La nuova etichetta di Chianti Classico Gran Selezione Docg Vigna Grospoli.

L’essenza del Chianti Classico Lamole di Lamole: Cru d’altura e certificazione biologica

Il 2022 si conferma un anno ricco di novità per la tenuta boutique del Gruppo Santa Margherita: dall'esordio di un nuovo single vineyard alla rivisitazione dell'immagine in etichetta che rafforza ulteriormente l'identità del brand.

È difficile comprendere fino in fondo l’essenza di un vino senza immergersi nel suo luogo di origine. Prendete Lamole, ad esempio. Che è un antico e laborioso borgo del comune di Greve in Chianti dove il giaggiolo, cioè l’iris fiorentina già apprezzata alla corte di Caterina de’ Medici in Francia, s’insinua tra gli olivi e i filari di vite, situati in uno dei punti più alti della denominazione del Chianti Classico (tra i 350 e i 655 metri s.l.m.). Il nome Lamole deriva dalle “lame” di terra che ne contraddistinguono il profilo, i calanchi disegnati dall’azione degli agenti atmosferici. Ed è qui, in questo terroir peculiare, che i vini di Lamole di Lamole nascono e si esprimono in freschezza, sapidità e complessità aromatica. La tenuta boutique di proprietà del gruppo Santa Margherita ha iniziato l’anno con molte e importanti novità, a cominciare dall’inserimento in etichetta del contrassegno della certificazione biologica rilasciata dal Mipaaf, un traguardo che premia le buone pratiche portate avanti in vigna e cantina da molti anni.
La seconda notizia riguarda l’esordio di un nuovo single vineyard che si affianca allo storico Vigneto di Campolungo: il nuovo Chianti Classico Gran Selezione Docg Vigna Grospoli 2018 è l’espressione profonda, dinamica e seducente di un cru d’altura, un vigneto adagiato su antiche terrazze, coltivato nell’arcaica forma dell’alberello lamolese, accarezzato costantemente dal vento e dalla luce.
Infine ecco la rivisitazione complessiva dell’immagine delle etichette, dal cantaglorie al naming, che rafforza ulteriormente l’identità della cantina: e così se il Duelame evoca i caratteristici gradoni stratificati di origine eocenica e più precisamente i due vigneti dislocati ai due estremi in altezza (420 e 655 metri), il Maggiolo incrocia linguisticamente il giaggiolo e il mese in cui il tipico fiore del territorio regala il suo massimo splendore.
«Il processo di conversione biologica, il nuovo look&feel dei vini e l’ampliamento della gamma – sottolinea con soddisfazione Beniamino Garofalo, Amministratore Delegato di Santa Margherita Gruppo Vinicolo – sono scelte strategiche che contribuiranno al raggiungimento di risultati ancora migliori, sia in termini economici che qualitativi. Nel 2021 Lamole di Lamole ha concorso alla crescita del fatturato del 22,3%, superando i dati del 2019 (ultimo bilancio pre-pandemia, ndr), e allo stesso tempo è diventata fiera rappresentate dell’Unità Geografica Aggiuntiva di Lamole e dell’alta qualità del Chianti Classico in Italia e nel mondo».

Vitique

La vocazione all’ospitalità di Santa Margherita Gruppo Vinicolo si concretizza nel progetto Vitique, il ristorante ed enoteca a Greve in Chianti (che nei suoi 200 mq è anche spazio eventi), dal décor geometrico e contemporaneo, dove il bravo Antonio Guerra, chef brianzolo di origini pugliesi, reinterpreta i sapori della tradizione toscana con calibro e creatività. Tra i piatti del menu, disponibili a pranzo e a cena, le Chiocciole alla senape, patata all’olio e burro al basilico, il Risotto levistico, limone e anguilla affumicata e il Piccione (o il morone) alla brace. La selezione enologica comprende le referenze delle dieci tenute del gruppo: non solo i Chianti Classico di Lamole di Lamole ma anche i Prosecco di Valdobbiadene Santa Margherita, i Metodo Classico altoatesini di Kettmeir, i Lugana di Cà Maiol e i rossi del Sulcis di Cantina Mesa.

Maggiori informazioni

Foto di copertina: La nuova etichetta di Chianti Classico Gran Selezione Docg Vigna Grospoli

Lamole di Lamole
Via di Lamole, 50022 Greve in Chianti (FI)
lamole.com

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