Mentre nel settore gastronomico l’attenzione verso la stagionalità è oramai un valore sdoganato — la cosiddetta cucina “di mercato”, aderente alle proposte disponibili in ciascun periodo per offrire solo materie prime al massimo della loro qualità e al giusto prezzo, orienta le scelte della maggior parte dei ristoranti — anche nel comparto mixology sono molti i passi nella stessa direzione. E sono sempre di più anche i bartender che, al pari dei colleghi chef, mettono mano ai loro menu di stagione in stagione, disegnando drink list che variano più volte nel corso dell’anno per proporre alla clientela opzioni sempre diverse. Tante e tali da tentare anche gli irriducibili del Gin Tonic “all year long”.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Facchinetti, brand ambassador del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, che ci ha spiegato come anche per lui, così come accade in cucina, il punto di partenza per creare miscelati coerenti sia proprio la spesa quotidiana.
«È molto importante per me sviluppare menu variabili — racconta —. Proporre un Mojito a dicembre, infatti, avrebbe poco senso sotto molti punti di vista. Lo stesso vale per i drink a base di frutta, in primis perché — anche se è possibile trovare le materie prime tutti i giorni dell’anno —, la loro qualità non è sicuramente di buon livello, nei momenti sbagliati». Quindi via libera alla frutta, certo, ma puntando sulle varietà invernali. In questi mesi, ad esempio, non manca un’ampia scelta in fatto di frutti rossi e di agrumi, alleati preziosi da includere in cocktail gustosi e raffinati. Ma la coerenza con l’atmosfera, il mood e il momento dell’anno non si applica esclusivamente alla scelta degli ingredienti “gastronomici” — non è soltanto la frutta a essere impiegata nei miscelati ma, sempre più spesso, anche la verdura e le erbe aromatiche —, ma anche alla selezione degli spiriti da impiegare, caratterizzati anch’essi da un appeal distintivo che può essere declinato in base al periodo. Pensiamo alle festività imminenti e all’onnipresenza a tavola delle bollicine, con Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg protagonisti dei brindisi tradizionali serviti “in purezza”, oppure, perché no, da esplorare in miscelazione sfruttandone la dolcezza misurata — da sottolineare o invece bilanciare per contrasto — e la sottile effervescenza.
«Oltre agli ingredienti freschi, ci sono alcolici che richiamano più direttamente una bevuta invernale. Il Boulevardier, a base di whisky, vermouth e bitter, ne è un ottimo esempio. Gli spiriti di questo tipo, come anche brandy, cognac e addirittura grappe e amari, proprio per il loro profilo aromatico con note più complesse, diventano la base per quelli che chiamo “drink da meditazione”; perfetti nella stagione invernale, dove a un aperitivo fresco e veloce si tende a preferire un drink da degustare con calma, magari più intenso e corroborante». L’uso sapiente delle spezie è poi funzionale a completare il profilo del giusto drink di stagione, con la predilezione per aromi caldi e avvolgenti che si sposano bene sia con distillati che bollicine. Per sperimentare anche a casa, specie con queste ultime, Facchinetti ha condiviso le sue ricette a base di Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg. Tre miscelati per tutti i gusti, da preparare in questi giorni di avvento scaldando i motori in vista di Natale e Capodanno. E non solo. Si va dal twist sul classico Milano-Torino — in cui ai canonici bitter e vermouth si addiziona del Moscato d’Asti e un arioso velluto di mandarino — a un drink che prevede tra i suoi ingredienti Asti secco e un goloso sciroppo di panettone, a ricordare il più classico abbinamento delle feste. E ancora un miscelato a base di rum speziato, Asti dolce e liquore di idromele che promette un equilibrio perfetto di dolcezza e aromaticità.