È un panorama sempre più ricco e sfaccettato, quello enologico italiano. A guardarlo con la lente di ingrandimento si mettono a fuoco centinaia di vitigni, migliaia di terroir, un’infinità di storie e di filosofie produttive, anche diametralmente opposte. Del resto l’Italia è la terra della diversità e nella nostra ormai consueta selezione delle migliori 50 cantine dell’anno cerchiamo di evidenziare e celebrare questa straordinaria pluralità. Come abbiamo dunque scelto le aziende che troverete nelle prossime pagine? Senza pregiudizi di sorta né vincoli geografici o stilistici, innanzitutto. E poi tenendo conto di quattro criteri fondamentali: la capacità di fare innovazione senza tradire l’identità del territorio, di seguire buone pratiche agricole nel segno della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, di esportare con successo le proprie bottiglie e valorizzare il Made in Italy nel mondo, di offrire un’esperienza enoturistica sempre più curata e sartoriale. C’è un quinto criterio che abbiamo adottato, che potremmo chiamare del coup de coeur, e che riguarda i vignaioli e le imprese che ci hanno emozionato, attraverso la bontà dei loro vini e il valore del loro percorso umano. Per ogni cantina abbiamo indicato anche un’etichetta, volutamente senza un’annata precisa. Sono quelle che idealmente sintetizzano al meglio il paradigma produttivo o – molto più semplicemente – che ci piacciono di più.
Le 50 cantine top dell’anno
- 29 Novembre 2022
- Federico De Cesare Viola