Sicilia

Le novità di Cantine Pellegrino, tra vini liquorosi ed enoturismo

Fondata nel 1880, questa realtà vitivinicola giunta alla sesta generazione negli ultimi anni ha rinnovato la propria mentalità conquistando il mercato estero. Dal 2023 può contare anche su una nuova acquisizione sull’isola di Pantelleria.

Non si può nascondere il grande fascino per i vini della Sicilia che negli ultimi anni sono sempre più valorizzati dalle aziende dell’isola che, grazie alla qualità espressa in vigna, si sono imposti sul mercato italiano e internazionale. Tra queste, un contributo importante viene da Cantine Pellegrino, storica azienda a conduzione familiare che dal 1880 è una realtà di riferimento della Trinacria Occidentale. Nata come produttrice di Marsala, oggi questa realtà vinicola è guidata dalla quinta generazione Pellegrino, anche se tra i filari e gli uffici si è già affacciata la sesta generazione. «Da noi si dice che la storia o ce l’hai o, se non ce l’hai, non la puoi comprare – dichiara Benedetto Renda, presidente di Cantine Pellegrino –. Modestamente 140 anni non sono pochi: con il nostro approccio cerchiamo di tramandare il panorama enoico siciliano più autentico».

Negli ultimi 10 anni Cantine Pellegrino ha rinnovato la propria mentalità e all’interno dell’azienda c’è stato un ricambio generazionale che ha permesso di ampliare i confini, guardando con un migliore auspicio anche al mercato estero, che oggi rappresenta il 35% del fatturato. Inoltre, anche i profitti annuali sono aumentati rispetto al 2022 con un tasso del 4,8%, sinonimo di una crescita in termini di know-how e apprezzamento da parte dei consumatori. Attraverso il progetto dei vini delle sue “Tenute di Famiglia” – sei in totale distribuiti nel trapanese – la realtà vinicola si fa portavoce di referenze locali e, in particolare, dei vini liquorosi che rappresentato il 15% del fatturato totale dei vini dolci prodotti in Sicilia, con il Marsala prodotto ancora nelle originali mille botti in legno di rovere.

Il 2023 è stato anche l’anno dell’acquisizione sull’isola di Pantelleria di una tenuta di 8 ettari adibita non solo alla coltivazione dell’uva zibibbo (viene anche vinificato secco grazie alla sua collocazione a 400 metri s.l.m.) ma anche all’agricoltura. «Questo investimento consolida una visione aziendale che ha scelto di avere come focus principale la nostra terra e di concentrare qui le nostre risorse, il know-how enologico, la sperimentazione e tutto il grande lavoro in vigna – commenta Benedetto Renda –, legato ai protocolli più avanzati in termini di sostenibilità che la nostra famiglia di collaboratori cura ogni giorno». Tra le nuove azioni messe in atto da Cantine Pellegrino c’è anche il tema dell’enoturismo che, nel polo legato all’ospitalità di Marsala, nell’ultimo anno ha superato i 20mila visitatori, affascinati dal racconto del territorio tramite il vino e il radicamento dell’azienda sull’isola.

Quattro etichette che esprimono la filosofia di Cantine Pellegrino

La Grand Famille Metodo Classico Brut

È il primo Metodo Classico dell’azienda il cui nome francese è un omaggio a Josephine Despagne, sposa di Carlo Pellegrino – fondatore della cantina – che amava chiamare i collaboratori della tenuta “una grande famiglia”. Provenienti dalle vigne di pinot nero situate a 600 metri a Castellamare del Golfo, matura 24 mesi sui lieviti per poi affinare quattro mesi in bottiglia. Una produzione limitata a 5.800 bottiglie e caratterizzata da sentori iodati, quasi salmastri per una beva facile e pulita.

Isesi Bianco Pantelleria Doc 2022

Una interessante interpretazione secca delle uve zibibbo coltivate nella nuova tenuta di Pantelleria a 400 metri s.l.m.. Il naso è dominato da sensazioni di fiori bianchi e mela verde e si esprime al palato con una buona sapidità e mineralità, esaltate dalle condizioni pedoclimatiche del territorio.

Senaría Grillo Superiore Bianco Sicilia Doc 2022

Uno dei rari esempi di Grillo Superiore ancora in commercio, che deve il suo carattere a vigne risalenti al 1980 situate nella tenuta di Gazzerotta. Qui le note di frutta bianca matura sono accompagnate da accenni burrosi che richiamo al palato una spiccata acidità. I 9 mesi di permanenza sulle fecce fini e un lungo affinamento in acciaio conferiscono una bella struttura a questo vino bianco che regge abbinamenti con carni bianche e ragù di pesce.

Junco Frappato Rosso Terre Siciliane Igt

Tre ettari di vigneto per questo Single-Vineyard che nel calice esprime freschezza, rotondità e leggerezza. Solo vinificazione in acciaio per esaltare le note di mora e frutta fresca con qualche lieve accenno di pepe nero. Un piacevole finale sapido che ben si abbina con pesce alla griglia o in forno.

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