La Costiera Amalfitana, in generale, è considerata una destinazione stagionale, non solo per il suo clima mite, ma anche per la chiusura di molte strutture (alberghi e ristoranti in primis) che programmano le ferie nei mesi invernali, quando la domanda è più bassa. Tuttavia, c’è chi rimane sempre aperto, come Antico Francischiello, abbarbicato sul tratto di costa in zona Massa Lubrense, e operativo da oltre 100 anni. La data che campeggia sull’insegna è il 1909, anno di apertura dell’esercizio, originariamente situato in una casa a Massa Lubrense. Solo dopo la Prima guerra mondiale si trasferì nel pieno centro del comune più esteso della Penisola Sorrentina e, negli anni 70, trovò la sua collocazione definitiva tra le curve di via Partenope, dove è situato tuttora.
«L’unico Natale che abbiamo trascorso a casa è stato durante il periodo del Covid-19, ma per il resto abbiamo sempre lavorato, anche in occasione di tutte le altre festività. Quest’anno abbiamo notato una crescente voglia di andare al ristorante il 25 dicembre», racconta Antonino Francischiello, terza generazione alla guida del locale, che fu tra i primissimi primo ristoranti campani a ottenere una stella Michelin (1973) – in realtà, ancora prima ci fu Pizzeria Negri che ad oggi resta l’unico caso italiano di una pizzeria premiata dalla Rossa con una stella –, famoso soprattutto per la sua Delizia al limone (eccola!). «Il dolce campano è stato inventato proprio qui da Alfonso Marzuillo, che guidava la brigata di cucina quando mio nonno Peppino aprì il ristorante. La ricetta nacque come omaggio al territorio, con l’idea di proporre un dessert diverso per la domenica. I primi due ingredienti che gli vennero in mente furono il limone e il Limoncello. All’inizio si chiamava Sospiro al Limone ma a mio nonno non piaceva e così lo cambiò; il procedimento, invece, è rimasto invariato nel tempo. La nostra Delizia arrivava persino a casa di Pavarotti, insieme al Limoncello di mia nonna, e ha conquistato anche giapponesi e americani». Oggi la ricetta è custodita da Antonino, che la conosce a memoria e la prepara “a occhio”. Tuttavia, non essendo mai stata brevettata, l’uscita di Marzuillo dalla brigata ne ha favorito la diffusione, tanto che la Delizia al Limone è diventata un classico del repertorio regionale.
A meritare la stella, però, furono soprattutto i cannelloni cotti nel forno a legna e il risotto alla pescatora. Il macaron Michelin non brilla più sull’insegna da tempo, almeno da quando in Italia è arrivata la Nouvelle cuisine: «Abbiamo scelto di mantenere la nostra identità e di continuare a sfornare pollo e gnocchi alla sorrentina». Antico Francischiello fu il primo bene del comandante Achille Lauro a essere venduto all’asta. All’apertura, il ristorante si concentrava in una sola saletta, antecedente alla veranda da cui oggi si scorge Capri. Con il tempo, nonno Peppino ampliò la struttura ricettiva, passando dalle otto camere iniziali alle attuali dodici, e tuttora offre un’ottima colazione a chi soggiorna nella pensione. Negli ultimi anni, il locale si è arricchito con un piccolo solarium e una vasca idromassaggio.
Il ristorante, come suggerisce il nome, è davvero “antico”: fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia e vanta il suo piatto del Buon Ricordo, la Delizia, che tra tre anni cambierà secondo lo statuto. A gennaio, la famiglia si prenderà solo qualche giorno di pausa per effettuare piccoli lavori in cucina e rinfrescare le pareti. Per il resto, Antonino, insieme a sua mamma Firminia, che si occupa dell’amministrazione, lo zio Francesco Gargiulo, responsabile dell’accoglienza, e la nonna Giuseppina, che tiene le fila di tutto, saranno sempre lì, come da tradizione. La famiglia vive sopra il ristorante e condivide i pasti nella stessa cucina dove si trova il girarrosto. Ed è proprio quel girarrosto, immutabile simbolo di autenticità, a deliziare i clienti ogni sabato con le serate a tema, dal pollo ripieno alla coscia di maialino.