Un’azienda in continua evoluzione esattamente come avrebbe voluto il suo genio ideatore: Gianni Masciarelli, l’uomo che negli anni 80 ha dato voce all’Abruzzo enologico, scomparso ormai 15 anni or sono. Il merito spetta, senza dubbio, a sua moglie Marina Cvetić, madre e imprenditrice infaticabile, che ha saputo mantenere intatti famiglia, tempra e spirito creativo. Da qualche anno, le si sono affiancate le figlie – prima Miriam Lee, la più grande, vulcanica come il padre, e, più di recente, Chiara Ludovica – a formare una squadra, al femminile anche nella maggioranza dello staff aziendale, capace di macinare progetti e risultati. Come il Castello di Semivicoli, edificio seicentesco completamente ristrutturato e oggi sede di un’offerta d’ospitalità tra le più suggestive d’Abruzzo. Il maniero era stato un regalo offerto da Gianni alla moglie nel 2004, uno degli investimenti tanto lungimiranti quanto folli del patron, visto che era poco più di un rudere. Dopo anni di lavori, è diventato non solo uno splendido resort ma, soprattutto, un luogo di cultura.
E non parliamo – solo – dei reperti museali che cela al suo interno (su tutte, una pressa realizzata da un unico tronco di quercia). Bensì dell’idea che Marina gli ha saputo cucire addosso, quella di pop up château, rendendolo un club internazionale dove fare arte e cultura. Dà il suo contributo, ogni anno, anche Miriam che, per il suo Masciarelli Art Project, invita di volta in volta un artista diverso a realizzare un’installazione permanente e un’etichetta per il vino di punta della cantina di San Martino sulla Marrucina, il Montepulciano d’Abruzzo Riserva Villa Gemma. Anche il Castello vanta una sua piccola produzione, frutto di quegli 8 ettari di vigneto che lo circondano, di certo non lì “per bellezza”. Forti di una posizione pedoclimatica invidiabile – dolci rilievi collinari tra mare Adriatico e Majella (2.700 m s.l.m.) – gli impianti danno origine a tre etichette che compongono la piccola linea Castello di Semivicoli. Accanto ai due abruzzesi doc Trebbiano e Montepulciano, trova posto il tipico Pecorino, etichetta le cui vendite vanno a finanziare ogni anno, per il 5%, progetti di beneficenza.
Abruzzo Pecorino Doc Castello di Semivicoli
Uva locale simbolo della transumanza, perché maturava in settembre, quando partivano le greggi, qui rivela il vigore tipico di vigne di montagna: nitidezza erbacea e fruttata di pesca e agrumi al naso, su un impianto gustativo solido e dalla sapidità decisa, esaltata dalla natura calcarea dei suoli.