Tra le eccellenze della città ligure di Imperia si possono senz’altro annoverare l’olio extravergine del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia – l’azienda della famiglia Mela che coltiva e lavora le olive sulle colline a ridosso del golfo di Oneglia – e Settimio Benedusi, fotografo e artista di fama internazionale che nello studio-bottega di “fotografia popolare” Ricordi Stampati nel borgo di Parasio, porta avanti suo lavoro artistico e creativo. È invece friulano il cuore di Tonutti Tecniche Grafiche, una delle più grandi realtà industriali nell’ambito della stampa di etichette (dal 2022 parte del gruppo francese Alliance Etiquettes) fondata nel 1945 da Pietro Mario Tonutti a Fagagna per l’importante produzione locale di vini e distillati, e poi cresciuta ben al di là dei confini regionali.
È stata Tonutti a chiedere a Benedusi di collaborare alla Collection 5 Capsule, una collezione di 13 progetti di self-promotion realizzati da Alliance Etiquettes per esprimere le potenzialità tecnico-creative della stampa autoadesiva, coinvolgendo artisti, designer e brand. E lui non ha esitato a pensare al Frantoio della famiglia Mela, immaginando una veste nuova e inedita per un loro olio per raccontare questa parte del territorio ligure attraverso un lavoro “sinestesico” che unisce il mare, le olive taggiasche e la sostenibilità.
Olio Amare: Settimio Benedusi e Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia
Nasce così il Progetto Olio “Amare”: 500 bottiglie in edizione limitata dell’olio nuovo dalle olive taggiasche da poco raccolte negli oliveti della famiglia Mela, che custodiscono al loro interno un extravergine tipicamente ligure dal sapore dolce, delicato e rotondo, con belle note di mandorla e pinolo. A contraddistinguerle, un packaging essenziale ma espressivo, con un’etichetta semplice, realizzata con materiali riciclati, capace di raccontare in pochi centimetri quadrati la storia, l’identità e il territorio in cui il prodotto nasce. E una campagna di comunicazione che gioca anche un po’ sulla provocazione.
«Siamo davvero felici che Settimio abbia pensato alla nostra azienda per questo progetto». Afferma Serena Mela, direttrice marketing e commerciale Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia. «Il cuore di questa esperienza è nel territorio: le olive taggiasche, il mare, la sostenibilità e l’amore per la terra sono elementi da sempre presenti nelle reciproche vite e attività professionali. Per questo, per la produzione di Amare, abbiamo pensato a un olio extravergine d’oliva monocultivar taggiasca che fosse ricavato da olive taggiasche raccolte a mano proprio sui nostri terrazzamenti davanti al mare, 100% ligure e lavorato a freddo».
«Questo progetto nasce dalla mia personale interpretazione dell’olio extravergine d’oliva che, per me, non è solo un semplice alimento ma un vero e proprio prodotto benefico, quasi come un farmaco», racconta Benedusi. «Quando Tonutti Tecniche Grafiche mi ha proposto questa collaborazione, non ho potuto non pensare all’olio ligure e al mare e la scelta di un’azienda come il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia per la produzione di Amare è stata ovvia, perché da oltre 190 anni lavorano le olive taggiasche in un territorio che ci accomuna sulle colline della città in cui sono cresciuto, proprio di fronte al mare».
Così, l’artista ha scelto una bottiglia particolare, che ricordasse quella degli unguenti da farmacia, e un’etichetta essenziale – per mettere al centro il prezioso contenuto – e “intelligente”: prodotta con materiali di recupero, vede la bottiglia ricoperta da un’etichetta trasparente ricavata da plastiche raccolte negli oceani e da quella in carta bianca proveniente da fibre riciclate e da foreste protette che raffigura il mare; tra le due, un dispositivo NFC permette di accedere tramite smartphone a una pagina web che racconta il progetto e i suoi protagonisti. Sulla sommità della bottiglia c’è poi l’elemento iconico delle gocce d’olio che sembra colino, realizzate in peltro prodotto con stagno da oreficeria e quindi non inquinante, riciclato al 100% e riciclabile all’infinito.
«Infine, abbiamo voluto promuovere il prodotto e il progetto con un claim forte affermando che “il nostro olio è cattivo”, proprio perché cattivo contro il colesterolo, la glicemia e l’invecchiamento cellulare…quindi buonissimo!». Il lancio della collaborazione avviene a Imperia in questi giorni, in occasione di Olio Oliva 2024, manifestazione in programma dall’8 al 10 novembre. «Proprio come sostiene Settimio, per noi l’olio extravergine d’oliva non è solo un alimento ma un prodotto straordinario, per le sue proprietà nutritive e benefiche e speriamo, in futuro, di continuare a collaborare lui e con altri artisti e aziende che vogliano celebrare l’olio, i prodotti liguri e l’importanza delle scelte sostenibili nella speranza di portare questo messaggio lontano, proprio come fa il mare», commenta Serena mela.
In Umbria, le Visioni Oleocentriche di Pier Paolo Metelli
Nel mentre, in Umbria a gettare un nuovo sguardo sull’olio extravergine – e a condividerlo su larga scala grazie alla modalità diffusa che vede le immagini riportate sui pannelli di affissioni pubbliche nei principali centri della regione – è il fotografo Pier Paolo Metelli, nato a Foligno e con base operativa a Montefalco: il suo lavoro è influenzato da Luigi Ghirri, uno dei maestri della fotografia italiana, e dal suo approccio “interpretativo” alla realtà la cui rappresentazione, grazie soprattutto a luce e composizione, diventa una profonda esperienza sensoriale filtrata da una visione poetica.
In occasione del ventesimo anniversario dell’associazione Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, e realizzato durante il periodo di Frantoi Aperti in Umbria (fino al 17 novembre, mentre la presentazione del catalogo avverrà il 30 novembre a Todi, tra le cinque città finaliste per il titolo di Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026), le sue immagini evocative compongono la mostra fotografica diffusa “Visioni Oleocentriche”: uliveti secolari, dettagli dei frantoi, volti ed espressioni dei protagonisti di questo mondo, in un’opera corale e di memoria collettiva che racconta una ritualità antica ma che non perde di senso, esprimendo la simbiosi tra uomo e natura, tradizione e innovazione.
Il progetto ideato da Daniela Tabarrini, responsabile della comunicazione per la Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, e curato da Matteo Pacini trasforma così l’intera regione, tra strade e piazze, in un palcoscenico artistico a cielo aperto. Sono 621 i pannelli di affissioni pubbliche che gli spettatori possono ammirare direttamente nel loro ambiente d’origine, creando un insolito dialogo tra arte e territorio e offrendo uno sguardo particolare su luoghi e paesaggi che rende omaggio alla cultura dell’olio e all’identità umbra.