La sala degustazione di Ialty, con poltrone di Carlo Mollino, lampada Formafantasma per Flos, alle pareti opere di Tere Recarens

Maradeiboschi e il laboratorio delle esperienze

Cioccolato, gelato e caffè “d’autore” tra Torino e le Langhe.

Il buon cioccolato, si sa, fa bene alla salute. Il caffè, alla concentrazione. Il gelato, al buonumore. I tre insieme? Un toccasana per tutto il resto. A combinare questi baluardi della pausa golosa ha pensato Maradeiboschi, progetto torinese dalle tante facce che combina la passione per il buon gusto a un grande amore per arte e design. Ma partiamo dall’inizio. Sono numerose, e tutte affascinanti, le storie che riguardano il caffè e il cioccolato. Racconti di territori remoti, usanze e ritualità che sono arrivate da lontano per occupare un posto saldo nelle nostre abitudini quotidiane. Una bevanda apprezzata nel mondo per il suo essere intensa e stimolante, il caffè, ma anche un luogo fisico in cui il suo servizio, dal Settecento dei Lumi in avanti, ha accompagnato la sosta creativa, il pensiero e lo scambio intellettuale.

In Piemonte sopravvivono molti locali storici, con la loro allure alto-borghese di boiserie e porcellane, ma nelle Langhe ne esiste uno assolutamente contemporaneo. Siamo a Barolo, e se questa terra consacrata al vino oggi fa posto ad altre espressioni lo si deve, da maggio 2021, a “Ialty”. Una sforbiciata a “spec-ialty”, per dichiarare come qui si trattino esclusivamente caffè verdi, lavorati ed estratti secondo standard di massima qualità. Un passo nel locale — dove la sala dedicata all’accoglienza e al tasting è illuminata dalla lampada di Formafantasma per Flos, mentre le poltrone sono firmate Carlo Mollino — è sufficiente per avere la misura di una realtà unica. Alle pareti opere di Alfredo Aceto (Torino, 1991), Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975), Piero Golia (Napoli, 1974) e Hilario Isola (Torino, 1976) in uno spazio abitato e abitabile che ha la forma in divenire degli studi d’artista. Anche il bancone è d’autore: un progetto di Gabriele De Santis (Roma, 1983) che sul rito del caffè ha incentrato parte della sua ricerca artistica. Nell’ambiente che ospita la torrefazione la lampada Le Corbusier completa una selezione del migliore design storico e contemporaneo, come di certo non ci si aspetterebbe di trovare in una caffetteria. Un settore ulteriore, che si allarga all’esterno, sarà invece dedicato all’ospitalità di realtà indipendenti o a designer ed editori che potranno presentare qui il proprio lavoro.

Questo hub della creatività e del gusto nasce come costola proprio di Maradeiboschi, gelateria e cioccolateria che conta tre locali a Torino, oltre a un quarto da poco aperto al Mercato Centrale di Milano. Una serie di laboratori esperienziali che mettono caffè, cioccolato e gelato al centro di un universo variopinto e ricco di stimoli, inaugurati a partire dal 2012 da Edoardo Patrone e Riccardo Ronchi. Al passato come gallerista di quest’ultimo — direttore per anni della dinamica Maze a Torino — si deve la spinta costante verso l’interdisciplinarità. Quell’approccio osmotico che non prevede confini tra arte e vita, ma soltanto relazioni generose, aperture e scambi reciproci. Sono quelli, a ben vedere, gli ingredienti segreti delle ricette che Maradeiboschi affida, oltre che agli artigiani più capaci, ad artisti che non esitano a “mettere le mani in pasta”. Una più invitante dell’altra, e particolarmente preziose, le edizioni speciali di cioccolatini che nascono dal contributo di professionisti diversi. Con Piero Golia — che alla Biennale di Venezia del 2013 ha presentato l’enorme blocco in cemento e polvere d’oro Untitled (My Gold is Yours) — è stato ideato un piccolo cubo in cioccolato bianco, mais soffiato e oro alimentare, che riprende i temi del desiderio e dell’avidità e replica nel morso le sensazioni tattili dell’originale. Un assoluto di pistacchio quello di Nico Vascellari, che per la pralina/ manifesto femminista Resist – Sister si è ispirato a una delle piante più pervicaci e robuste. Non mancano le collaborazioni con l’universo del design: insieme alla casa di moda Frenckenberger è stato prodotto un guanto porta-cioccolatino da abbinare a un fondente 100%, mentre con l’azienda ottica Vanni è pensato Pixel, cremino alla nocciola ispirato alle forme dell’omonima linea di occhiali.

