Questa volta non si parla solo di chef. Ci sono i migliori ristoranti delle città più amate, le destinazioni più vivaci per la presenza di caffè e bakery di qualità, ma anche hotel, crociere, aeroporti e compagnie di volo valutati, naturalmente, per la loro offerta enogastronomica. In questi giorni il quartier generale americano della nostra testata ha svelato tutti i nomi dei Food&Wine Global Tastemakers Awards 2024 curati da Melanie Hansche e Hunter Lewis, rispettivamente deputy editor ed editor in chief di Food&Wine, che hanno coordinato un panel internazionale di votanti, tra giornalisti, critici ed esperti di settore, tra cui il nostro direttore Federico De Cesare Viola.
Le liste complete e la metodologia di assegnazione dei premi sono state presentate su foodandwine.com/globaltastemakers, anticipando le pagine che si potranno sfogliare sul numero di maggio dell’edizione americana dalla nostra rivista. «Dalla pizzeria a Caserta che sfida i confini tradizionali, a un ristorante thailandese a conduzione familiare a Los Angeles, poi un nuovo e fresco cocktail bar messicano-americano che con la sua energia si sta distinguendo a New York City, questa lista mette in evidenza le migliori esperienze culinarie in tutto il mondo – ha dichiarato Hunter Lewis –. Ogni vincitore dei nostri Global Tastemakers offre una visione appassionata e strategica alla cucina, all’ospitalità e contribuisce a dare un vero assaggio del luogo che ispirerà i lettori a prenotare il loro prossimo viaggio».
Gli italiani non dovranno fare comunque molta strada per provare quella pizza campana che citava il direttore Lewis: si tratta della tonda di Francesco Martucci sfornata da I Masanielli dove i “pellegrinaggi” sembrano sfidare gli ingressi alla Reggia di Caserta. Ma non è l’unico indirizzo nostrano a comparire in questi elenchi. Nella top 20 dei ristoranti a livello mondiale (in realtà sono 21: c’è anche una segnalazione extra in Islanda, Dill, il primo a ricevere una stella Michelin sull’isola) viene menzionato in quarta posizione Cucina Villana (molti lo conosceranno come Mezza Pagnotta) che piace per la sua proposta autentica e perfettamente calata in un borgo pugliese della Murgia.
Come anticipato in apertura, questi premi speciali hanno allargato il loro radar intercettando anche il mondo dell’hôtellerie e, tra le diciotto destinazioni segnalate, una è italiana ed è bagnata dalle acque di una delle nostre “Nuove Città del Cibo”. Si tratta dell’Hotel Cipriani a Venezia che, proprio a fine maggio, ha annunciato la nuova collaborazione con Massimo Bottura in qualità di direttore culinario. I punti di forza evidenziati, in questo caso, sono la colazione opulenta o un più classico pranzo al Cip’s Club, momenti conviviali che sfidano la vista sulla laguna dall’unica piscina olimpionica in città.
Se il modo migliore per conoscere una città è attraverso la sua tavola, per visitare Roma, al posto di Google Maps, seguite i consigli di Food&Wine che premia la Capitale (è al posto numero sei su tredici località internazionali) per valorizzare la tradizione, incarnata dalle sue trattorie, i piatti tramandati di generazione in generazione e ingredienti regionali. «Vieni per il cacio e pepe, resta per la pizza al taglio, e non esitare a provare l’amatriciana», scrive Hannah Selinger (non a caso la foto scelta è un interno di Salumeria Roscioli), senza rinunciare però a una nuova sensibilità italiana per cui ci si può affinare a luoghi come Marigold perché «mentre Roma si inarca verso il futuro, non dimentica mai le sue radici».