Esiste una “terza via” nella produzione di vini spumanti che escluda allo stesso tempo un appiattimento imitativo sul profilo degli Champagne, da un lato, e la (relativa) perdita di delicatezza che il carattere solare dei Metodo Classico italiani porta spesso con sé, dall’altro? Esiste eccome: e l’ormai secolare opera del nucleo aziendale Mosnel, in Franciacorta, lo testimonia con eloquenza. Qui si fanno vini di grande precisione stilistica, capaci di sposare in modo armonioso i caratteri più quintessenziali dei grandi Champagne – la ricca tavolozza aromatica, la particolare finezza della grana carbonica – con una personalità pienamente italica nella pienezza del sorso e nella
generosità del frutto. Ma attenzione: in Franciacorta il paragone con i colleghi transalpini è vissuto, del tutto comprensibilmente e legittimamente, come un ferrovecchio anacronistico, che poteva avere un pallido senso quarant’anni fa. E quindi anche come una diminutio, quasi un affronto al vino franciacortino, da tempo svincolato da ogni forma di debito verso qualsiasi altro modello, nazionale o internazionale che sia. E tuttavia il richiamo all’eleganza degli Champagne, fatto accomodare alla porta, rientra comunque dalla finestra: l’azienda si avvale (anche) di preparati tecnici della celebrata zona francese. E i risultati si vedono; o meglio si sentono, all’olfatto e al palato. La storia di Mosnel ha quasi duecento anni. La famiglia Barzanò ne segue le sorti, nel filo delle diverse generazioni, dai primi dell’Ottocento (all’epoca, per classiche vicende cognominali materne e paterne, il nome era Barboglio, poi per un periodo Barzanò Barboglio). Come recita l’asciutto dépliant della proprietà, «dal 1976 viene abbandonato il nome Azienda Agricola Barzanò Barboglio per l’attuale Mosnel, toponimo dialettale di origine celtica che significa pietraia, cumulo di sassi, sul quale sorge l’azienda». L’articolata gamma di Franciacorta prevede quattro non millesimati (Brut, Pas Dosé, Nature, Rosé) e quattro selezioni millesimate: Satèn, Parosé, Riserva e l’Extra Brut EBB, le cui iniziali rimandano alla fondatrice, Emanuela Barzanò Barboglio. Li accomuna un profilo aromatico di particolare nitidezza e un gusto modulato, in cui il gas carbonico è disciolto in un alto grado di fusione e integrazione, risultando quindi finissimo, pressoché puntiforme.
Mosnel
- 29 Novembre 2022
- Redazione