Lo spreco alimentare in Italia è un tema caldo e rivela che il cibo gettato vale oltre 9,2 miliardi di euro. Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio internazionale Waste Watcher / Spreco Zero, gli italiani buttano oltre mezzo chilo di alimenti a settimana pro capite (675 grammi circa). Numeri che vengono confortati da lievi inversioni di tendenza guardando agli scorsi anni – rispetto al 2022 lo spreco di cibo è sceso del 12% –, complice l’inflazione ma anche una corretta informazione da parte di ristoranti, chef, aziende o enti che cercano di sensibilizzare le persone sul concetto di “zero waste”.
«Caro vita e l’inflazione impongono ora un’inversione di tendenza, a partire dalla scelta di alimenti leggeri e nutrienti, “amici del portafoglio”, di cui non si butta via niente», afferma Massimiliano Dona, presidente UNC (Unione Nazionale Consumatori) che tra gli esempi più virtuosi menziona verdura e frutta di stagione, pollo e legumi. Spesso dimenticati in dispensa dopo il Capodanno, Zampone e Cotechino Modena Igp sono stati i protagonisti di Dispensa Stellata, un appuntamento che si è tenuto a Villa Brasini a Roma coinvolgendo dei volti noti del mondo dello spettacolo che insieme alla cuoca Luisanna Messeri hanno tratto ispirazione da concetti come il risparmio e il riutilizzo di ingredienti per capire come abbinare in modo sano e gusto la carne di maiale grazie all’aiuto del biologo nutrizionista Lorenzo Traversetti.
Sempre dopo le festività natalizie, anche la politica è entrata nel merito della questione, con l’intervento del deputato responsabile di pesca e acquacoltura di Forza Italia Giandiego Gatta che ha presentato la proposta di legge Obbligatorietà della doggy bag per i ristoratori, uno strumento utilissimo contro lo spreco alimentare, tra gli obiettivi fissati nell’Agenda dell’Onu 2030. Un’abitudine, quella di chiedere gli avanzi al ristorante, che tra le mura domestiche dalla scorsa estate è stata invece facilitata da Cuki Save The Food, applicazione che ha aiutato molti italiani a organizzare il proprio congelatore. Se l’azienda leader nel settore dell’industria alimentare per l’anno in corso ha siglato un sodalizio con i Cuochi dell’Alleanza di Slow Food, al fine di implementare l’utilizzo della doggy bag, continua l’interesse verso Save the Food Cuki, progetto nato nel 2011 grazie alla partnership con Banco Alimentare che ha permesso di recuperare circa 24 milioni di porzioni di cibo.
«Come consumatrice, avere la possibilità di portare a casa gli avanzi è un atto di buon senso e di rispetto verso il cibo – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. Adottare un meccanismo che consenta la più ampia diffusione della doggy bag negli esercizi pubblici, purché pensato in modo da non gravare sulle spalle dei ristoratori, è positivo, tuttavia insufficiente se pensato da solo. Lo spreco a tavola si combatte prima ancora di mettere le gambe sotto a un tavolo in un’osteria, in una pizzeria o in un ristorante. Lo si combatte attraverso l’educazione alimentare, comprendendo il valore del cibo, il modo in cui viene prodotto, confezionato, venduto e distribuito e scegliendo di conseguenza. Un impegno, quindi, che riguarda tutta la filiera, e che è possibile solo attuando interventi decisi a livello politico e gestionale».
Proprio il 5 febbraio, in occasione della giornata dedicata alla prevenzione allo spreco alimentare, sono diverse le iniziative a sostegno della causa, come la collaborazione tra W Il Pollo-Unatalia e UNC che lancia un vademecum con 10 consigli utili e suggerimenti per il corretto utilizzo delle materie prime, dalle pratiche di conservazione agli usi delle parti meno nobili del pollo. Tra i punti salienti, “Conciliare risparmio, stagionalità e nutrizione”, “Tra i cibi più sprecati ci sono frutta e verdura” e “Cerchiamo di acquistare il più possibile alimenti interi e non parti”.
Fino all’11 febbraio l’Associazione di Promozione Sociale Tempi di Recupero, fondata da Carlo Catani, accoglie chef innovativi, osti lungimiranti, gelatieri talentuosi, artigiani creativi, bartender esperti, vignaioli appassionati e curiosi di enogastronomia da tutto il mondo per Tempi di Recupero Week. La manifestazione ruota attorno a un menu speciale o ricette del “riuso” dove non devono mancare ingredienti di scarto declinati in tre accezioni: uso integrale delle materie prime, il recupero di avanzi del giorno prima e la conservazione della tradizione. Per partecipare basta proporre nel proprio ristorante diversi piatti costruiti attorno al tema della sostenibilità. Quest’anno tra gli chef più noti aderiscono ci sono Gianluca Gorini (da Gorini), Cesare Battisti (Ratanà) e Jacopo Ticchi (Trattoria Da Lucio).
Tra gli alimenti su cui si concentrano i maggiori sprechi il pane è ai primi posti in Italia con numeri pari al 33% e non è una novità che con lievitati vecchi e invenduti si produca birra, da birra Planet, lanciata dal birrificio artigianale pordenonese Galassia insieme al panificio Follador alle più recenti lattine di PanBirretta che valorizzano il marchio “Io sono FVG”. Tra gli ultimi a seguire questa pratica c’è il panificio veneto Rizzato che per affrontare l’annosa questione ha creato Erapane, una birra artigianale co-prodotta con il brand Cerchi nel Grano, realizzata con pane di recupero e 100% biologica: il risultato è una bevanda chiara, con un gradevole aroma che richiama il miele unito alle note erbacee del luppolo.
Attiva sul mercato, l’app di food delivery Too Good To Go mette a disposizione degli utenti il cibo in eccesso di ristoranti, pizzerie, panifici e supermercati con formule convenienti, antispreco e a prezzi molto vantaggiosi. In occasione della giornata contro lo spreco alimentare, ecco i cinque consigli della realtà certificata B Corp: imparare a leggere bene l’etichetta, pianificare la spesa con creatività, conservare gli alimenti nel modo giusto, riutilizzare, e utilizzare la tecnologia a disposizione. Fino al 29 febbraio, inoltre, è attivo il concorso “Per un febbraio a Impatto Vero” che invita i consumatori a “salvare” almeno due Surprise Bag per provare a vincere dei premi.