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Cagliari

La Sardegna in coppetta

Da Cagliari a Boston, Fabrizio Fenu riscrive le regole puntando sulla semplicità e sui sapori dell’isola.

Ha iniziato a fare gelato – un po’ controvoglia – a Marrubiu, paese dell’Oristanese dove c’era il bar di famiglia, quando nel 2008 è scomparso il padre Gesuino. Visto che però si annoiava a seguirne pedissequamente le ricette, Fabrizio Fenu si è messo a studiare e – tra corsi e prove – ha iniziato a sperimentare, divertendosi decisamente di più: dal sorbetto di sedano candito che accompagna alla grande la bottarga come da usanza sarda, alla Pardula (tradizionale dolcetto a base di ricotta e zafferano) o alla Crema alla Vernaccia di Oristano, le specialità dell’isola sono diventate la sua tavolozza, affiancate nel tempo da proposte più esotiche come i sorbetti di massa di cacao di diversa origine o il gazpacho di peperone e fragola.

Dal 2018 le manteca a Cagliari, nel negozio dove le carapine fanno spazio ai dolci moderni e ai lievitati della moglie Maurizia. E oggi la clientela cagliaritana, aperta alle novità e pronta a mangiare gelato tutto l’anno, li segue con entusiasmo e curiosità. «All’inizio anche qui venivamo etichettati come “la gelateria dei gusti strani”», racconta Fabrizio. «Ma cosa c’è di tanto strano in un sorbetto di sedano? Nasce da un centrifugato, non poi così diverso da quello di mela». Per lui, infatti, il tratto distintivo dei suoi gelati è soprattutto nell’uso di ingredienti naturali e stagionali: sceglie solo farine vegetali come addensanti e sostituisce nei gusti salati una parte di saccarosio con il trealosio, zucchero ricavato da un fungo giapponese che ha una dolcezza minore ed evita ogni stucchevolezza. Ecco allora che, accompagnata da fantasia e conoscenza, la “semplicità” può prendere le forme della buonissima crema in cui assieme alle uova c’è solo tanta scorza di limone che in estate, seguendo l’alternanza delle varietà, è quella dagli aromi balsamici e freschi del Verdello.

Ma anche dello Joddu (tradizionale latte fermentato, in questo caso quello di capra che arriva da Oliena, simile allo yogurt) la cui acidità agrumata accompagna bene la frutta; o delle pigne pestate, raccolte nella marina di Arborea tra maggio e giugno quando sono ancora verdi e piene di resina, spaccate e lasciate in infusione nel latte fresco di mungitura – pastorizzato solo una volta in lavorazione – estraendone i sentori balsamici: «Ne viene fuori un fiordilatte molto fresco, che dà la sensazione di una passeggiata in pineta». Un mix di avanguardia, autenticità mediterranea e originalità che ha conquistato anche un’azienda di software di Boston: da qualche anno, una volta al mese Fabrizio – assieme a Maurizia e alla loro bambina – va a far gelato per dipendenti e ospiti di riguardo, regalando un’esperienza “wow” e qualche momento di puro piacere.

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