Il 2021 è un anno speciale per Montevertine, visto che ricorre il centenario della nascita del suo fondatore Sergio Manetti. Appuntamento che l’azienda, condotta con piglio dal figlio Martino, ha voluto celebrare con etichette speciali, in ricordo di colui che ha immaginato e scritto pagine fondamentali della sua storia. Le prime narrano la ricerca di una casa in campagna, ovviamente in Chianti. Montevertine colpisce e rapisce subito, ma le cose vanno ben oltre quello che si era immaginato. Altro che weekend rilassanti e vacanze si comincia a pianificare un’attività legata al vino, vendendo addirittura l’impresa siderurgica di famiglia. Nel 1968 cominciano i lavori e l’impianto della vigna, qualche anno dopo arrivano le prime bottiglie di Chianti Classico. A dire la sua nella realizzazione del vino, il maestro assaggiatore Giulio Gambelli; ai tempi enotecnico di belle speranze, oggi figura indimenticabile e imprescindibile per capire i grandi sangiovese della Toscana. Ma il destino aveva riservato qualcosa di diverso per Montevertine, almeno rispetto al Chianti Classico di allora. Il sogno di produrre un grande vino, senza le briglie di un disciplinare obsoleto, convince Manetti ad abbandonare la denominazione per intraprendere una strada da solista, certamente rivoluzionaria e innovativa ma profondamente ancorata al territorio. Il resto è storia. Nascono etichette straordinarie come Montevertine e Pergole Torte, vini da tavola prima e in seguito Igt, capaci di andare ben oltre il valore del marchio collettivo che avevano lasciato. Un successo travolgente che cresce e si consolida, fino a diventare il mito che ormai tutti conoscono. Detta così, potrebbe sembrare una corsa senza ostacoli ma in effetti le cose non sono andate sempre lisce. Gli anni Novanta e il boom dei vini “modernisti”, fatti di colore, estrazione e note tostate, non sono stati facili. Il merito di Montevertine e dei suoi protagonisti è stato quello di aver tenuto sempre la barra dritta, non concedendo niente a un mercato impazzito e a mode che si sono rivelate passeggere. Anche per questo, oggi, Montevertine è Montevertine.