C’era una volta… Non è una favola ma potrebbe iniziare proprio così il racconto di Ménage, il nuovo locale catanese – nasce dalle ceneri dello storico ristorante “Da Turi Finocchiaro”, il primo bistrot della città – aperto da tre amici, appena trentenni e originari di Nicosia: Michele Smantello, Luigi Sutera e Giorgio Carlisi sono il sommelier, il bartender e lo chef di quello che in poche settimane è già diventato un indirizzo must della movida catanese, uniti dalla voglia di fare e da una visione ad ampio raggio che, per tutti e tre, è anche conseguenza di importanti esperienze internazionali. Ristorante e cocktail bar, Ménage punta tutto sul “fuoco”: dalla prossima primavera arriverà anche un menu degustazione interamente dedicato al “fire dining“, dove la brace sarà ancora più protagonista.
«È finita l’epoca in cui per avere successo dovevi emigrare e restare tutta la vita lontano da casa – raccontano in coro i tre soci –. Siamo stati tanto in giro per il mondo e adesso abbiamo deciso di scommettere su noi stessi e sul centro storico di Catania che, grazie alla gastronomia e al turismo insieme alla storia e alla straordinaria cultura, è sempre più un grande biglietto da visita della Sicilia».
Tra travi poderose e sculture lignee di ninfe ammiccanti, durante la ristrutturazione dello storico palazzo in stile Liberty sono spiccati due affreschi del 1930: da un lato, Bacco e il dio Pan intenti a godersi i piaceri della vita, dall’altro il riposo di Diana in un sereno contesto bucolico. Il contrasto evidente tra eros e purezza, impeto e serenità, ha ispirato i tre giovani soci che hanno voluto incentrare il locale, tanto negli ambienti quanto nella proposta gastronomica, sui piaceri della vita e della carne (in tutti i sensi) riportando alla vita l’atmosfera libertina e bohémienne dei “ruggenti anni 20” catanesi.
La nuova apertura si è subito ben inserita nel panorama gastronomico della città: «Questo luogo nasce dall’unione delle nostre tre anime – raccontano i titolari –. Volevamo un posto dove lavorare e mettere a frutto le nostre competenze ma anche divertirci. Fino a qualche mese fa tutto questo sembrava solo un sogno, oggi è una realtà dove stiamo scommettendo tutto noi stessi».
Il menu curato da Giorgio Carlisi è dunque un inno alla carne dove, tuttavia, non mancano le sorprese vegetariane come il buonissimo Risotto alle erbe fini, barbabietola e olio alla cicoria o l’Uovo nero barzotto con piselli, limone e spuma al Parmigiano. I piatti forti restano però le carni alla brace: dalla T-bone di Limousine alla costata di Holstein bavarese, fino alla Punta di petto con salsa teriyaki e verdure in agrodolce. Buoni e golosi i primi, come le Tagliatelle al ragù bianco tagliato a coltello e fonduta di piacentinu ennese oppure i Bottoni di brasato con datterino giallo e basilico.
Di grande contemporaneità il cocktail bar guidato da Luigi Sutera con una proposta che ai grandi classici (Bloody Mary, Espresso Martini, Vieux Carré) affianca signature come il Tre Grazie con mezcal all’ananas grigliata, Triple Sec, lime e crusta di sale, o il Diana con il bourbon all’olio d’oliva, sciroppo alla vaniglia e angostura. Da apprezzare anche la cantina con ricarichi onestissimi realizzata da Michele Smantello che, seppur non molto ampia, annovera un centinaio di etichette ben distribuite tra i diversi stili e i numerosi territori del panorama enologico italiano, a cominciare dall’Etna naturalmente (con una sezione dedicata). La ricerca sul territorio non è per nulla forzata ma è frutto di una conoscenza ben ponderata.
«Non solo carne e non solo ristorazione – precisano i tre –. Ménage è un luogo aperto e conviviale, ci stiamo mettendo tutto noi stessi e speriamo di aver portato una ventata di novità, sperando di restare al passo con i tempi in questa città che evolve continuamente».
