, carpaccio di manzo e maionese arrosto, rucola e paprika) e il pre-dessert ‘Come una Pastiera’: montanara fritta in versione dolce, con crema pasticcera e arancia candita. Miscellaneo manderà invece in tavola le Sarde (antipasto freddo Italian style con sarde stagionate, burrata e pomodori siciliani arrostiti), la Pluma di maiale iberico alla griglia con peperoni e capperi arrostiti o, in alternativa, il Merluzzo con bisque di aragosta e fregula sarda, e il gelato ai pinoli che chiuderà la cena.
Una bella occasione di promozione della cucina e della gastronomia made in Italy applaudita anche dall’Ambasciatore Italiano a Singapore, Dante Brandi: «La pizza e la cucina italiana si confermano popolarissime in tutto il mondo, e Singapore, che vanta una scena gastronomica di straordinaria ricchezza, non fa eccezione (…). Questo inedito duetto gastronomico inoltre esalta l’insieme di pratiche sociali e conviviali che si accompagnano alla nostra cucina, che di fatto rappresenta per noi italiani un vero e proprio elemento identitario e uno straordinario vettore di conoscenza della nostra cultura. Non a caso, la cucina italiana è candidata a diventare patrimonio immateriale dell’UNESCO e arriverà fino in orbita tramite lo Space Food Programme».