È una cerimonia festosa e scintillante in perfetto stile emiratino quella che è andata in scena ieri sera ad Abu Dhabi, per decretare la lista delle 50 migliori tavole del Medio Oriente e Nord Africa. La classifica 50 Best Restaurants, redatta grazie alle opinioni di una cerchia di esperti del settore che attraversano le latitudini di ristorante in ristorante, ha fatto tappa per la seconda volta negli stati del MENA (Middle East and North Africa) concentrando l’attenzione su una rosa di paesi che per potenzialità attrattive e volume di investimenti continua a incuriosire gourmet e globe trotter di tutto il mondo. L’area, oggi ad alta concentrazione di ottime insegne, aveva finito per catturare l’attenzione anche della Michelin, che lo scorso giugno ha presentato a Dubai la prima edizione della guida locale, seguita a novembre da quella dedicata proprio ad Abu Dhabi. Insieme a S. Pellegrino e Acqua Panna, la classifica 50 Best — che oltre alla lista globale ne conta già di specifiche, dedicate ad Asia, America Latina e Nord America — ha premiato le destinazioni gastronomiche disseminate tra 14 diverse città, con Dubai a farla da padrone per un conto totale di 15 insegne.
Sono ben quattro tra le prime cinque quelle che si affacciano sulle isole artificiali della metropoli che si conferma una delle nuove capitali globali del food (vi abbiamo raccontato il nostro viaggio qui): se il ristorante fusion dalle sfumature giapponesi 3Fils scivola nel 2023 dal primo al quinto posto, la testa della classifica è stata scalata da Orfali Bros Bistro, fondato nel 2021 nel quartiere contemporaneo Wasl 51 dai fratelli di origine siriana Mohammad, Wassim e Omar Orfali. In seconda posizione Trèsind Studio, la recente insegna nel cuore della palma di Jumeirah guidata dallo chef indiano Himanshu Saini con un pizzico di italianità: la carta delle bevande e la proposta di abbinamenti — tra bollicine, infusi e miscelati — è a cura di Domenico Carella, patron del cocktail bar Carico a Milano. Il riconoscimento come Highest New Entry, al n. 4 della classifica, va invece al ristorante Ossiano, vero e proprio parco giochi subacqueo (la sala è circondata da un enorme acquario marino) e parte dell’offerta dell’hotel Atlantis, che vede in cucina il bretone Grégoire Berger destreggiarsi tra raffinate tecniche francesi e ingredienti pregiati da tutto il mondo (l’abbiamo incontrato a Taranto per Ego Festival).
Nel corso della cerimonia, organizzata con il sostegno del Dipartimento per la Cultura e il Turismo di Abu Dhabi, non sono mancati premi tematici a professionisti e insegne particolarmente meritevoli: a Karim Bourgi — fondatore di Kayo Bakehouse e altre pasticcerie, ancora una volta a Dubai — il titolo di Best Pastry Chef assegnato da Valrhona; lo chef e docente egiziano Moustafa Elrefaey è stato invece eletto Chef’s Choice Award 2023, premio sostenuto da Estrella Damm, mentre l’OCD Restautant di Tel Aviv è stato riconosciuto come Sustainable Restaurant Award con Arla Pro.