[ngg src=”galleries” ids=”7″ display=”basic_thumbnail”]Le iconiche Pillole per, box composite per tutti i gusti e necessità, sono a disposizione per ogni evenienza. Anche — e sappiamo quanto ce ne sia bisogno — “per capire l’arte contemporanea”. Una sottile camicia fondente che contiene un morbido ripieno di caramello salato e sesamo, elaborato con la direttrice Ilaria Bonacossa per accendere la curiosità dei visitatori della fiera Artissima. C’è invece una storia di ecologia e sensibilizzazione dietro alla pralina sviluppata da Oliviero Alotto, campione ultrarunner e delegato Slow Food, oltre che socio della torrefazione Ialty. Dopo aver corso in solitaria 210 chilometri giungendo a uno dei più importanti ghiacciai della Groenlandia, Alotto ha immaginato un candido topping di meringa su base fondente. Un bonbon che si scioglie all’istante, così come, ben più pericolosamente, stanno facendo i ghiacci artici a opera del surriscaldamento globale. Nel primo “gelato d’artista”, presente in bancone dal novembre del 2021, Gabriele De Santis ha tradotto su cono una dichiarazione d’affetto alla pasticcera Martina, abbinando latte di cocco, datteri, composta di mirtilli e muesli. Ne arriveranno altri, da raccogliere in una pubblicazione a metà tra il ricettario e il catalogo d’arte. Ma sul versante gelato, oltre che nella fantasiosa combinazione di gusti e consistenze, gli artisti sono coinvolti ancora più a fondo. I limoni utilizzati da Maradeiboschi arrivano dagli agrumeti di Renato Leotta (Torino, 1982). L’artista siciliano, proprietario di un giardino ai piedi dell’Etna, è diventato fornitore di quella materia prima eccellente che dà vita a gusti indimenticabili come il Bocuse d’Or: pistacchio, limone candito e mandorla caramellata, ideato nel 2018 in occasione della tappa torinese del contest gastronomico internazionale. Il miele arriva dalle arnie della designer francese Marlène Huissoud, mentre una selezione di agrumi rari e insoliti è garantita dalla collaborazione con la Fondazione Citrus di Palmera (Valencia, Spagna). Creata da Vicente Todolì — direttore artistico della Fondazione Pirelli Hangar Bicocca di Milano e appassionato botanista — la fondazione vanta una collezione di 400mila piante, in un vero e proprio museo vivente dedicato alla salvaguardia di queste varietà.

Da Maradeiboschi, dunque, un caffè a colazione, un gelato a merenda o una scatola di cioccolatini da condividere non sono soltanto occasioni per gustare preparazioni di qualità. Il pensiero alla base di ogni prodotto, anche quando non dichiarato con forza ma volutamente lasciato sottotraccia, è parte integrante della filosofia di produzione e invita a esplorare altri mondi. Fondamentale prendersi il tempo giusto per assaporare e fare dell’assaggio un rito che trasforma ogni boccone in un momento di scoperta e meraviglia.

Marlène Huissoud – La designer delle api
Nata in Francia e formatasi alla Central Saint Martins’ School of Art and Design di Londra, Marlène Huissoud è una delle più promettenti designer sperimentali europee. La sua ricerca si concentra sulle proprietà dei materiali naturali e sui prodotti della vita degli insetti, come le api e i bachi da seta. Interessata ai processi creativi legati alle attività animali, Huissoud ha sviluppato il progetto “Please stand by”: una serie di arnie dalle forme naturali realizzate con materie organiche, ideate per prestare riparo alle famiglie di api e inserirsi agevolmente in contesti cittadini. Questi oggetti, a metà tra scultura e design, sostengono la biodiversità di parchi e giardini e stimolano la produttività degli ecosistemi. Per valorizzare la vita delle colonie, la designer impiega i materiali di risulta per dare vita a manufatti artigianali, insistendo sui temi della sostenibilità e del reimpiego. La cera d’api è così utilizzata per comporre i vasi e le sculture della serie “From Insects”, mentre il miele — che per la designer, figlia di apicoltori, ha un valore particolare — arriva nei laboratori piemontesi di Maradeiboschi, diventando parte integrante di ricette e preparazioni gustose.

[ngg src=”galleries” ids=”10″ display=”basic_thumbnail”]Gabriele De Santis – Il bicerin

Il bicerin di Maradeiboschi è una preparazione speciale. Non solo per il servizio doppio, ma perché a idearlo è Gabriele De Santis, artista romano classe 1983, che ha utilizzato specialty coffee e cioccolata 72% Venezuela per omaggiare l’opera Untitled (Perfect Lovers) di Félix Gonzáles-Torres (1991). L’installazione dell’artista cubano — trasposizione della storia d’amore con il compagno — vedeva due orologi identici uno accanto all’altro, destinati a interrompere la loro sincronia nel momento di esaurimento delle batterie. La bevanda, invece, è servita in due tazzine identiche ma dal contenuto differente: crema di gianduia in una e caffè nell’altra. La panna, che ricopre entrambe allo stesso modo, inizia a sciogliersi prima con il calore del caffè, interrompendo l’equilibrio perfetto della composizione. La bontà, però, rimane inalterata.

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Maggiori informazioni

Foto di copertina: La sala degustazione di Ialty.

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