Quella di Ventimiglia (IM), “Porta fiorita d’Italia” e primo avamposto del Ponente ligure, sarà una lunga estate di racconti e scoperte, che avranno come protagonisti la buona cucina e il buon bere. Nel nuovo centro turistico della Marina avrà luogo “Oltre il cibo”, una rassegna fitta di iniziative ideate per offrire ai turisti — che ci si augura tornino numerosi a scoprire la Riviera dei Fiori — un denso calendario di eventi cuciti intorno al tema dell’enogastronomia. Ancora una volta, la tavola si fa veicolo di cultura a 360 gradi e mezzo di comunicazione per parlare della storia e del portato tradizionale di popoli vicini e lontani.
Dal 7 maggio al 4 settembre andrà in scena il primo degli appuntamenti, quello che esplora il cibo nella sua dimensione artistica e narrativa attraverso l’immagine fotografica. Nelle sale del Forte dell’Annunziata — una fortezza dei primi dell’Ottocento dalla cui terrazza si gode del panorama sconfinato della vicina Costa Azzurra — si aggiunge bellezza con “Cibo”, una grande mostra che raccoglie 70 scatti di una delle voci più autorevoli e segnanti della fotografia contemporanea: Steve McCurry. Nato a Philadelphia nel 1950 e quattro volte vincitore del World Press Photo, le sue immagini sono diventate iconiche per la maestria nell’uso del colore, ma anche per l’empatia e l’umanità con le quali il maestro si affaccia sul mondo e le persone che lo abitano.
«In una fase storica in cui le culture occidentali mettono al centro dei loro interessi il cibo, anche la fotografia artistica, fedele specchio dei tempi, ne è stata sostanzialmente influenzata — afferma la curatrice Biba Giacchetti —. In pochi anni il cibo si è fatto arte, passione, competizione, in un vortice delirante. La collezione di immagini di McCurry si pone in controtendenza e afferma che il cibo, ad iniziare dal pane, resta un elemento vitale per il genere umano e l’espressione diretta di culture legate a territori e a quanto possono offrire ». Le opere esposte riportano quindi il focus sul rapporto tra umanità e territori apparentemente inospitali, raccontando di luoghi attraversati da conflitti o calamità naturali, senza mai tralasciare la bellezza rigogliosa dei mercati e la docilità della natura al servizio dell’uomo. McCurry lavora quindi sull’accezione primitiva del cibo come nutrimento, capace di fondare e rinnovare i rapporti tra gli esseri umani. Le sue sono tavole attorno alle quali si attua la socialità, l’affetto familiare e la rassicurazione. In ultima istanza, dunque, la sua è una narrazione del cibo come fonte di vita.
Arte e cultura saranno affiancate, nel festival di Ventimiglia, da occasioni più prosastiche, ma altrettanto coinvolgenti: in programma venerdì 13 e sabato 14 maggio la prima edizione di Ventimiglia Wine Masterclass: due appuntamenti dedicati alla degustazione di vini d’eccellenza dal mondo, guidati dalla Presenter e Wine Educator Cristina Mercuri. Dall’enologia si passerà poi ai miscelati, al centro del doppio appuntamento di venerdì 8 e sabato 9 luglio, quando alcuni dei migliori mixologist italiani — Vincenzo Pagliara di Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d’Arco, Domenico Carella di Carico a Milano e i bartender del Camparino, sempre nel capoluogo meneghino — presenteranno tre cocktail ispirati alla Riviera ligure, con i suoi profumi e prodotti di eccellenza.