Divinea

L’enoturismo come volano per le aziende

Destagionalizzazione delle visite e pubblico giovane: sono questi i dati che emergono dal report di Divinea, portale online specializzato in esperienze tra vigna e cantina. Anche la tecnologia fa la sua parte.

Negli ultimi anni il turismo enogastronomico ha acquisito una fetta importante di mercato, complice anche gli importanti investimenti delle strutture ricettive e delle aziende vinicole di tutta Italia. Anche durante il 19esimo Congresso di Identità Golose è stato dedicato per la prima volta un appuntamento sul tema, dando la parola agli attori protagonisti di questo “cambiamento” che si sono alternati sul palco raccontando le proprie testimonianze. Più nello specifico, ad agevolare l’enoturismo e le relative esperienze contribuisce anche Divinea, portale online che conta 350 cantine sparse – tra cui Allegrini, Cà Maiol, Santa Margherita, Fontanafredda e Kettmeir – e raccoglie più di 900 attività da destinare al suo pubblico.

Secondo i dati raccolti dall’azienda nel “Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024” il 2023 è stato un anno in positivo, ed emerge come l’enoturismo sia un volano fondamentale per le cantine vitivinicole, in particolare per quelle realtà che hanno scelto di investire nell’intelligenza artificiale e di innovarsi dal punto di vista tecnologico grazie all’utilizzo di Wine Suite, il software CRM (Customer Relationship Management) e marketing sviluppato da Divinea.

«Ha senso investire nell’enoturismo? Questo canale si rivela una leva economica sostenibile per la maggior parte delle cantine italiane, a condizione che l’esperienza di visita venga concepita non solo come un momento di accoglienza, ma come un’opportunità per creare e rafforzare legami duraturi con il visitatore – afferma Roberto Villa, direttore marketing ed esperto digitale di Divinea –. La nostra indagine, radicata in un’analisi approfondita dei dati, evidenzia come l’investimento in relazioni significative con i clienti durante le esperienze in cantina si traduca in un vantaggio tangibile: la possibilità di generare valore continuo e di incrementare le vendite dirette di prodotti e servizi nel tempo. In quest’ottica, l’enoturismo non è soltanto un’esperienza, ma diventa un pilastro strategico per il successo e la crescita economica delle aziende vinicole».

A favorire la richiesta delle visite in cantina e in vigna è stata la loro apertura nel weekend, con un sensibile aumento delle giornate fruibili al pubblico il sabato che sale al 78,1% nel 2023 rispetto al 60,3% del 2022, mentre il 54,2% di queste realtà è accessibile anche la domenica. A favorire il trend è una sempre più forte “destagionalizzazione” che, da maggio-ottobre, oggi  conta un 25% in più di visite nei mesi di marzo, aprile, novembre e dicembre. Il motivo? Le temperature miti e le offerte mirate delle cantine.

Un altro fattore che contribuisce in maniera determinante a questo mercato riguarda i giovani tra i 25 e i 34 anni: sono loro il pubblico di riferimento delle esperienze vinicole con il 43,8% – nonostante i dati relativi al consumo del vino rivelano ogni anno che i “Millennial” bevono poco –, seguiti dalle fasce d’età 35-44 e 45-54 rispettivamente con il 23,1% e il 15,3%.

Il report ha condotto anche una ricerca sulla sostenibilità del software Wine Suite con l’aiuto dell’Università Cattolica di Milano, attraverso L’Osservatorio in Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism. Da un punto di vista sociale emergono i dati migliori, perché le esperienze immersive garantiscono e generano una community fidelizzata, con un riscontro positivo sia per il posizionamento della cantina nei confronti del pubblico sia per il territorio circostante. Inoltre, anche in una prospettiva ambientale ed economica, la digitalizzazione dei processi riduce il consumo della carta e migliora l’efficienza dei dipendenti in termini di tempo e risorse.

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 Foto Shutterstock.com

 

 

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